Rap, lavori sesta vasca a rilento e conti in rosso Rifiuti fuori? «Lavoriamo per scongiurare ipotesi»

Con la sesta vasca da ampliare, la settima ancora un miraggio, e la differenziata in alto mare il futuro della Rap appare tutt’altro che roseo. Un quadro che preoccupa anche da un punto di vista finanziario. La società, infatti, perde oltre un milione di euro al mese come rivela l’ultima relazione trimestrale dell’azienda di piazzetta Cairoli. Dal report del quarto trimestre 2018, si evince uno scostamento pari a 3,1 milioni tra i ricavi programmati nel budget 2018 e il conto consuntivo. Un «fallimento» per l’opposizione, certificato da una «situazione grave e allarmante dal punto di vista economico e conseguentemente finanziario – attacca il consigliere del M5s Tony Randazzo – Una situazione difficile che nel 2017 era stata mascherata dai ricavi di circa 10 milioni provenienti dai conferimenti a Bellolampo da parte di comuni terzi».

«Un disastro che era prevedibile considerando che i ricavi programmati nel budget 2018 erano impossibili da raggiungere a causa della saturazione della sesta vasca», insiste il consigliere pentastellato per il quale nel 2019 la situazione dei ricavi è altrettanto critica considerato che i tempi per la realizzazione del settima vasca si sono allungati. «Sembra di trovarci dinanzi all’ennesima scena già vissuta per Amia – rincara -, la situazione rischia di diventare esplosiva in piena estate dove Palermo potrebbe restare senza una discarica rifiuti e con il rischio di dovere imballare e conferire i rifiuti fuori dalla regione con ulteriori costi e che rischiano di portare la Rap fallimento».

Scenari funesti che l’amministratore unico della Rap esclude pur senza nascondere le notevoli difficoltà in cui la versa l’azienda. A partire dal versante finanziario: «Le perdite non sono una novità – commenta Giuseppe Norata -, ma dal terzo trimestre si è registrata un’inversione di tendenza. È chiaro che l’ipotesi iniziale di una perdita da 12 milioni di euro nel 2018 è stata scongiurata, nonostante siano partiti nuovi servizi aggiuntivi». Eppure i nodi restano e, primo fra tutti, c’è quello della discarica ormai agli sgoccioli. Anche per via della raccolta porta a porta mai realmente a regime. 

«Stiamo avendo grandi difficoltà con fasce enormi di residenti che si ostinano a non fare la differenziata» lamenta Norata, un fenomeno diffuso che riguarda mediamente il 40 per cento dei residenti, con picchi del 70 nel centro storico.  Con l’effetto di ingolfare ancora di più Bellolampo, ormai praticamente satura. «Siamo messi male – ammette a denti stretti Norata – perché ancora sulla settima vasca la Regione non ha appaltato i lavori, mentre noi, con grande affanno, stiamo proseguendo con la gara per i lavori di ampliamento della sesta».

Intanto martedì prossimo scadono i termini per l’aggiudicazione del bando. Poi, però, saranno necessari almeno altri due-tre mesi per la prima tranche di interventi: basteranno per evitare un’altra emergenza? «Seppure con qualche difficoltà nell’abbancamento, stiamo cercando di scongiurare l’ipotesi di mandare altrove i rifiuti – conclude – una decisione che rappresenterebbe un aggravio di costi per la Rap e i cittadini».


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