Furbetto del Caf, Di Maio ne chiede l’espulsione al PD Russo: «Creano il mostro per giustificare le incapacità»

«Il Pd non smette mai di meravigliarci. Il primo furbetto del reddito di cittadinanza non è una persona in difficoltà che voleva il reddito, ma è un consigliere comunale del Pd a Monreale, persino capogruppo, che lavorava in un centro di assistenza fiscale a Palermo e consigliava alla gente come frodare lo Stato italiano cambiando le residenze, e quindi facendo crescere o abbassare il valore dell’Isee per accedere contemporaneamente a due redditi di cittadinanza». Quasi gongola il vicepremier e capo politico del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio, nella diretta Facebook con la quale commenta l’episodio che ha visto protagonista Sandro Russo, che è stato ripreso nei giorni scorsi con una telecamera nascosta dal programma tv Non è l’arena mentre consigliava come aggirare le norme sul reddito di cittadinanza

Una «legge del contrappasso», come la definisce il ministro allo Sviluppo Economico e al Lavoro, che diventa innegabilmente una sorta di assist politico al M5s. E infatti a commentare la presunta elusione, tra l’incredulo e lo sprezzante, c’è anche l’altro volto noto Alessandro Di Battista. «Visto che Martina e Orfini (segretario e presidente del Pd in attesa del congresso … ndr) sono accampati da giorni in  Sicilia per denunciare il governo sulla Sea Watch – dice sprezzante Di Maio – ci aspettiamo che al ritorno da Siracusa passino da Monreale. Noi ci aspettiamo l’espulsione del consigliere comunale dal Pd, dopo che è stato sospeso dal suo lavoro al centro di assistenza». Il vicepremier annuncia poi nuove ispezioni, ribadisce il protocollo d’intesa con la guardia di finanza proprio sul reddito di cittadinanza  e afferma che al M5s arrivano «tante segnalazioni di irregolarità da parte di alcuni Caf che suggeriscono alla gente come fregare lo Stato». L’ultimo attacco è di nuovo direttamente al Pd, e lo fa Alessandro Di Battista: «Buon funerale, politicamente dovete sparire».

A stretto giro arriva la replica al video (diffuso sulla pagina personale di Di Maio) da parte dell’uomo forte del PD a Monreale, Tonino Russo – nessuna parentela col consigliere in questione ed ex deputato nazionale. «Non è cercando un capro espiatorio che il M5s risolverà le falle del reddito di cittadinanza – afferma Russo – La fallimentarietà del decreto che ha introdotto la misura preferita dal Movimento 5 stelle sta già venendo a galla, e in tutta Italia sono sempre più numerosi i casi che ne testimoniano i buchi. Al di là dell’ingenuità del consigliere si sta cercando di fare un’unica vittima e attraverso il suo caso si vogliono attaccare il sindacato e il principale partito d’opposizione».

Russo difende poi il compagno di partito, contemporaneamente lavoratore presso il Caf di Piazza Marina a Palermo. «Conosco Sandro da tempo, da 30 anni si occupa di assistenza ai più deboli nel campo del sociale. Ritenuto da tutti una persona per bene, è sempre stato a sostegno delle cause dei lavoratori. Io credo che Di Maio e Di Battista vogliano creare il mostro per giustificare l’incapacità del Movimento a scrivere persino un decreto». E sulla richiesta di espulsione da parte dei due volti più noti del M5s, Russo passa all’attacco, ricordando le vicende che hanno riguardato i genitori sull’assunzione di lavoratori in nero nelle proprie aziende di famiglie: «Sono loro che devono chiedere l’espulsione per i loro padri dal contesto civile».

Intanto il segretario provinciale del Pd Carmelo Miceli ha ricordato di aver già disposto la sospensione del consigliere Russo. «Piuttosto Di Maio cosa intende fare con il sindaco di Bagheriarinviato a giudizio per reati gravissimi? – afferma –  Cosa intende fare con l’onorevole Licatini, componente della Commissione Ambiente ala Camera che specula con l’ecomostro sul mare di Aspra? E cosa intende fare con Salvini e la richiesta di autorizzazione a procedere?».


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