Il Palermo calcio potrebbe rischiare la radiazione? L’ipotesi mossa da un esperto di finanza calcistica

Il Palermo calcio radiato e fuori dai campionati professionistici? Un’ipotesi verosimile secondo Marco Bellinazzogiornalista per il Sole24Ore, esperto di finanza calcistica. In un articolo, apparso sul suo blog Calcio e Business, Bellinazzo pronostica prospettive nefaste per il club rosanero. «Il Palermo è già formalmente fuori dal calcio italiano professionistico e dal prossimo campionato, a meno di salvataggi da parte della Figc con un cambio in corsa e retroattivo delle regole federali. La vendita piena di ombre da Maurizio Zamparini, agli arresti domiciliari tra le altre cose per le disinvolte operazioni con il marchio del club denunciate da Calcio e Business da oltre due anni – scrive – a una cordata le cui coordinate si smarriscono in un reticolo societario annidato tra Malta e altre piazze off shore, ha già prodotto questo risultato. Oltre ad aver messo il club in mani tutt’altro che rassicuranti».

Bellinazzo spiega perché il Palermo rischia tanto. «Dopo il caso Parma-Manenti, la Federazione ha varato regole chiare sui passaggi di proprietà – fa notare l’esperto – Chiunque voglia acquisire una quota superiore al 10 per cento di un club professionistico deve documentare la propria onorabilità e la propria solidità finanziaria. Questi requisiti sono essenziali affinché la Figc possa affiliare il club e ammetterlo a disputare i campionati che si svolgono sotto la propria egida. Le norme di riferimento sono il comunicato ufficiale della Figc n. 189/A del 26 marzo 2015 e il regolamento di attuazione di quest’ultimo emanato con il comunicato ufficiale 72/A del 28 luglio 2015 e firmato dall’allora presidente Carlo Tavecchio. Tra i requisiti di onorabilità c’è il non aver subito condanne definitive per reati puniti con pene sopra i 5 anni, per i reati di cui alle leggi 401 del 1989 e 376 del 2000, per truffa o appropriazione indebita e l’obbligo di possedere un certificato antimafia pulito».

I punti in questione sarebbero due: «Per quanto riguarda i requisiti di solidità finanziaria, il regolamento impone agli acquirenti di presentare alla Lega di riferimento la dichiarazione di almeno un istituto di credito di primaria importanza nazionale e/o estera, con il quale abbiano rapporti economici da almeno un anno, che attesti: che l’acquirente dispone di buona base finanziaria e riscuote stima e considerazione presso gli operatori finanziari ed economici; che è meritevole, sotto il profilo bancario, di adeguato fido e che è soggetto senz’altro valido in ordine agli impegni che assume; che ha sempre fatto fronte ai suoi impegni con regolarità e puntualità e che, alla data della dichiarazione, è in possesso della capacità finanziaria ed economica per far fronte alle esigenze relative all’impegno assunto con l’acquisizione; che le risorse finanziarie impiegate nell’acquisizione provengono dall’attività economico-sociale dell’acquirente o dalla disponibilità di altre fonti lecite indicate».

E Bellinazzo continua affermando che «la documentazione deve essere presentata alla Lega entro 30 giorni dall’acquisizione della partecipazione. Sul passaggio di proprietà ci sono stati diversi annunci per la verità. Per cui non è facile districarsi. Per la Lega di Serie B in ogni caso farebbe fede la data del 20 dicembre 2018. Per cui il termine ultimo per la consegna era da considerarsi il 19 gennaio 2019». Sempre secondo il giornalista «i nuovi proprietari del Palermo a quanto risulta hanno depositato fin qui solo documenti relativi alla onorabilità. Mentre è mancato il deposito di documenti sulla solidità finanziaria. Ora qual è la sanzione per questo inadempimento? La mancata presentazione della documentazione o la mancanza, anche parziale di uno solo dei requisiti, non consente il riconoscimento, ai fini sportivi, del trasferimento delle quote e/o azioni all’acquirente e determina l’impossibilità per la società sportiva di associarsi alla Lega per la stagione sportiva immediatamente successiva all’acquisizione».

In pratica il Palermo sarebbe spacciato e, conclude il giornalista del Sole24Ore, «senza salvataggi da parte della Figc sul piano regolamentare, ovvero con la concessione di un nuovo termine, il Palermo ad oggi non può associarsi alla Lega di Serie B e a maggior ragione a quella di Serie A (altrimenti la norma verrebbe vanificata nella sua ratio). Con tutte le conseguenze giuridiche, sportive ed economiche che è possibile immaginare. A cominciare dal fatto di essere tecnicamente off side. Un peccato per la squadra e la piazza che meriterebbe ben altra proprietà. Soprattutto ora che sono in lizza per tornare in Serie A».


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