Anello e passante completati per la fine del 2020 Rebus Lazio e Bernava, Rfi: «Offesi da Musumeci»

Anello e passante ferroviario pronti in un paio d’anni, salvo ulteriori complicazioni. Rimangono da sciogliere, infatti, i nodi della fermata di viale Lazio e della galleria di vicolo Bernava. Tra pochi giochi, entro la fine del 2018, si saprà se sarà Sis a completare i lavori della galleria di vicolo Bernava, in seguito alla rescissione del contratto con Rfi. Un altro rebus riguarda Tecnis: la prossima settimana si conoscerà il nome della nuova proprietà: in risposta alla procedura di vendita degli asset aziendali rimasti del colosso di costruzioni catanese, sono pervenute diverse offerte vincolanti, su cui a giorni si pronuncerà il commissario straordinario Saverio Ruperto. La conferma arriva dall’ingegnere Filippo Palazzo, responsabile di Rete Ferroviaria Italiana dei lavori per il Passante e per l’Anello ferroviario con cui abbiamo fatto il punto dei lavori nel capoluogo siciliano.

Per quanto riguarda il passante, «l’opera è già fruibile e completa al 90 per cento – spiega Palazzo – Ormai su questa tratta i treni a pieno regime e nei prossimi mesi metteremo in servizio un altro pezzo di doppio binario tra Orleans e la stazione centrale. Ciò permetterà di aumentare il numero dei convogli e la capacità di trasporto. Entro il 2020, quindi, tutte le stazioni saranno funzionanti a eccezione di viale Lazio». Dopo l’addio di Sis, il cantiere, per un valore di 15-18 milioni di euro, dovrà necessariamente essere riappaltato: «Nel primo trimestre del 2019 contiamo di avere il bando di gara e, escludendo altri intoppi, i lavori potrebbero ripartire a fine 2020 e portati a termine nel 2022».

Ma all’appello mancano ancora altre tre stazioni: Kennedy-Capaci – da gennaio dovrebbero riprendere i lavori per essere completati entro il 2019 – e le altre due fermate in prossimità di via De Gasperi e di via Papireto, in zona Palazzo di Giustizia. Ma a impensierire maggiormente, è la galleria di vicolo Bernava che, dopo un lungo braccio di ferro, ha contribuito alla rottura tra Rfi e Sis: «Entro la fine dell’anno sapremo finalmente se dovremo riappaltare il cantiere o se il contraente generale ultimerà la galleria – ribadisce Palazzo – Attualmente si stima in un anno e mezzo per avere l’opera completa e il doppio binario. Le case sono state acquisite e da gennaio partiremo con le demolizioni dei fabbricati e la sistemazione superficiale dell’area».

Un capitolo a parte, invece, merita il cantiere dell’anello ferroviario che da oltre tre anni tiene in ostaggio i residenti di via Amari e ora anche di piazza Castelnuovo, lavori giunti nemmeno a un quarto del totale (23%). «Fino a oggi sono stati spesi circa 30 milioni su un totale dell’opera di circa 130, ma i ritardi sono imputabili a diversi fattori – precisa Palazzo – Da un lato, ci sono stati e continuano a esserci notevoli difficoltà per la disponibilità delle aree che sono tutte pubbliche: finalmente abbiamo superato gli ultimi ostacoli con l’autorità portuale e con la capitaneria di porto, ma rimangono alcune complicazioni con via Emerico Amari e di piazza Castelnuovo».

Dall’altro, Palazzo punta il dito contro il colosso catanese di costruzioni travolto da guai giudiziari e da giugno 2017 in amministrazione straordinaria (legge Marzano). Una vicenda che si trascina da mesi, sfociata nel commissariamento della società. «Proprio in questi giorni Ruperto sta vagliando le offerte e Tecnis potrebbe essere ceduta in blocco o in più rami d’azienda – precisa – A gennaio conosceremo la proprietà con cui stabilire il nuovo cronoprogramma. Nel giro di due anni pensiamo di poter completare tutte le opere in superficie che interessano la circolazione, e poi iniziare i lavori di scavo».

Ritardi che seppur imputabili ad altri fattori, hanno pesato non poco su Rfi al centro di aspre critiche prima del governo nazionale, per bocca del ministro per le Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli e, recentemente anche dal presidente della regione Nello Musumeci che ha definito Rfi e Anas un «cancro». Parole che non son andate giù al responsabile di Rfi in Sicilia e che rispedisce al mittente: «Le critiche sono sempre ben accette – aggiunge Palazzo -, ma in questo caso non si è trattato di una critica ma di un qualcosa che tutti i ferrovieri siciliani hanno considerato come un’offesa all’operato di chi ogni giorno cerca di fare al meglio il proprio dovere per il bene di questa terra».


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]