Da Capo a Capo, presentata la seconda edizione Un weekend di cultura a spasso per il quartiere

Spesso si dice che a Palermo basti passeggiare per il centro per fare un bagno di cultura. Una affermazione che risulterà ancor più veritiera nel prossimo weekend, quando si svolgerà la manifestazione “Da Capo a Capo”. La kermesse, organizzata dal Teatro alla Guilla con il patrocinio del Comune di Palermo e dell’assessorato regionale al Turismo, è giunta alla II edizione, e nasce dalla volontà di residenti e commercianti del popolare quartiere di mostrare che il Capo non è solo il conveniente mercato che tutti conosciamo. O meglio, è anche quello, ma le sue vie e viuzze possono essere un palcoscenico diffuso per spettacoli di ogni sorta, nel pieno spirito di Palermo Capitale italiana della Cultura.

Quindi sabato 17 e domenica 18 le strade del quartiere saranno allegramente occupate da show musicali, laboratori per bambini, momenti dedicati alla danza ed ovviamente al teatro. Punti clou della rassegna, orchestrata dal direttore artistico del Teatro alla Guilla, Valerio Strati, saranno le piazze Beati Paoli e Sant’Agata alla Guilla, oltre allo spazio davanti Porta Carini e nei pressi della Cattedrale. «La gente del quartiere – spiega Strati – non viene molto a teatro, come accade in altre zone del centro, perciò il nostro obiettivo è instillare qualche goccia di bellezza tra le bruttezze della zona, per far vedere il Capo in una maniera diversa».

Si parte sabato alle 16:30 (con due repliche a distanza di un’ora e la domenica mattina alle 10:30, 11:30 e 12:30) con la passeggiata da Porta Carini fino alla Cattedrale, con il giornalista Mario Pintagro a fare da cicerone. Una sorta di fil rouge che cucirà insieme vari appuntamenti, come le narrazioni degli attori Sandro Dieli e Maria Grazia Saccaro relative a personaggi che tra storia e leggenda sono radicati nella memoria del quartiere. Ma ci sarà anche lo spettacolo dei pupi di Salvo Bumbello in vicolo Maestro Cristofaro (sabato ore 16:30 e domenica ore 10:30), uno spettacolo di danza legato al tema della terra in via San Giovanni alla Guilla, i canti della tradizione siciliana eseguiti da Miriam Palma. E ancora la storia di Antigone rappresentata all’interno del teatro alla Guilla (domenica alle 18), e il concerto in piazza Beati Paoli (sabato alle 22) della band palermitana Le Matrioske.

«Oggi – osserva l’assessore comunale alla Cultura, Andrea Cusumano – si sente l’esigenza di coinvolgere parti del territorio come scenografia per imparare a leggere la città attraverso la cultura. Dunque il passo necessario è riappropriarsi dell’identità cittadina uscendo dal teatro, in modo da creare coesione tra chi vive la quotidianità del mercato ed il resto della città. Palermo Capitale italiana della Cultura e Manifesta hanno avuto il merito di sviluppare e accelerare l’attività programmatica di vari festival come questo del Capo. Il nostro progetto per il futuro è avere una continuità di attività culturali sui 12 mesi dell’anno, anche perché la crescita di queste manifestazioni, specie su temi contemporanei, ha portato una maggior attrazione turistica e una crescita di attività imprenditoriali».

«In anni passati – sottolinea il sindaco, Leoluca Orlando – il Capo, come Ballarò e Danisinni, è stato una periferia esistenziale. La rigenerazione urbana deve sfuggire alle logiche del cemento e delle fognature (anche se ovviamente queste ultime servono e vanno fatte), e non fai città se non hai teatro, scuola, chiesa. Con questa manifestazione il teatro si fa senza teatro, in una vocazione a non essere prigioniero dello spazio. Un approccio partecipativo per diffondere una dimensione circolare e orizzontale invece della imperante dimensione verticale e lineare».


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