Via Pennino, rifiuti ospedalieri nella discarica abusiva Provengono dal Civico: forse gettati da mezzo rubato

Non c’è pace per i residenti di Brancaccio. Solo due mesi fa la discarica abusiva di via Pennino accoglieva con uno striscione ironico il Papa, che sarebbe venuto in visita a pochi metri di distanza, nei luoghi che furono del beato Pino Puglisi. A distanza di settimane tuttavia non solo il cumulo di rifiuti pericolosi – sono contaminati dall’amianto – si trova ancora lì, ma a incrementare i rischi per la salute dei cittadini e per l’ambiente c’è il ritrovamento, stamattina, di rifiuti ospedalieri contrassegnati con le etichette dell’azienda ospedaliera Di Cristina Benfratelli, che comprende l’ospedale Civico di Palermo. 

Si tratta di bidoni bianchi provenienti per lo più dal reparto di microbiologia, molti di questi contengono un liquido rossastro, sono stati gettati tra la cenere dei rifiuti bruciati in incendi precedenti e quelli scaricati più di recente. Oltre ai bidoni ci sono anche diverse scatole di cartone, fortunatamente vuote, con la scritta «rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo»

La direttrice sanitaria del Civico, Rosalia Muré, contattata da MeridioNews, non era a conoscenza dei fatti, ma la soluzione del mistero potrebbe essere legata alle cronache di questa notte, quando un mezzo della Ugri, la ditta che si occupa dello smaltimento dei rifiuti speciali dell’ospedale, è stato rubato – come confermato dalle autorità che indagano sui fatti e dalla stessa Ugri – direttamente dall’area interna del Civico. Si tratta di un furgone Iveco, carico con dieci bidoni da 20 litri di rifiuti speciali e con 150 contenitori vuoti. La denuncia è stata presentata in mattinata, mentre l’area di via Pennino è stata interdetta dalla polizia municipale, chiamata a intervenire. 

A lanciare l’allarme era stato il consigliere del Movimento 5 Stelle Antonino Randazzo, che si è recato sul posto contattando il Nucleo operativo polizia ambientale. «Da mesi – dice – il M5s denuncia lo stato di degrado di via Pennino, abbiamo inviato note, solleciti e segnalazioni al sindaco e all’ufficio Ambiente del Comune chiedendo un tempestivo intervento e ordinanze urgenti, considerato il pericolo per i cittadini e la loro salute per la presenza di amianto, ma non solo non è accaduto niente, la situazione oggi si è addirittura aggravata con questi rifiuti speciali». Sulla vicenda indagano i carabinieri


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