Palermo, occhio alle trappole di Corini Tedino: «A Brescia gara con tante insidie»

È periodo di esami ravvicinati e il Palermo sta studiando per diventare grande. Per imporre il proprio potenziale – dato che sulla carta grande lo è già in serie B – e dimostrare di avere le carte in regola per legittimare le proprie ambizioni. Dopo avere superato a pieni voti il test con il Perugia ottenendo il primo successo stagionale al Barbera, gli uomini di Tedino hanno iniziato a preparare subito l’esame da sostenere fuori casa con il Brescia, avversario nel match in programma domani sera (ore 21) e valido per la quinta giornata. È una prova con un coefficiente di difficoltà medio-alto (il Brescia può ambire ai playoff e, sulla falsariga della Cremonese incrociata dai rosa alla seconda giornata, è una squadra in grado di dare del filo da torcere alle big) e coinvolgente da un punto di visto emotivo in virtù della presenza sulla panchina delle Rondinelle dell’ex capitano e allenatore rosa Eugenio Corini, chiamato nei giorni scorsi dal presidente Cellino al posto dell’esonerato Suazo.

Per i rosanero, ancora imbattuti in questo primo segmento del torneo cadetto e intenzionati a sfatare il tabù del 2017/18 relativo alla terza vittoria consecutiva, sarà stimolante confrontarsi con una squadra guidata da un personaggio che nelle vesti di giocatore ha lasciato una traccia significativa nella storia recente del club ma domani al Rigamonti non ci sarà spazio per i sentimenti. Lo sa bene Corini, che nella scorsa stagione avendo vinto 2-0 al Barbera alla guida del Novara ha saputo scindere la componente affettiva dall’aspetto professionale, e lo sa bene pure il Palermo. Concentrato sul campo con l’obiettivo, a prescindere dall’identità dell’avversario di turno, di dare continuità ad un percorso orientato verso i quartieri nobili della classifica: «Nella scelta di eventuali cambi rispetto al match di sabato – ha dichiarato Tedino durante la conferenza stampa odierna allo stadio Renzo Barbera – terremo conto di tanti fattori, della condizione fisica ma anche dell’aspetto motivazionale. In un match che presenta tante insidie cercheremo, in ogni caso, di proporre una formazione che abbia equilibrio e razionalità al cospetto di una squadra disegnata con un sistema (il 4-3-1-2, ndr) che potrebbe darci fastidio».

Il rischio di sottovalutare inconsciamente l’impegno è pari a zero: «Giocheremo in uno stadio importante, con una tifoseria calda, e servirà senz’altro una grande partita per ottenere un risultato positivo. Siamo in cerca di continuità – ha aggiunto il tecnico friulano – dobbiamo crescere cercando di mantenere ciò che di buono abbiamo fatto e di migliorare le cose che vanno corrette». Nella scorsa stagione fu proprio Corini, allora tecnico del Novara, ad infliggere la prima sconfitta in campionato del Palermo targato Tedino: «Contrariamente al match con il Cittadella nel quale perdemmo meritatamente giocando male, contro il Novara disputammo un buon primo tempo. Poi nella ripresa, complici alcune mosse sbagliate, ci siamo esposti ad alcune ripartenze che abbiamo pagato a caro prezzo. Corini è appena arrivato a Brescia (e ha esordito pareggiando sul campo del Carpi, ndr) e non ha ancora avuto il tempo di cui ha usufruito a Novara ma è una persona intelligente e, proprio perché è intelligente, bisogna temere il lavoro finora effettuato».

Rispetto alla gara vinta due giorni fa con il Perugia, lo schieramento del Palermo presenterà domani qualche novità. Dopo due panchine consecutive, ad esempio, Murawski quasi certamente ritroverà una maglia da titolare in una batteria di centrocampo in cui non ci sarà Falletti, rientrato in giornata in Uruguay per gravi motivi familiari, e in cui non sono escluse le candidature di giocatori freschi come Fiordilino o l’ex di turno Embalo. Sull’out sinistro, inoltre, Mazzotta potrebbe prenotare di nuovo un posto in prima fila al posto di un Aleesami non ancora al top della condizione dopo il recente infortunio. In difesa, reparto ancora privo di Struna avviato gradualmente verso il recupero, scalpita Szyminski ma la conferma del trio composto da Pirrello (che ha rinnovato per tre anni il contratto che era in scadenza nel 2019), Bellusci e Rajkovic resta, allo stato attuale, l’opzione più concreta.


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