Papa a Palermo, è sold out e il turismo sorride Federalberghi: «Pienone persino in provincia»

Con la visita del Papa in città si registra il tutto esaurito, persino in provincia dove molti fedeli hanno dovuto ripiegare per trovare un alloggio. La visita del Santo Padre a Palermo, in occasione delle commemorazioni di don Pino Puglisi nel 25esimo anniversario della sua uccisione, cade in effetti in un periodo di alta stagione con cifre, per il turismo, ormai da record. Ad agosto, infatti, le presenze sono aumentate ancora del 5 per cento rispetto allo scorso anno. E a settembre, con la visita del pontefice, si prevede il sold out, soprattutto nell’hinterland palermitano. Un trend confermato anche dai numeri raggiunto dall’aeroporto del capoluogo. Nell’anno di Palermo Capitale della Cultura, i passeggeri che hanno volato dallo scalo palermitano sono stati oltre 4,4 milioni, circa 610mila in più rispetto al periodo gennaio-agosto del 2017 (3.799mila passeggeri).

Numeri importanti che fanno lievitare la crescita del traffico passeggeri del 16 per cento. E poi c’è il mese di agosto, che fa segnare un primato assoluto per lo scalo palermitano: 732.091 passeggeri, cioè il 15,63 per cento in più di agosto 2017 (633.117). Rimane il rammarico, se così si può dire, per un evento che, se previsto in altro periodo dell’anno, ad esempio a febbraio, avrebbe portato maggiori benefici al settore ricettivo, come conferma Nicola Farruggio, il presidente Federalberghi Palermo. «È chiaro che il Papa viene in un momento in cui, anche per i flussi turistici di alta stagione, tutte le strutture ricettive sono praticamente al completo – spiega – Non siamo pieni per il Papa, ma lo siamo a prescindere. Per settembre e ottobre le prenotazioni in città sono state numerosissime, anche grazie a una serie di iniziative collegate alle Vie dei Tesori, ed eventi collaterali di Manifesta. Il centro storico, soprattutto, è stato il più gettonato dai turisti».

Un evento, quello di oggi, che attirerà molti fedeli dall’entroterra siciliano e, soprattutto, dal Sud Italia. «Purtroppo non abbiamo potuto collaborare come avremmo voluto visto che molte strutture sono già al completo – ribadisce ancora una volta Farruggio – Tant’è vero che sia la Curia sia altre confraternite e organizzazioni ecclesiastiche hanno chiesto disponibilità di alloggio che non siamo riusciti a soddisfare». È innegabile, comunque, che la visita di Papa Francesco accende comunque i riflettori su Palermo, un evento di grandissimo richiamo, non solo religioso ma anche mediatico e che contribuisce all’immagine della città. Rimane, semmai, la preoccupazione per i disagi che i circa 80 mila fedeli dovranno affrontare per raggiungere le strutture ricettive e il Foro Italico dove oggi è prevista la messa con il Santo Padre.

In occasione della visita di Papa Francesco, in considerazione delle misure di sicurezza adottate dalle autorità, alcune zone della città saranno interessate non a caso dalla presenza dei bus e delle vetture dei fedeli provenienti da fuori città, da 30 navette gratuite che ne cureranno il trasporto in centro con una frequenza di sei minuti (da via Basile, via Emiri, corso Calatafimi, via I. Rabin, via Turba, via Generale Di Maria, e stazione Notarbartolo) e otto vetture del tram in più. E per tutta la giornata, inoltre, sarà possibile utilizzare i mezzi Amat con un unico biglietto del costo di 1,40 euro. «Come Federalberghi, insieme al Comune e alla questura, sia in termini di sicurezza sia di servizi, abbiamo cercato di ridurre al minimo le difficoltà» assicura Farruggio, anche per chi ha trovato alloggio in provincia come a Isole delle Femmine, Bagheria, Casteldaccia e Altavilla. «Il turismo religioso sta facendo registrare buoni risultati nelle strutture dell’hinterland – ricorda ancora una volta Farruggio che conclude – Ma quando abbiamo saputo mesi fa della visita del Santo Padre a settembre ci siamo ‘mangiati le mani’»… 


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A settembre, con la visita del pontefice, si prevede il tutto esaurito, soprattutto nell’hinterland. Ma è un risultato che non si deve più a flussi legati all'alta stagione, come conferma il presidente Farruggio: «Siamo pieni a prescindere e non abbiamo potuto collaboratore come avremmo voluto visto che molte strutture sono già al completo»

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