A Brancaccio il premier Conte, mancano Orlando e Musumeci «Cerchiamo soluzioni, ma non con chi vuole fare chiacchiere»

Una visita lampo. E il tentativo di smussare le polemiche, pur non rinunciando a difendere la linea del governo. L’arrivo del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, oggi a Palermo per l’inaugurazione dell’anno scolastico nell’istituto Padre Pino Puglisi, non e’ stato accolto, come vuole la prassi, dal presidente della Regione Nello Musumeci e dal sindaco della città Leoluca Orlando. Apparentemente non vi sarebbe polemica da parte di Musumeci che ieri aveva annunciato l’impossibilità di essere presente delegando l’assessore regionale all’istruzione Roberto Lagalla. Più’ esplicita e chiaramente critica l’assenza del primo cittadino di Palermo. 

«Dopo lo “scippo” di quasi 16 milioni di euro proprio al quartiere di Brancaccio, avvenuto ieri e stanotte con la fiducia sul Decreto Milleproroghe – ha comunicato Leoluca Orlando questa mattina, spiegando dunque così il motivo della propria assenza – spero che oggi il presidente Conte colga l’occasione per trovare la giusta ispirazione e comprendere il grave, gravissimo errore commesso nel cancellare i fondi del Bando periferie. Oggi a Brancaccio si parlerà certamente di scuola e vicinanza a studenti e docenti; parole che suonano vuote dopo che il governo ha appena cancellato, fra gli altri, il finanziamento per realizzare proprio lì, in via Cirincione, un complesso scolastico polivalente con strutture sportive»

E non è mancata la risposta del premier che, sollecitato dai cronisti, ha risposto a distanza all’attacco del primo cittadino. «Io sono il presidente del Consiglio dei ministri e quindi rappresento il governo, che è di tutti i sindaci, di tutti i colori e di tutte le realtà – ha detto Conte – . Se il sindaco di Palermo dichiara questo e non accoglie il suo presidente del Consiglio faccia pure, se ritiene che questo sia un comportamento corretto tra le istituzioni. Solo per la precisione, però, è corretto anche essere trasparenti con i propri cittadini, con la propria comunità locale. L’altra sera, lavorando sino a tardi, al termine della giornata, ho prontamente incontrato una delegazione dell’Anci molto rappresentativa. C’erano una ventina di sindaci ma non ricordo il volto del sindaco Orlando. Abbiamo lavorato fino a tardi per trovare una soluzione che è molto proficua per chi vuole fare opere concrete, non per chi vuole fare chiacchiere, e le dichiarazioni del presidente dell’Anci De Caro – ha concluso il premier – lo dimostrano». 

L’avvocato degli italiani, come si è definito in passato lo stesso Conte, subito dopo essere atterrato all’aeroporto del capoluogo siciliano ha fatto sosta davanti alla stele che ricorda, lungo l’autostrada A29, la strage di Capaci avvenuta il 23 maggio 1992, per rendere omaggio alle vittime uccise dalla mafia: i magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e gli agenti di scorta. Successivamente Conte, accompagnato dal sottosegretario Vito Crimi, ha raggiunto l’istituto comprensivo Padre Pino Puglisi, nel quartiere Brancaccio. Accolto dal dirigente scolastico dell’istituto e dall’assessore alla Cittadinanza Sociale Giuseppe Mattina, il premier ha preso parte alla cerimonia prevista nel grande atrio della scuola assieme ad autorità, alunni e personale docenti. 

Nel corso del suo intervento, Conte ha ricordato il sacrificio di don Puglisi sottolineando come la «lotta alla mafia più’ efficace è affidata proprio alla scuola, ed è stata questa, forse, la sua intuizione più grande”. “La mafia cerca i soldi e, in modo camaleontico, penetra nelle strutture economiche – ha proseguito – Lo Stato, quindi, non deve mai abbassare la guardia e rimanere sempre concentrato. Ma il modo migliorare per contrastare Cosa nostra è creare realtà come queste. Perché’ in questo modo la mafia si vede bruciate le radici, e viene prosciugata la sua linfa vitale. Bisogna costruire in questa direzione». Al termine, il premier ha incontrato in forma strettamente privata i familiari di don Puglisi: domani, infatti, cade il venticinquesimo anniversario dell’assassinio del prete antimafia ucciso da Cosa nostra il 15 settembre e, per le celebrazioni, è attesa la visita del Papa. Conte, quindi, è ripartito per Trieste e nel pomeriggio sarà a Genova per la cerimonia in ricordo delle vittime del crollo del Ponte Morandi a un mese esatto dalla tragedia.


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