Brancaccio, la discarica abusiva accoglie il Papa «Striscione ironico a coprire mesi di abbandono»

«Benvenuto Papa» è la scritta che campeggia su un lungo striscione bianco a Brancaccio, in via Francesca Paola Pennino, nei pressi di fondo Alfano, a poche decine di metri da dove il prossimo 15 settembre è prevista la visita di Papa Francesco. Sotto lo striscione, invece, una grossa discarica abusiva, che ormai da mesi invade parte della strada. «Abbiamo raccolto la segnalazione di alcuni residenti – spiega a MeridioNews Antonino Randazzo, consigliere comunale del Movimento 5 stelle – così, dopo tanti tentativi andati a vuoto per fare bonificare l’area abbiamo pensato a questa forma di benvenuto». 

In realtà far sparire quel cumulo di rifiuti anneriti dal fumo non è cosa semplice. «La discarica è lì da circa quattro mesi – continua Randazzo, che fa parte della commissione consiliare che si occupa di rifiuti – si amplifica sempre di più, non si riesce a rimuovere perché è stata quasi subito contaminata da amianto e la normativa in merito è piuttosto stringente: prevede infatti che la bonifica sia fatta da un’azienda specializzata che però manca da fine febbraio perché è scaduto il bando di gara». Una gara che è necessaria a meno di un intervento urgente per i pericoli che possono scaturire dal cumulo di amianto e spazzatura bruciata. «Siamo stati lì anche come commissione consiliare con i consiglieri Gianluca Inzerillo, Caterina Orlando e alcuni rappresentanti del Comune di Palermo per cercare di muovere un po’ la situazione, consapevoli che il bando di gara era scaduto, ma con l’auspicio che, trattandosi di una questione igienico-sanitaria complessa, di ottenere dal sindaco un’ordinanza per motivi urgenti e contingenti quanto meno per mettere fine a questa vicenda. Il sindaco ha ritenuto di non dover procedere per ordinanze e quindi dobbiamo attendere un nuovo bando». 

Il triste spettacolo non finirà comunque sotto gli occhi di Papa Francesco. Il pontefice, infatti, come sottolinea ancora Randazzo, «non passerà da qui, perché alla fine è una strada chiusa, ma arriverà a pochi passi dalla discarica: verrà alle spalle di via Brancaccio, dove c’è il centro di Padre Pino Puglisi e dove sarà allestita un’area come centro di accoglienza per i fedeli. Non è bello». A restare vivo inoltre è il problema per la salute dei cittadini, la discarica infatti è stata data alle fiamme diverse volte negli ultimi mesi. «Ho inviato una nota al sindaco tramite un avvocato per richiedere ordinanza urgente e contingibile, ho inviato la stessa nota alla protezione civile della Regione siciliana, che mi ha risposto mandandomi per conoscenza l’invito a intervenire inviato al sindaco e 20 giorni fa ho presentato una denuncia al Noe dei carabinieri, perché ritengo intollerabile che non si provveda e che non si ritenga opportuno attivare le misure urgenti, che siano fondi di riserva, debiti fuori bilancio o altro. Non è un normale cumulo di rifiuti per cui si può attendere il bando di gara che oltretutto tarda ad arrivare perché la giunta tarda ad approvare il bilancio preventivo, che poi deve transitare comunque in consiglio comunale». 

E un piccolo bando c’è già stato di recente, ma i soldi trovati non sarebbero comunque sufficienti alla bonifica. «Ammonta a soli 15 mila euro – conclude Randazzo – pochi per intervenire su questa discarica, probabilmente verranno impegnati per rimuovere l’amianto nei pressi dei plessi scolastici. Fiorino, il dirigente dell’area ambiente, è stato abile a trovare questi fondi, ma sono piccole cifre, che non consentono soluzioni risolutive, servono altri tipi di intervento». 


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