Turi libero, al Pagliarelli l’attivista No Muos Turi Vaccaro Pino Apprendi: «Sta bene, ma deve nominare un avvocato»

Chissà quante ne hanno viste al carcere Pagliarelli. Ma un signore di 65 anni che cammina regolarmente a piedi scalzi, pacifista e nonviolento, che pratica lo sciopero della parola quando la sua libertà viene violata, forse non lo avevano mai visto. Eppure è proprio nella struttura di reclusione palermitana che da giovedì si trova Turi Vaccaro, il noto attivista No Muos – originario di Marianapoli (Caltanissetta) – che domenica 05 agosto è stato arrestato dalla polizia al termine di un lungo inseguimento nelle campagne di Niscemi. 

Deve scontare undici mesi e 27 giorni di reclusione, condanna inflittagli dal tribunale di Gela per i fatti del dicembre 2014, quando lo storico pacifista aveva oltrepassato la recinzione della base militare statunitense, colpendo con una pietra alcune apparecchiature necessarie al funzionamento del sistema di telecomunicazioni satellitari. Il rischio per Vaccaro, che tendenzialmente rifiuta di nominare avvocati che possano difenderlo nelle aule giudiziarie (e nonostante i legali del movimento si prestino a supportare gratuitamente gli attivisti), è che la condanna in primo grado diventi esecutiva. 

E che si cumulino anche le altre che pendono sulla sua testa: il pacifista nisseno, noto anche tra i No Tav e che cominciò le prime azioni a difesa della pace durante la mobilitazione degli anni ’80 a Comiso contro l’installazione degli euromissili a testata nucleare da parte della Nato, negli anni è stato protagonista di numerose proteste contro le parabole satellitari di Niscemi, come quando si arrampicò sopra di esse nel novembre del 2015 prendendole a martellate e provocando un danno stimato in 800mila dollari. 

Appena arrivato al Pagliarelli Vaccaro ha messo in atto una protesta non violenta, rimanendo nudo sul pavimento della cella dell’infermeria e nutrendosi soltanto di frutta e ortaggi. Per questo motivo nei giorni scorsi è andato a trovarlo Pino Apprendi, presidente di Antigone Sicilia – l’associazione per i diritti e le garanzie nel sistema penale. «Ho voluto incontrarlo – dice – per verificarne le condizioni di salute, anche perchè Turi Vaccaro ha già compiuto 65 anni. Al momento si trova in una cella dell’infermeria, e sta bene. Fino a questo momento sono l’unico con cui ha parlato, mi ha raccontato la sua storia e io gli ho spiegato che se non nomina un avvocato rischia davvero che debba scontare tutta la condanna in carcere. Spero di andarlo a trovare nuovamente questa settimana e che si convinca. Il suo in ogni caso è uno dei tanti casi in cui si dovrebbero attuare forme alternative al carcere per scontare la pena». 

Anche il movimento No Muos, al quale è fortemente legato, continua a supportarlo. Giovedì scorso alcune decine di attivisti hanno organizzato un presidio di solidarietà davanti al carcere di Gela, dove si credeva che in un primo momento fosse stato condotto. E oggi alle 19 il comitato palermitano ha organizzato un’assemblea – al grido di “Turi libero” – davanti al carcere del Pagliarelli per far sentire a Vaccaro, se sarà possibile, il proprio sostegno. Mentre altri attivisti gli hanno già spedito lettere e telegrammi. 


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