Altalene, scivoli e mattonelle colorate per giocare al mitico campana. Non manca nulla nello spazio inaugurato stamattina in largo Ajello. Tiepida, però, la partecipazione dei residenti. «Qui siamo al buio da giorni e non possiamo aprire le finestre per la puzza dei rifiuti»
Falsomiele, nasce l’area giochi per bambini «No telecamere, è un test di civiltà per tutti»
«Siamo grati per questo nuovo spazio dedicato ai più piccoli del quartiere, sono certo che non serviranno telecamere: dobbiamo essere noi cittadini pronti a controllare il territorio, in un rapporto di reciproco aiuto. È la prima cosa da fare che prescinde l’essere cristiani, è un servizio umano». C’è tanta gratitudine e ottimismo nelle parole di padre Nicasio Lo Bue, il parroco di Falsomiele che questa mattina ha preso parte all’inaugurazione dell’area giochi in largo Tommaso Ajello, benedicendo lo spazio. Ad attendere il fatidico momento dello scoprimento della targa, alla presenza del sindaco e dei presidenti della terza e quarta circoscrizione, nonché di alcuni consiglieri comunali pentastellati, c’è però un esiguo gruppo di abitanti del quartiere. Fermi in attesa sulla panchina della fermata dell’autobus, parlottano fra loro. Poco distanti, ci sono anche il presidente del consiglio comunale Toto Orlando e il presidente della Gesap Fabio Giambrone.
C’è pure uno spazzino che pulisce il marciapiede che si affaccia sull’area giochi, impegnato in una manutenzione straordinaria per via dell’evento inaugurale, in un tratto che, a sentire i residenti, spenti i riflettori e lontani dalle manifestazioni, non viene quasi mai inserito nelle tappe di pulizia ordinaria. «Nulla da obiettare all’operazione, anzi meglio. Ma l’operatore è stato fatto venire apposta da un’altra zona, fino a ieri sera qui era uno schifo», lamenta infatti un residente. Solo a pochi metri da lì, non a caso, c’è oggi una pila di materassi accatastati lungo la strada e dati alle fiamme nella notte. Quei pochi cittadini accorsi, insomma, sembrano avere in serbo non poche lamentele, malgrado l’occasione sia per presentare al quartiere un progetto di ripartenza e riqualificazione. Grandi assenti le famiglie: non ci sono mamme, papà né bambini a testare gli scivoli del piccolo parco appena inaugurato.
Tuttavia, malgrado l’aria scettica delle persone affacciate dai balconi, allo svelamento della targa è tanto l’entusiasmo che si scatena. «Questa è una forma di rispetto per le persone – esordisce il sindaco Leoluca Orlando presentando l’area giochi – Rispetto per le persone che parte anche dal rispetto e dalla cura delle cose, dei luoghi. Grazie a chi ha realizzato quest’opera e a chi l’ha resa tale, come i dipendenti del Coime, un esempio positivo che dimostra che nell’amministrazione pubblica ci sono persone che coltivano il bene comune». E anche lui è d’accordo con padre Nicasio: «Non serve la videosorveglianza, è un test di civiltà per tutti. Chi rovina questo parco giochi fa un danno a un fratello, a un compagno di scuola, a se stesso insomma. Rispettare questo spazio non è solo giusto e anche conveniente – aggiunge -, perché contribuisce a restituire un’immagine migliore del quartiere. Questa è la parola da usare, ognuno con una sua identità e storia, aboliamo invece la parola periferie. Non manca niente qui, c’è il verde, il sole, i giochi, scambiamoci un po’ di sana autostima, ogni tanto serve. Se diciamo che tutto fa schifo non andiamo da nessuna parte».
Buona parte della realizzazione dell’area si deve soprattutto al Centro Mega, storico negozio di calzature della zona, che ha donato i giochi e le giostre per i bambini. «La nostra azienda quest’anno compie 50 anni, ci è sembrato giusto festeggiare questo traguardo con un territorio al quale siamo legati da sempre da un rapporto speciale, restituendo qualcosa – dicono dall’azienda – Abbiamo trovato persone pronte a darci una mano per realizzare tutto, noi abbiamo offerto le risorse economiche e abbiamo donato i giochi, ma sono state messe in campo anche e soprattutto numerose risorse umane. Grazie a tutti quelli che hanno dato una mano per rendere possibile e reale questo spazio».
Ma poco distante dagli applausi e dai ringraziamenti, sullo stesso marciapiede che nemmeno un’ora prima uno spazzino mandato in via del tutto straordinaria stava ripulendo, ci sono alcuni residenti con gli occhi coperti da una benda nera, raggiunti da alcuni consiglieri comunali 5 Stelle. «A fronte di un piccolo spazio donato alla città ci sono altri spazi qui al buio da giorni e i cittadini sono qui per protestare. La zona versa in una situazione di pericolo», denuncia la consigliera Concetta Amella. Le fanno eco i residenti, che descrivono la situazione nel quartiere come «intollerabile e ingestibile, piena di pericoli». «Qui si vive nella paura, ormai – dicono -, soprattutto la sera». Lamentano anche la presenza di topi, che infestano il quartiere per via dei cumuli di rifiuti lungo le strade. «Dobbiamo stare con le finestre chiuse perché la puzza arriva dentro casa. Io le pago le tasse – dice una signora -, non voglio uscire di casa e trovare un porcile. Anche il sindaco pagherà le tasse, ma perché se esce di casa trova tutto pulito?». La novità dell’area giochi, insomma, non è bastata a sopire, anche solo per una mattina, i problemi in cui versa il quartiere.