Bagheria, la Cgil attacca il bando per ausiliari «Svantaggioso, solo 10 giorni per partecipare»

La Cgil critica sull’avviso per la ricerca del personale pubblicato il 21 giugno dalla Amb spa, l’azienda Multiservizi di Bagheria. L’avviso finito sotto la lente d’ingrandimento del sindacato, perché conterrebbe errori e sarebbe svantaggioso per i lavoratori, è quello per la selezione degli ausiliari della sosta. È uno degli avvisi per la ricerca di personale che l’azienda di recente costituzione, a totale partecipazione pubblica, unico socio il Comune di Bagheria, sta facendo per la ricerca di professionisti, consulenti e ditte.

La Cgil, che nei giorni in cui il bando è stato pubblicato aveva subito chiesto un incontro con l’Amb e con il sindaco di Bagheria, ribadisce i suoi dubbi in una nota, in attesa di un riscontro. «A parte il mancato confronto con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul territorio, le nostre critiche sono di merito – dichiara Mario Ridulfo, della segreteria Cgil Palermo – Troppo ristretti sono stati i tempi di pubblicazione del bando: appena dieci giorni, tra la data dell’avviso e la scadenza dei termini per presentazione della domanda, il 30 giugno. Ed è stata fatta poca pubblicità. Inoltre, non è stato indicato il numero dei lavoratori da impiegare nel servizio ed è prevista l’applicazione di un contratto nazionale di lavoro, quello per i servizi ausiliari, fiduciari e integrati, economicamente svantaggioso per i futuri lavoratori. Un contratto che la Cgil non ha firmato, sottoscritto da una sola sigla, e che non ha grande applicazione in Italia».

L’avviso contiene anche altri errori, uno dei quali è stato corretto successivamente alla scadenza dei termini, fa notare la Cgil. Spiega Adele Cinà, segretaria della Camera del Lavoro di Bagheria: «Nell’avviso erano indicate due differenti attribuzioni di livello contrattuale in caso di assunzione. Nell’avviso pubblico si parlava del 5° livello contrattuale, mentre nello schema di domanda allegato all’avviso il livello indicato era il D2. Inoltre, a renderci perplessi è stata anche la richiesta di un curioso obbligo di residenza in Sicilia da almeno sei mesi e la costituzione della commissione aggiudicatrice successiva alla presentazione delle domande».

La Cgil esprime le sue critiche anche sulla selezione per titoli ed esami. «Si tratta di mansioni che possono essere selezionate attraverso il centro per l’impiego pubblico – aggiungono Ridulfo e Cinà – E ci sembra strano il preannunciato ricorso al tempo determinato per tutti da parte di una azienda che è emanazione di una giunta targata Cinque Stelle: una scelta politica che rafforza nella pratica il cosiddetto Jobs Act, ciò che a parole si dice di voler cambiare».


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