Crisi idrica, il Cdm ha approvato Stato di emergenza Chiesta riattivazione tavolo permanente con Comune

Il Consiglio dei ministri ha approvato la dichiarazione dello stato d’emergenza per la crisi idrica di Palermo e per la gestione dei rifiuti in Sicilia. Lo si apprende da fonti di governo, al termine della riunione. Come ribadito dalla presidente dell’Amap Maria Prestigiacomo ora toccherà al commissario indicato, il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, stabilire gli eventuali tempi della turnazione in città per l’approvvigionamento d’acqua. 

«Esprimo il mio apprezzamento come sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia al Consiglio dei Ministri che oggi pomeriggio ha accolto le richieste del Comune di Palermo e di tutti gli altri comuni siciliani dichiarando lo stato di calamità naturale inerente il problema idrico e per il commissariamento anche per quanto riguarda i rifiuti». Lo ha detto Leoluca Orlando che negli ultimi giorni è stato in contatto con Palazzo Chigi e la Presidenza della Regione. «Adesso – continua Orlando – occorre realizzare al più presto le necessarie opere per mettere a regime una ordinaria acquisizione di risorse idriche evitando lo stato di emergenza e, allo stesso tempo, realizzare un sistema di impianti che permetta di accelerare la raccolta differenziata nella nostra regione». «Speriamo prosegua nel tempo – conclude – lo spirito di collaborazione istituzionale registrato in questi ultimi mesi fra i Comuni siciliani e i governi regionale nazionale e che è indispensabile per la soluzione dei problemi fin qui registrati».

«Ribadiamo la necessità di riattivare quel tavolo permanente col Comune, chiesto dai sindacati, che si è riunito già una volta, per partecipare in termini propositivi e attivi, non solo con la denuncia, alle iniziative da intraprendere e ai lavori da fare e da sollecitare in tema di acqua e rifiuti». Lo dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo e il componente di segreteria Mario Ridulfo. «Siamo molto preoccupati – aggiungono Campo e Ridulfo – per quello che la crisi idrica rappresenta e chiediamo che l’emergenza sia ben affrontata sia per gli usi civici e della campagna che per quello che Palermo rappresenta quest’anno in quanto capitale italiana della cultura e sede di Manifesta. La condizione di crisi rischia di vanificare quella ripresa che ha ridato vitalità a Palermo, in termini di nascita di botteghe artigiane, di locali, pub, bed&breaksfat e di iniziative imprenditoriali e culturali, e che ha segnato l’incremento del turismo». Domani la Cgil, la Filctem, la Flai e la Fillea faranno il punto su crisi idrica, risorse, reti colabrodo, opere, fabbisogno idrico dei cittadini, requisizione di pozzi, situazione di sorgenti e bacini e sui gravi disagi e che l’emergenza arreca ai cittadini e all’agricoltura nella provincia di Palermo.



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