Club Med Cefalù, lavori serrati per l’apertura a giugno Incontro con le Madonie. «Ci aspettiamo integrazione»

Se per Palermo il 2018 è l’anno di Capitale Italiana della Cultura (e di Manifesta), per Cefalù l’anno appena iniziato è all’insegna della riapertura del Club Med. Dopo più di 10 anni di annunci e rinvii il resort turistico di lusso inaugurerà a giugno 2018. I cantieri per la realizzazione della struttura, che prevede 308 camere di tre categorie (superiore, deluxe e suite) oltre che una serie di corpi accessori di servizio, vanno avanti spediti. Salendo sulla provinciale per Gibilmanna, sono visibili cinque enormi gru, decine di operai in fermento e da una delle rupi più celebri e belle del Mediterraneo giungono i rumori di costruzione dei bungalow (sfruttati nei mesi estivi) e dell’hotel (per consentire l’apertura nei mesi invernali)

Intanto continuano gli incontri col territorio da parte dei vertici della società francese. Ieri mattina a Castelbuono, nei locali della chiesa san Francesco, si è svolta una conferenza dove erano presenti i sindaci del comprensorio: oltre a Mario Cicero, primo cittadino della cittadina madonita, anche il sindaco di San Mauro Castelverde Giuseppe Minutilla, la deputata e sindaca di Pollina Magda Culotta e il commissario del Parco delle Madonie Giuseppe Carapezza. Presenti più di un centinaio di persone, interessati soprattutto a conoscere le competenze e le caratteristiche necessarie per accedere al processo di selezione lavorativo, come fare per candidarsi e quando si terranno i colloqui. E c’erano anche molte delle associazioni e degli enti che operano sul territorio madonita, dalle Gole di Tiberio al Museo Mandralisca di Cefalù. La parola più usata durante l’incontro è stata collaborazione.

«Viviamo in un territorio dove non c’è inquinamento» ha detto Cicero, che ha poi ammesso che non avrebbe potuto sostenere il colloquio perché non parla le lingue, inglese e francese, che il Club Med chiede come precondizione per poter lavorare all’interno della struttura di Cefalù. «Questo è un territorio integro e ricco di eccellenze, da parte nostra c’è la massima disponibilità». E la questione delle lingue è stata più volte riproposta, come fatto ad esempio anche da Magda Culotta, che si è dimostrata solidale con Cicero. Nonostante, come abbia affermato più volte Arnado Aiolfi, amministratore delegato Italia, la clientela di Cefalù sarà all’80 per cento internazionale.

«Voglio dire grazie al Club Med per aver deciso di investire nel nostro territorio – ha aggiunto la deputata Pd -. Dopo anni di chiusura anche a Pollina l’estate scorsa ha riaperto un’importante struttura, cioè il villaggio Valtur, che al primo anno di attività ha raggiunto oltre 100mila presenze in tre mesi. È un segnale che il territorio è pronto per questo tipo di turismo». Un concetto ribadito anche da Carapezza: «Il territorio non aspetta altro – ha detto il commissario del Parco delle Madonie -. Noi siamo stati i primi geopark in Europa, e abbiamo il riconoscimento Unesco. È chiaro comunque che ci sono anche delle difficoltà che vanno affrontate, come la condizione delle strade e la mancanza di segnaletica».

A novembre c’era già stato un incontro al palazzo comunale di Cefalù, in cui il sindaco Rosario Lapunzina aveva manifestato entusiasmo per la prossima riapertura del resort turistico di lusso. «Il Club Med e Cefalù sono inscindibilmente legati – aveva detto in quella occasione -. A Cefalù lo sviluppo, il benessere, il futuro hanno un solo nome: turismo. Il nuovo club sarà la realtà che ci aiuterà a prendere coscienza di quanto Cefalù vale nel mondo, di quanto i suoi abitanti e le sue istituzioni possono fare per renderla ancora più bella ed attraente per i visitatori che la sceglieranno come meta di vacanze». Inoltre il primo cittadino ha annunciato che conferirà «alla società Club Mediterranée la cittadinanza onoraria di Cefalù, nella persona del suo presidente Henri Giscard d’Estaing, in occasione dell’inaugurazione del club il prossimo 10 giugno 2018».

Tutti contenti, insomma, per l’opera in sè e l’impatto che questa avrà sul territorio. Al momento c’è ufficialmente un’unica voce fuori dal coro. Si tratta di quella del senatore di Mdp Francesco Campanella, che a dicembre ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministero dell’Ambiente per avere maggiori chiarimenti sull’iter di concessione delle autorizzazioni. Campanella paventa il rischio di un ecomostro, sostenendo che dalla vista dall’alto (come quella che Meridionews riporta in foto di copertina) si assisterebbe a «un processo di cementificazione pesante ed un’irreversibile modificazione dei luoghi e del pregevole paesaggio naturale preesistente. A quanto pare sono in corso alcune varianti che porterebbero ad un ampliamento della ricettività».

Sulla specifica questione, Aiolfi di Club Med Italia dice che «non entro nel merito della contestazione. Ho letto sui giornali e sui siti internet di questa interrogazione. Ci sono sempre voci che esprimono opinioni diverse, ma il territorio è concentrato al 100 per cento per una collaborazione e una sinergia a tutti i livelli». Il manager preferisce incentrarsi sulla richiesta di coinvolgimento da parte delle Madonie: «Le prospettive di sinergie col territorio sono enormi, perchè noi abbiamo fatto già a monte un lavoro di ricerca sul territorio delle bellezze e delle eccellenze, che possono essere sia quello delle risorse umane che la produzione che il livello artistico e del patrimonio culturale. Una delle matrici del Club Med di Cefalù sarà anche la possibilità di vendere pacchetti con la Sicilia, perchè con la stagionalità molto lunga si vuol dare alla gente la possibilità di scoprire delle belle cose. Il piatto della Sicilia è ricchissimo e bellissimo, e noi ci stiamo strutturando per poterlo offrire nella maniera più elegante e appetibile possibile».


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