Foro Italico, tagliati anche alberi sani «Soprintendenza era ignara di tutto»

«La Soprintendenza è all’oscuro di tutto». L’architetto Fabio Alfano, coordinatore del Comitato Bene Collettivo, ne è convinto dopo averne sollecitato l’intervento contro il taglio a suo dire indiscriminato del verde urbano. Dal canto suo la Soprintendenza il sopralluogo richiesto a gran voce dall’architetto palermitano in effetti lo ha realizzato. A inizio mese infatti i suoi tecnici sono andati di persona a controllare cosa era rimasto dopo l’abbattimento di alcune eritrine centenarie nella zona del Foro Italico, lungo le Mura delle cattive. «È emerso che molti alberi affetti da marciume erano stati giustamente rimossi, probabilmente per evitare danni a cose e persone», si legge nel documento stilato dalla Soprintendenza. «Contestualmente – scrivono i tecnici – si è contestato che tre esemplari con ceppi ancora visibili e in buono stato probabilmente non necessitavano della rimozione».

Il documento prosegue segnalando la presenza di alcune buche createsi dopo lo sradicamento degli arbusti e la necessità di conoscere le risultanze dell’analisi richiesta dal Comune: il Vta strumentale, che sta per Visual Tree Assessment, una valutazione visiva dell’albero che permette un’indagine sulla stabilità dell’arbusto, per valutarne le condizioni strutturali in relazione soprattutto al rischio di crollo o rottura del tronco. «Nella lettera di risposta non lo dicono esplicitamente, ma in qualche modo si deduce che la Soprintendenza non sapesse nulla – prosegue l’architetto Alfano – E se non era al corrente significa che non ha rilasciato le autorizzazioni». La colpa dell’amministrazione comunale, secondo Alfano, sarebbe quindi doppia: aver abbattuto degli alberi sani che non rappresentavano alcun pericolo e l’eventualità di aver agito senza il nulla osta della struttura amministrativa guidata dalla dottoressa Maria Elena Volpes.

«La zona rientra nel perimetro storico, quindi la Soprintendenza deve dare il proprio consenso, anche per gli alberi malati, per i quali sarebbe stato necessario un ulteriore parere sul tipo di malattia e sulla sua origine, e di conseguenza sulla soluzione più adeguata per agire considerando, qualora possibile, rimedi alternativi al taglio», spiega ancora. Indignati per quanto emerso dal sopralluogo, i cittadini del Comitato Bene Collettivo hanno deciso di stilare un loro documento in cui mettono insieme tutti i punti che più li preoccupano in ambito di verde urbano e che hanno inviato ai vertici dell’amministrazione comunale, alla Procura e ai media. «Chiediamo tutti i chiarimenti necessari – dice – e la sospensione immediata degli abbattimenti di alberi». Abbattimenti che di fatto sono continuati, malgrado il polverone sollevato dall’episodio del mese scorso, quello della Chorisia in via Pipitone Federico: «Hanno tagliato le rubirie di corso Finocchiaro Aprile e altri grossi alberi in via Duca della Verdura, stessa cosa in giardini comunali e parchi. Noi speravamo in un arresto subitaneo, invece non è stato così».

Fra le richieste del Comitato anche quella di attivare tempestivamente la Consulta del verde: «Abbiamo chiesto tre anni fa l’attivazione di otto consulte civiche, che sono previste dall’attuale statuto comunale – spiega ancora Alfano – Sono quegli organi strutturati di partecipazione, cioè di incontro tra cittadinanza e amministrazione». Una di queste otto è dedicata proprio al verde cittadino e sarebbe quindi quel luogo in cui l’amministrazione discute e mette al corrente la cittadinanza sull’argomento. Un modo per rendere partecipanti attivi delle scelte politiche singoli cittadini e associazioni, che in questo modo potrebbero replicare alle iniziative o proporre a loro volta. «Questa consulta, però, così come le altre sette, nonostante abbia ottenuto tutti i pareri favorevoli dalle Commissioni consiliari, non è stata mai approvata e nemmeno mai portata al dibattito in Consiglio comunale – si rammarica l’architetto – Quindi siamo ancora più arrabbiati, perché lo strumento di partecipazione esisterebbe e tutti i passi sono stati già fatti. Invece niente, zero. Questo è veramente uno smacco per la città». Solo ieri si festeggiava a livello mondiale l’Earth day, il giorno dedicato alla terra e all’ambiente, ma a Palermo ancora preoccupa la «leggerezza» con cui proprio questi temi vengono affrontati.


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]