Carini, Piazza Duomo diventa Canile municipale Il sindaco: «Spesi 270 mila euro per i randagi»

La piazza Duomo di Carini, negli ultimi giorni, è diventata la casa di diversi cani randagi che hanno suscitato la curiosità e la preoccupazione soprattutto di coloro che quotidianamente vivono il centro del paese. Tante le reazioni dei cittadini sui social network con numerose foto di gruppi di cani randagi che popolano la piazza sia nelle ore diurne che durante la notte. In molti accusano l’amministrazione comunale di inefficienza sul problema, altri colpevolizzano coloro che abbandono i cani per strada e quelli che acquistano i cuccioli piuttosto che adottare dei randagi. Ieri mattina, qualcuno ha affisso sotto l’indicazione pubblica Piazza Duomo un foglio di carta con su scritto Canile municipale.

Il proprietario di un esercizio commerciale della piazza Duomo parla di un aumento costante e giornaliero di randagi: «Sono stanco di stare tutto il giorno a togliere le feci e il sangue davanti alla porta del mio locale e ogni giorno spuntano cani nuovi. Adesso siamo arrivati a 22». Numerosi anche litigi fra gli animali di cui continua a raccontare il commerciante: «La cosa è grave, è un bel branco e la gente si spaventa a camminare in piazza perché molto spesso litigano fra di loro e abbaiano anche contro le persone, in particolare con i ciclisti e con i bambini. Quindi – continua il negoziante – bisogna prendere un provvedimento serio perché non è più possibile andare avanti così. È dall’inizio dell’estate che ci lamentiamo ma nessuno prende sul serio la situazione».

La risposta dell’amministrazione comunale non si è fatta attendere e il primo cittadino Giovì Monteleone ha dichiarato: «Ci siamo occupati della cattura, dellla sterilizzazione, della microchippatura e della cura dei cani in tempi non sospetti, ma nonostante questo non basta. E, caso strano, più cani sterilizziamo e microchip applichiamo, più cani compaiono sul territorio e nei luoghi più sensibili: piazza, scuole. Tra l’altro, bisogna sapere che i cani, una volta curati, sterilizzati e microchippati, vanno reimmessi, per legge, sul territorio». Il sindaco fa inoltre riferimento a cifre non indifferenti, affermando che «270 mila euro sono stati spesi dal Comune dal 2014 al 2016 per la cattura dei cani e le conseguenti attività». Secondo Monteleone, dovrebbe essere l’Asp a occuparsi di microchippatura e sterilizzazione dei cani, ma «l’azienda non ha i locali per l’ambulatorio veterinario, così noi del Comune ci stiamo preoccupando di procurarlo, recuperando un vecchio immobile comunale e adattarlo» ha concluso il sindaco.


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