Sì! Riparte dal Sud, il convegno organizzato dal Pd a Carini «Il governo Renzi ha riconosciuto priorità al Mezzogiorno»

Il Salone delle feste del Castello di Carini ha accolto ieri la conferenza Sì! Riparte dal Sud, organizzata dal Partito democratico palermitano. Tema principale della giornata: sviluppo economico ed enti locali, con un occhio di riguardo alla propaganda per il al referendum.

Il segretario dal circolo provinciale, Carmelo Miceli, ha moderato l’incontro a cui erano presenti, fra gli altri, Davide Faraone (sottosegretario al ministero dell’istruzione), Claudio De Vincenti (sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri), Stefania Covello (responsabile nazionale del PD con delega al mezzogiorno) e Fausto Raciti (segretario regionale del Pd Sicilia). Sindaci, assessori e consiglieri provenienti dalla provincia hanno approfittato dell’occasione per esporre i gravi problemi che attanagliano i propri comuni, chiedendo una soluzione che possa garantire una maggiore possibilità di amministrare con maggiore serenità. Dal’evasione fiscale all’obbligo di dichiarazione di dissesto, dalle difficoltà di accesso ai fondi europei alla cattiva gestione dei trasporti pubblici, fino al degrado in cui versa la zona industriale del carinese.

C’è stato tempo solo per sentire le risposte di due relatori: Stefania Covello ha affermato che «il governo Renzi è il primo che negli ultimi anni ha dato veramente importanza al Sud. Abbiamo portato il G7 in Sicilia, umiliando Firenze, la città del premier, pur di dare la giusta rilevanza che il Mezzogiorno merita». Covello, poi, non si è  risparmiata nei confronti di alcuni esponenti di Forza Italia, criticando Renato Brunetta, Raffaele Fitto e il leader Silvio Berlusconi. Questi ultimi accusano il governo di avere, invece, dimenticato il Sud: «Sono stati i loro governi a discriminare il Mezzogiorno, non di certo il nostro. E adesso si alleano con Salvini, nemico numero uno del Sud». Il suo intervento non può che terminare con una promozione per il al referendum costituzionale, secondo cui «chi votaha ancora speranza per il futuro dell’Italia, chi vota No è convinto che l’Italia non ce la farà mai, ed è per questo che i suoi sostenitori sono gli esponenti del Movimento 5 Stelle».

De Vincenti, con toni più moderati, ha risposto alle questioni messe sul piatto dagli amministratori locali: «Il nostro governo, checché ne dicano le opposizioni, ha messo al centro della sua politica proprio il Mezzogiorno. È nostra priorità, inoltre, investire sugli enti locali, sia del Sud che del resto d’Italia. Dopo tanti anni c’è finalmente un segno ‘più’ nel Pil e nella crescita economica, grazie al nostro governo. Ovviamente ancora non è sufficiente, ma siamo sicuri che nei prossimi anni cresceremo ancora». Anche il sottosegretario ha concluso l’intervento con una propaganda per il : «È importante andare a votare al referendum se vogliamo snellire il processo legislativo. La riforma afferma che una sola Camera legifera e l’altra controlla. Troppi emendamenti e la “navetta” non permettono di legiferare bene, mentre la riforma dà la possibilità di stabilire dei tempi certi entro cui una legge deve essere approvata. Inoltre, elimina le competenze concorrenti fra Stato ed enti Locali in modo che ognuno abbia dei precisi compiti con annesse assunzioni per eventuali responsabilità».


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