Castello al mare, concluso disinnesco ordigno Evacuati 3200 residenti almeno fino alle 14

Verso la conclusione le operazioni di disinnesco dell’ordigno bellico a Palermo. La prima esplosione ha dato buon esito e la spoletta è stata estratta. A breve verrà fatta esplodere e poi si procederà a caricare l’ordigno su un mezzo dell’esercito, per il trasferimento nella cava di Pian dell’Occhio. «Abbiamo già informato la prefettura le conclusione della prima fase dell’operazione – dice il capitano Daniele Piazza del Genio Guastatori – e nelle prossime ore verrà riaperta la zona al traffico». Le operazioni per il disinnesco dell’ordigno bellico della seconda guerra mondiale sono cominciate alle 10.10 quando una sirena ha annunciato l’avvio del lavoro degli artificieri. Anche gli operatori del Comune e della Protezione Civile hanno lasciato l’area. Sono state in tutto una ventina le persone che hanno chiesto assistenza per recarsi nei centri di accoglienza comunali: alcuni cittadini con disabilità motoria e alcune famiglie che non hanno parenti in città. Le operazioni sono seguite dal Sindaco e dal vicesindaco dal COC, il Centro di coordinamento attrezzato presso la ex Chiesa di San Mattia ai Crociferi

Dopo il disinnesco delle spolette, la bomba americana sarà trasportata nella cava nella zona di Bellolampo, Pian dell’Aia, per farla brillare. All’interno dell’area archeologica, dove avvengono le operazioni, è stata realizzata una camera di espansione. «Questa struttura è servita a ridurre i disagi per la popolazione – spiega il capitano Daniele Piazza del Genio Guastatori – In questo modo è stato ridotto il raggio di sgombero. Con una bomba di questo tipo sarebbe stato necessario evacuare un’area di 1800 metri. Grazie a questa camera è stato possibile evacuare solo 3200 persone per un raggio di 400 metri». La bomba è stata trovata mentre si stavano svolgendo alcuni lavori di scavo per fare tornare alla luce un’antica abitazione nei pressi del Castello a Mare. Un parco nel cuore di Palermo che nasconde ancora tanti tesori sepolti. «Non è escluso – aggiunge il capitano – che qui come in altre zone del centro storico di Palermo vi possano essere altri ordigni. Per questo servirebbe una bonifica complessiva da affidare a ditte specializzate». Questa bomba ritrovata nel 2016 è dello stesso modello di quella trovata e disinnescata sempre a Palermo nel 2008

L’ordigno ha un peso di 600 libbre, circa 270 chili: era usata dagli americani per bombardare porti e linee ferroviarie. All’alba sono scattate le operazioni per l’evacuazione della zona, un intervento che interesserà circa 3.150 persone. Le prime fasi sono cominciate alle 6 per consentire agli artificieri dell’esercito di procedere subito al disinnesco dell’ordigno in condizioni di massima sicurezza per la popolazione. L’inizio dello sgombero e la chiusura delle strade in entrata era fissato dalle 6 alle 9.30 circa mentre alle 8:45 è stata sospesa la fornitura di gas dall’Amg. Per motivi di sicurezza, saranno inoltre sospese le aree pedonali nell’asse Libertà-Maqueda, da piazza Croci ai Quattro Canti. L’area a rischio, a fronte della realizzazione di opere di contenimento e protezione dell’ordigno, è stata individuata dall’Esercito in un raggio di 400 metri dal punto di ritrovamento. Il coprifuoco finirà alle 14, se le operazioni procederanno senza intoppi, altrimenti si tornerà a casa entro le 20.


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