Ambiente, ulivo secolare abbattuto per i lavori del raddoppio Fondo Pirelli: «A Palermo non abbiamo mai visto il progetto»

Quella che per legge doveva essere fatto su quell’ulivo ultrasecolare – e dunque un bene vincolato – era la cosiddetta capitozzatura. E per fare un lavoro del genere si deve aspettare il periodo dell’anno giusto, ovvero gennaio. Quello che invece ha scoperto per puro caso Paolo Valentini, agronomo funzionario direttivo del servizio 4 Protezione del Patrimonio naturale del dipartimento Ambiente della Regione, è che quell’albero è stato stroncato. «Stavo parcheggiando l’auto – dice a Meridionews– e ho visto l’ulivo abbattuto. Ho guardato il ceppo e, da esperto, mi sono reso conto del danno enorme. Hanno fatto un lavoro che ha distrutto l’albero, senza un minimo di criterio. Se anche dovesse essere spostato in un altro punto, il ceppo così com’è stato tranciato non ha possibilità di sopravvivere».

Parte tutto da qui, quindi, da questo «scippo ambientale», come lo definisce Valentini, avvenuto ieri mattina, attorno cui ruotano aspetti diversi: quello culturale e quello legato ai criteri autorizzativi. Quello che doveva essere uno spostamento dell’ulivo secolare rientrava nei lavori per la realizzazione di una fermata del treno che prevedono, secondo il progetto, la realizzazione di una rotatoria carrabile e di un passaggio pedonale all’interno dell’assessorato all’Ambiente, in un terreno di proprietà di Fondo Pirelli (acquisto avvenuto nel periodo Cuffaro, ndr). Il 23 febbraio scorso, il contraente generale Sis – che per conto di Italferr si sta occupando dei lavori di realizzazione del raddoppio ferroviario in città commissionati dal Comune di Palermo – ha avuto un incontro con la dirigente dell’area 1 Affari generali e personale Francesca Chinnici e, in quell’occasione, l’assessorato ha fatto delle proposte per evitare anche un dispendio economico. Ovvero si era pensato di spostare l’ingresso collegato alla nuova fermata un po’ più avanti, dove esiste già un cancello automatico. La Sis in quell’occasione aveva ribadito che la rotonda andava fatta dove stabilito nel progetto e che «si deve fare eventualmente la traslazione della pianta». Eventualmente.

Questa mattina le ruspe erano ancora al lavoro, nonostante il Nor – il Nucleo operativo regionale – del corpo comando forestale che ha sede all’interno dell’assessorato e il compito di controllare e raccogliere denunce, ci abbia confermato di avere «ammonito verbalmente» il responsabile dei lavori presente nel cantiere, il geometra D’Itria. Il Nor ha chiesto quindi di sospendere i lavori e di poter visionare i documenti autorizzativi. Ciò che è stato inviato al Nucleo, però, pare sia semplicemente il verbale della conferenza di servizi fatta in assessorato alla presenza, tra gli altri, della dirigente Chinnici.

A seguito di quella conferenza di servizi, è stato dato l’ok per i lavori, ma a quel punto c’erano altri due passaggi che la società avrebbe dovuto fare obbligatoriamente: richiedere l’autorizzazione per il taglio dell’ulivo all’Ispa – Ispettorato provinciale Agricoltura – e la comunicazione di inizio lavori al distaccamento Falde della forestale. Ed è su questi due punti fondamentali che non si ha alcuna chiarezza e certezza. Rosalia Pirrello comandante del distaccamento Falde ha contattato telefonicamente – in nostra presenza – Paolo Valentini, dicendo di avere un documento di autorizzazione all’espianto di cinque alberi di ulivo. «Si tratta di un documento relativo ad altri lavori – spiega Valentini – effettuati nella zona tracciata della linea ferroviaria. Vi è una deroga prefettizia che prevede che si possano tagliare gli alberi, ma nel percorso tracciato. Quest’area non interessa il raddoppio ferroviario e ricade per altro in una proprietà non del Comune ma del Fondo Pirelli».

Presenti questa mattina anche due ingegneri della Abaco, società che a Palermo opera per conto di Fondo Pirelli. L’ingegnere Morici riferisce di non essere a conoscenza di quanto stava accadendo.  «Noi a Palermo non abbiamo visto il progetto – spiega – è stato infatti inviato direttamente a Milano, dove c’è la sede legale di Fondo Pirelli. Noi, che ci fossero alberi ultrasecolari da tagliare, non lo sapevamo».

Sulla vicenda restano quindi diversi dubbi. Non è chiaro se ci siano le autorizzazioni, non è chiaro chi abbia dato l’ok per tagliare l’albero e soprattutto se questo via libera sia mai stato dato. Una cosa è certa, l’ulivo secolare – che ha inoltre un valore di svariate centinaia di migliaia di euro – è stato segato da semplici operai, e dunque non esperti di potature di alberi secolari e storici, e senza la supervisione di un addetto ai lavori qualificato in materia. «Questa non è una denuncia – conclude Valentini – ma un grido disperato di dolore perchè chi taglia gli alberi di ulivi così e in questo momento storico è un criminale. Qui a Palermo, una città che è stata ed è martoriata sotto questo aspetto, e la cosa peggiore di tutte è l’indifferenza generale. Se poi pensiamo che tutto ciò avviene all’interno dell’Assessorato all’Ambiente, che dovrebbe tutelare  questo patrimonio, siamo al più tragico dei paradossi».


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