L’ira del popolo No Muos: “Senatori traditori della Sicilia”. Si torna a manifestare contro i diktat Roma-USA

PESSIMO SEGNALE DALLA POLITICA. ANCHE SE A DECIDERE SARANNO I TRIBUNALI. INTANTO SI PREPARA UNA NUOVA GRANDE MANIFESTAZIONE NAZIONALE

Una presa in giro. Un tradimento. L’ennesima farsa. E’ inferocito il popolo No Muos dinnanzi alla mozione targata PD e centro destra, approvata giovedì scorso dal Senato, in cui, in buona sostanza, non si mette minimamente in dubbio la costruzione dell’impianto satellitare che la Marina Usa sta ultimando nella base di Niscemi (le uniche mozioni che chiedevao lo stop erano di Sel e M5S e sono state bocciate).

Durissime le reazioni dei Comitati No Muos che, per cominciare, annunciano una manifestazione per il prossimo 9 Agosto, anniversario della prima “occupazione” della base NRTF di Niscemi e prima “presa di possesso” del proprio territorio da parte di Niscemesi e attivisti No Muos.

Per tutti, come detto, si è trattato di uno “scempio” eseguito sulla sovranità territoriale di una popolazione inerme.

Anche se, ovviamente, come ricordano i legali, a decidere saranno i tribunali,  il TAR in particolare dinnanzi al quale pendono svariati ricorsi. Particolare sul quale si sofferma anche Massimo Zucchetti, ordinario del Politecnico di Torino, coordinatore del gruppo di scienziati che seguono da tempo la questione Muos, dimostrando i rischi derivanti dalle elettroemanazioni: ” Ringrazio il sen. Giuseppe Compagnone per l’apprezzamento del nostro lavoro e per la grande tenacia. Aveva colto i punti essenziali che andavano tutti approvati. Su tutto il resto, preferisco non pronunciarmi; c’è un ricorso al TAR in atto.”

Ma, in attesa del TAR, il mondo No MUOS non manca di stigmatizzare l’operato della maggioranza dei senatori che hanno approvato una mozione pro USA:

“Prima ci ammazzano e poi ci risarciscono- dicono gli  attivisti del Coordinamento Regionale dei Comitati No Muos.

“Non sono state tenute in alcun conto le richieste dei comitati No Muos riguardanti la salute umana – ribadiscono nel loro comunicato ufficiale – attraverso l’applicazione del principio di precauzione, l’impatto ambientale e l’utilizzo del sistema satellitare per scopi bellici da parte degli Stati Uniti.

Un asservimento totale alla politica bellica degli Usa, una visione miope di fronte a quanto sta accadendo nel mondo e che relega la Sicilia e l’Italia all’eterna schiava del padrone americano. La mozione inoltre esclude i comitati No Muos da ogni luogo di dibattito, delegittimando chi da anni si batte contro l’installazione delle parabole e delegando a rappresentare la popolazione gli stessi enti locali che l’hanno svenduta e tradita.” 

Ma per il Coordinamento la vera sorpresa è stato apprendere che la Lega Nord aveva proposto l’utilizzo del Muos in funzione antimigrante, mentre Gioacchino Alfano (NCD), non ha fatto che ricordare come le “installazioni militari non sono sottoposte a concessione edilizia. Un permesso implicito di cementificare, distruggere, inquinare insomma, anche dentro una sughereta”.

Ancora più duri gli attivisti del Movimento No Muos Sicilia, che definiscono quanto è avvenuto in quell’aula del Senato solo un nuovo episodio della pantomima sul Muos. “Il documento approvato è acqua fresca – si legge nel comunicato del Movimento – ed ha il solo scopo di porre una pietra tombale su tutta la questione.”

“Quando nei mesi scorsi i Senatori sbarcarono in Sicilia per incontrare le parti coinvolte, attivisti compresi – aggiungono gli attivisti del Movimento – eravamo certi si riconoscesse il ruolo dei No MUOS in questa vicenda e l’utilità di interloquire con noi. Ciò non è accaduto e il coinvolgimento in un tavolo tecnico, originariamente previsto nella proposta del Sen. Compagnone, è stato depennato su richiesta del Governo. Rivendichiamo il nostro diritto a partecipare ad ogni iniziativa che riguardi il nostro territorio, essendo gli unici interlocutori seri e credibili riconosciuti da chi crede in questa battaglia, portatori di istanze diffuse e molto sentite nel territorio.”

Rifiutano la logica delle compensazioni, gli attivisti, quelle compensazioni “di cui potrebbero beneficiare quelle stesse forze politiche che si sono dimostrate, con silenzi ed omissioni, di fatto favorevoli alla costruzione del MUOS.”

Infine un accenno a quanto ancora è da produrre i suoi effetti e cioè i due ricorsi al TAR Sicilia “Ribadiamo la nostra fiducia nella magistratura [….]e attendiamo fiduciosi il risultato del lavoro del prof. D’Amore, scrupoloso e attento verificatore del TAR, atteso per il prossimo mese di novembre.”

Durissimo pure il Comitato Mamme No Muos Sicilia: “All’ennesimo tradimento da parte del governo italiano, risponde lo sdegno del popolo siciliano messo all’angolo, ancora una volta e condannato da quello Stato che dovrebbe invece difenderlo, contro ciò che l’offende. Il nostro Governo vuole farci intendere che il Muos possa essere utilizzato dall’Italia nel proprio interesse e, in barba alla nostra preoccupazione, questi signori hanno deciso che non esiste un danno psicologico né alcuna complicazione per la nostra salute e il nostro territorio già abbondantemente martoriato. Ci saranno forse delle compensazioni, che andranno a riempire le tasche di non si sa bene chi, ma ci domandiamo: ha un “prezzo” la salute della nostra gente? La nostra serenità e quella dei nostri figli, hanno un prezzo?

 

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