Ieri ‘blitz’ del Movimento 5 Stelle al depuratore di Vittoria

SEMPLICEMENTE IMPRESSIONANTE QUELLO CHE HANNO TROVATO I PARLAMENTARI VANESSA FERRERI E GIAMPIERO TRIZZINO. I REATI AMBIENTALI VERIFICATI E LE RESPONSABILITA’ DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Giornata decisamente intensa per Giampiero Trizzino, presidente della 4° Commissione Ambiente e Territorio e Vanessa Ferreri (nella foto sotto, a destra), segretaria della 6° Commissione Sanità, dell’Assemblea regionale siciliana.

La prima sosta è stata a quel depuratore di Vittoria che sembra essere diventato davvero una “storia” senza fine, fra esposti, denunce, Consigli comunali “snobbati ” da Sindaco e Giunta solo perché all’ordine del giorno c’era proprio il tanto discusso depuratore.

Quello che temevamo al nostro arrivo si è verificato. Il nuovo responsabile del depuratore ha impedito l’ingresso a tutti i presenti (quindici persone) in tutto, fra i quali anche i rappresentanti di Fare Verde ed altri accompagnatori dei due deputati dell’Ars. La risposta alle proteste dei presenti è stata la seguente: “Questi sono gli ordini, è una questione di sicurezza, parlate con i Carabinieri se volete entrate!”.

Le polemiche sono cresciute quando qualcuno ha ricordato che, durante l’ultima campagna elettorale del Sindaco Nicosia, intere scolaresche erano state ricevute all’interno della struttura.

L’intervento della Ferreri, che ha chiamato il vice Sindaco, nonché assessore all’ambiente con delega ai rifiuti, Filippo Cavallo, ha sortito l’effetto sperato. La delegazione capeggiata dai due parlamentari è riuscita ad entrare all’interno della struttura. Era presente anche il dirigente ATO ambiente di Ragusa, Fabio Ferreri, autore dell’esposto/denuncia sulla gestione dell’impianto ‘incriminato’.

Noi siamo venuti in possesso del “verbale di controllo e campionamento” che l’Arpa – l’Azienda regionale per la tutela dell’ambiente – ha redatto a conclusione dell’ultima ispezione effettuata il 12 giugno scorso.

Il verbale consegnato dai tecnici del Comune durante la Commissione “trasparenza” riunitasi a palazzo di città lo scorso 13 giugno, parla chiaro: superamento dei valori consentiti e illeciti di diverso tipo. Addirittura al primo punto, viene segnalata l’assenza di autorizzazione. L’articolo cita testualmente “All’atto del sopralluogo avvenuto il 12/06/2014 si è evinto che l’impianto opera in assenza di autorizzazioni ai sensi dell’art.124 del D.Lgs. 152/06 che deve essere rilasciato dall’Assessorato all’Energia e dei Servizi di Pubblica utilità.”

Al secondo punto “si osserva la mancata messa in opera all’entrata e all’uscita dell’impianto (prima dei trattamenti e dopo il sistema di disinfezione) dei misuratori di portata e dei campionatori in continuo previsti dalla circolare del 27/07/2011”. Mentre al terzo punto si osserva il persistere dello stoccaggio dei fanghi nel labirinto di clorazione e si invitano i responsabili dell’impianto a provvedere tempestivamente allo svuotamento dei fanghi, nonché al ripristino della prima funzionalità del labirinto di clorazione”.

Secondo quanto osservato e rilevato dai tecnici delll’Arpa in sede di sopralluogo, pare che presso alcune aree dell’impianto siano avvenute la violazioni di due articoli del codice penale che configurano un vero e proprio reato ambientale (art.192 comma 1 e dell’art.208 comma 1 ed art.256 comma 2 e 3).

L’Arpa chiede che “siano definite e perimetrate le aree interessate dalla presenza di rifiuti e sia fatta una stima dei quantitativi destinati allo smaltimento, che vengano adottate le misure previste dal comma 3 dell’art.192 del D.Lgs. 152/06 e che vengano effettuate tutte le procedure di legge. Ovviamente richiede anche che “vengano fornite copie dei formulari e dei registri di carico e scarico dei registri di carico e scarico dei rifiuti relativi all’impianto di riferimento degli ultimi 10 anni”.

Nota del redattore

Tutto giusto. I controlli sul depuratore di Vittoria sono sacrosanti. Ma a noi risulta che in altre parti della Sicilia i depuratori siano in tilt. A noi risulta che sono tanti gli impianti sfasciati che inquinano il nostro mare.

I parlamentari del Movimento 5 Stelle dell’Ars sono ben organizzati. E sono perfettamente in grado di fare il punto della situazione in tutta la Sicilia.

Segnaliamo un particolare: nelle ‘bollette’ – piuttosto ‘salate’ – i siciliani pagano una quota per l’acqua depurata. Noi crediamo si arrivato il momento di fare chiarezza su questo punto. Denunciando pagamenti non dovuti là dove i depuratori non funzionano. Restituendo i soldi ai cittadini siciliani. E denunciando eventuali fenomeni d’inquinamento.

g.a.

 


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