Natale a Terrasini e a Cinisi: così vicini, così lontani…

Mentre Cinisi conferma la tradizione natalizia esponendo in piazza un albero allegro e ben decorato, nella piazza di Terrasini spunta un lugubre fusto addobbato alla meno peggio, quasi a rappresentare i differenti momenti che stanno attraversando i due comuni.

Qualcuno si è pure divertito a pubblicare sui social network la foto dei due alberi di Natale messi a confronto. Due comuni del palermitano, Cinisi e Terrasini, così vicini e così lontani, ma questa volta il campanilismo c’entra davvero poco. Contano semmai le scelte degli amministratori dei due comuni in occasione delle celebrazioni del Santo Natale.

A Cinisi, nella centralissima piazza V.E.Orlando, un albero di Natale gioioso, allegro, ben fatto. A Terrasini, in piazza Duomo, un triste fusto dall’aspetto malaugurante e addobbato alla buona. E dire che a Terrasini fino a qualche anno fa le installazioni natalizie in piazza, frutto dell’ingegno di un artista locale, erano così singolari e avvincenti da finire sulla stampa nazionale, come quel gigantesco provocatorio Babbo Natale in costume da bagno che si trascinò dietro apprezzamenti e polemiche.

A Cinisi invece, pur senza trovate clamorose, la tradizione dell’albero di Natale in piazza è stata sempre rispettata in maniera dignitosa, soprattutto negli ultimi anni con installazioni a tema, come gli alberi fatti con bottiglie di plastica e pneumatici dismessi.

Vero è che a Cinisi è l’ultimo Natale da Sindaco per Salvatore Palazzolo, un passato nel Partito Socialista prima di diventare per ben due mandati consecutivi il Sindaco delle “liste civiche”, che sicuramente ci teneva a fare bella figura. Ma è anche vero che, negli ultimi anni, Cinisi ha fatto dei grandissimi passi avanti (partendo dalle iniziative antimafia fino all’affermazione di importanti eventi culturali) rispetto alla vicina Terrasini. Che, invece, sembra andare controcorrente e che pare pure avere ormai smarrito per sempre ogni velleità di fregiarsi dell’etichetta di paese turistico,  accontentandosi della meno prestigiosa definizione di paese di villeggiatura.

Lì il Sindaco è Massimo Cucinella, ex consigliere comunale di Forza Italia e riferimento in paese di Gianfranco Miccichè, ora invece – come d’altronde tanti altri amministratori degli enti locali siciliani che hanno saputo opportunamente fiutare la giusta direzione del vento – passato alla corte del Governatore Rosario Crocetta.

Rapine a mano armata, furti al cimitero, negozianti che per paura tengono la porta chiusa a chiave, i giornalisti locali che parlano di possibili strategie della mafia dietro a questa serie di eventi criminosi. A Terrasini negli ultimi tempi si respira un’aria che puzza di degrado, anche se per questa ondata di episodi di criminalità non si sa fino a che punto – sebbene non si sia distinta per una buona amministrazione della cosa pubblica – si può addossare qualche colpa all’attuale giunta comunale.

Di certo c’è che a Natale – e qui invece la responsabilità è tutta del Sindaco e dei suoi collaboratori – i cittadini di Terrasini dovranno trasferirsi in massa nella vicina Cinisi (dove, oltre all’albero in piazza, c’è anche un programma natalizio di tutto rispetto ) per stare il più lontano possibile da quel lugubre tronco spennacchiato.

Franco Cascio


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