Formazione: perché il Governo regionale applica a metà la normativa sul Durc?

IL DUBBIO E’ CHE, IN QUESTO MODO, I CIRCA 10 MILA LAVORATORI DEL SETTORE VENGONO TENUTI A ‘BAGNO-MARIA’…

Un Governo regionale a doppia faccia che applica a metà la normativa sul Durc, sigla che sta per Documento unico di regolarità contributiva. Schizofrenia? Inadempienza? Incompetenza? Omissione? O, ancora, un disegno politico architettato a misura per mettere in ginocchio il settore della Formazione professionale della Sicilia?

A far parlare di sé, tanto per cambiare, i protagonisti, nel bene e nel male, del settore della formazione professionale e cioè il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, e l’assessore regionale per l’istruzione e la formazione professionale, Nelli Scilabra. Questa volta, argomento di polemica è l’applicazione “a singhiozzo” del decreto del Presidente della Repubblica n.207 del 5 ottobre 2010 in materia di appalti pubblici. Ripercorriamo i motivi che hanno spinto i lavoratori a denunciare pubblicamente, attraverso i social network, il comportamento omissivo del Governo regionale.

In nostri precedenti articoli abbiamo già trattato la vicenda riguardante la difforme applicazione degli articoli 4 e 5 del richiamato Dpr n.270/2010. Questione che resta di grande attualità e che testimonia un comportamento quanto meno schizofrenico tenuto dall’esecutivo regionale ad oggi. La difformità è dettata dal fatto che l’articolo 4 è stato “recepito” con la delibera di Giunta regionale n.200 del 6 giugno 2013 intitolata: “Programmazione delle attività e semplificazione amministrativa nel settore della Formazione professionale-Linee guida”, in esecuzione a quanto disposto dalla circolare dell’Inps n.54 del 30 aprile 2012.

La norma disciplina una specifica fattispecie che è quella riguardante la tenuta del Documento unico di regolarità contributiva (Durc). Infatti, nell’ipotesi di irregolarità nel Durc di uno o più soggetti impiegati nell’esecuzione del contratto pubblico avente ad oggetto l’erogazione di attività formativa da parte di privati, l’amministrazione regionale potrà esercitare il potere sostitutivo trattenendo dal certificato di pagamento l’importo corrispondente alle inadempienze accertate nel Durc medesimo secondo le modalità declinate dalla citata circolare Inps n.54/2012.

Stessa cosa non può dirsi per l’applicazione dell’articolo 5 del citato Dpr n.207/2010 che dispone l’esercizio del potere sostitutivo dell’amministrazione regionale in caso di mancato pagamento delle retribuzioni maturate da parte degli enti formativi in favore del proprio

Rosario Crocetta. Foto di Gabriele Bonafede

personale.

In buona sostanza, dalla lettura del richiamato articolo 5 si evince chiaramente che per i contratti relativi a lavori, servizi e forniture, in caso di ritardo nel pagamento delle retribuzioni dovute al personale dipendente dell’esecutore o del subappaltatore, il responsabile del procedimento provvede ad invitare per iscritto il soggetto inadempiente a provvedervi entro i successivi quindici giorni.

Decorso infruttuosamente il suddetto termine e ove non sia stata contestata formalmente e motivatamente la fondatezza della richiesta entro il termine sopra assegnato, è lo stesso responsabile del procedimento a sostituirsi e pagare anche in corso d’opera direttamente ai lavoratori le retribuzioni arretrate detraendo il relativo importo dalle somme dovute all’esecutore del contratto, in tal caso inadempiente.

Orbene, al punto 7 della proposta, in esecuzione a quanto disposto dalla circolare Inps n. 54 del 30/04/2012, nell’ipotesi di irregolarità nel Durc di… uno o più soggetti impiegati nell’esecuzione del contratto pubblico avente ad oggetto l’erogazione di attività formativa da parte di privati, l’amministrazione regionale potrà esercitare il potere sostitutivo, trattenendo dal certificato di pagamento l’importo corrispondente alle inadempienze accertate nel Durc medesimo secondo le modalità declinate dalla medesima circolare.

La Giunta regionale approva la proposta con la deliberazione n. 200/2013. Perfetto. Passi tale linea di indirizzo, perché recepisce una norma di legge (art. 4 Dpr 207/210). La questione che si solleva riguarda ovviamente la volontà espressamente politica di applicare solo una parte della legge. Infatti, se da un lato la Regione, con l’applicazione dell’art. 4, agevola gli Enti sostituendosi a loro nel pagamento del Durc, perché la stessa Regione si ostina a non applicare l’art. 5 sostituendosi agli stessi Enti nel pagamento delle retribuzioni dei dipendenti abbondantemente maturate e non corrisposte?

Ci pare che da tale comportamento possano configurarsi due aspetti. O l’applicazione dell’art. 4 Dpr/2010 è un abuso, oppure la mancata applicazione dell’art. 5 è una vera e propria omissione!

La legge non ammette schizzofrenie di alcun genere, nel senso che si applica nella sua interezza, almeno secondo il concetto della parola… legalità!

Pertanto, allo stato appare chiaro che, con la sola applicazione dell’art. 4, si vogliano favorire solo gli Enti nel continuare a far gestire a loro piacimento anche quella parte di finanziamento relativa alle retribuzioni dei dipendenti.

la cosa a noi sembra strana. E non è da escludere che insorgano contenziosi. Un indirizzo politico, quello assunto dal Governo Crocetta, che da un lato recepisce una norma di legge quale è l’articolo 4 del Dpr n.207/2010 e, dall’altro, sembrerebbe disconoscere il contenuto dell’articolo 5, quello che permetterebbe ai circa dieci mila lavoratori del settore della formazione professionale di entrare in possesso delle retribuzioni pregresse che, in taluni casi, arrivano anche ad un arretrato di 20 mesi.

La questione sollevata non è di poco conto e spinge a chiedersi: perché il Governo regionale ha deciso di applicare solo una parte della legge?

Infatti, se da un lato l’esecutivo regionale, con l’applicazione dell’art. 4 del Dpr n.207/2010 recepito dalla delibera di Giunta n.200/2013, agevolerebbe gli Enti sostituendosi a loro nel pagamento del Durc, perché la stessa Regione si ostinerebbe a non applicare l’art. 5 del richiamato Dpr, sostituendosi agli stessi Enti nel pagamento delle retribuzioni dei dipendenti abbondantemente maturate e non corrisposte?

Il comportamento difforme e non lineare sembrerebbe configurare una precisa scelta di governo. Non è che farebbe comodo a qualche ambiente politico mantenere “sotto controllo” i lavoratori attraverso il pagamento col contagocce delle retribuzioni?

Sembrerebbe che qualcuno si diletterebbe a schiacciare i dipendenti del settore formativo tra uffici regionali che stentano ad emettere i titoli di spesa e enti formativi che, per i ritardi nell’erogazione da parte dell’amministrazione regionale degli acconti sul finanziamento, si ritrovano nell’impossibilità di onorare gli impegni. Va precisato, ovviamente, che per tutti quei casi in cui – pur in presenza di disponibilità finanziaria per ottemperare all’obbligazione con il proprio personale – l’ente formativo decidesse di trattenere le somme o destinarle ad altri fini, la magistratura dovrebbe intervenire per far rispettare la legge.

 

 


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]