Sportelli Multifunzionali: Governo in confusione, il 30 settembre 1850 lavoratori rischiano il posto

LA MOZIONE DEL MOVIMENTO 5 STELLE SUL PAGAMENTO DELLE RETRIBUZIONI AI DIPENDENTI. L’INTERVENTO DI GIOVANNI LO SCIUTO (PARTITO DEI SICILIANI-MPA)

Dal primo ottobre i cittadini siciliani resteranno privi di alcuni servizi essenziali. È l’amaro epilogo che sembra leggersi dopo l’esito dei lavori della Commissione Cultura e Lavoro dell’Assemblea regionale siciliana di ieri sul tema scottante della prosecuzione delle attività degli Sportelli multifunzionali. Resta la confusione su come gestire l’emergenza.

Al 30 settembre scadranno gli Avvisi 1 e 2 del 2010 che hanno finanziato per un triennio (ottobre 2010 / settembre 2013) i Servizi formativi. Intanto oggi alle 12,00 il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ha convocato le parti sociali proprio per trovare una soluzione percorribile per la prosecuzione delle attività degli Sportelli multifunzionali dopo la scadenza del prossimo 30 settembre.

Inoltre, alla riapertura dei lavori all’Ars, prevista per il prossimo 18 settembre, tra le mozioni in discussione vi è quella a firma del capogruppo del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri, sul pagamento delle spettanze ai lavoratori del settore formativo. Con la mozione n.43 i grillini, come dicevamo, pongono l’accento proprio sui ritardi nei pagamenti delle spettanze ai lavoratori sia degli Interventi formativi, sia degli Sportelli, sia del cosiddetto Obbligo scolastico (Oif), per l’attività effettivamente prestata sul posto di lavoro.

Nelle premesse all’atto si legge che “la quota spettante al personale è parte integrante del finanziamento ed è legata ad una serie di adempimenti degli Enti che spesso nulla hanno a che fare con le voci riguardanti il personale”.

La precisazione è d’obbligo, visto l’attuale stato di caos che regna sui pagamenti. Con lavoratori di diversi enti formativi che attendono fino a 20 mensilità maturate. Su questo passaggio e sulla necessità di distinguere la voce “personale” dalle spese di gestione o per gli allievi si sofferma il capogruppo all’Ars del Movimento 5 Stelle.

“È incredibile e increscioso quello che accade sui pagamenti – ci dice Cancelleri -. E’ vero che ci sono enti formativi che non ricevono da mesi gli acconti sui finanziamenti, ma ve ne sono altri che, pur avendoli ricevuti, preferiscono prima regolarizzare il Durc (Documento unico di regolarità contributiva), le imposte e ed altre spese sacrificando parte delle somme destinate al pagamento delle retribuzioni al personale”.

È centrale, nel ragionamento dell’esponente grillino all’Ars, una delle maggiori criticità della gestione del settore della formazione professionale in Sicilia: ovvero il corretto pagamento mensile delle retribuzioni. “Questo stato di cose – aggiunge Cancelleri – genera scompiglio tra i lavoratori costretti a lavorare senza percepire regolarmente lo stipendio e per la gloria non si può lavorare. Per questa ragione abbiamo presentato la mozione che impegna il Governo regionale a distinguere, sin dalla prossima programmazione delle attività, la voce di costo relativa al personale da tutte le altre per cominciare a dare chiarezza e trasparenza al settore”.

È sempre opportuno ricordare che la legge regionale siciliana n.23 del 2002, all’articolo 39, prevede che gli enti gestori di cui alla legge regionale n.24 del 6 marzo 1976 ricevano con cadenza mensile il fabbisogno necessario al pagamento delle spettanze retributive e contributive per il personale dipendente a tempo indeterminato.

Critica la posizione del PdS-Mpa sulla gestione della filiera dei Servizi formativi da parte del governo regionale. “E’ gravissimo che dopo dieci mesi che si è insediato il Governo regionale – riferisce Giovanni Lo Sciuto, esponente all’Ars degli autonomisti e componente della Commissione Cultura e Lavoro -sapendo della scadenza al 30 settembre degli Avvisi 1 e 2 del 2010 e dopo diversi ordini del Giorno approvati dal Parlamento siciliano in sede di bilancio nell’aprile scorso, non si trovi una soluzione percorribile”.

Sulle mosse, con scarsi risultati, intentate dall’Esecutivo nei mesi scorsi, è pungente il deputato trapanese. “Si parla solo di soluzioni tampone – sottolinea Lo Sciuto – ma la programmazione per garantire il futuro del servizio ai cittadini siciliani e lavorativo ai mille e 850 lavoratori dov’è? La Sicilia ha competenza in materia di organizzazione delle politiche del lavoro, è una prerogativa della nostra Regione, di questo passo l’utenza siciliana resterà all’asciutto”.

Ritornando al tema emergenziale, diverse sono le ipotesi oggetto di confronto in questi giorni nei diversi tavoli di studio. Diverse le soluzioni più o meno praticabili che circolerebbero in questi giorni.

La prima mirerebbe a spostare i mille e 850 operatori degli Sportelli al Ciapi di Priolo con tutti gli interrogativi sulla natura del rapporto giuridico da instaurare e sulla modalità di trasferimento dei lavoratori. In questo caso, ed è il possibile intendimento dell’assessore per il Lavoro, Ester Bonafede, la copertura si troverebbe nei 36 milioni di euro del Piano giovani. Una cifra che consentirebbe di coprire tre mesi ed allungare l’attività fino al 31 dicembre 2013.

E poi? In assenza di una programmazione il servizio verrebbe a mancare dal primo gennaio 2014. Con la seconda soluzione si penserebbe ad un periodo di 6 mesi di Cassa integrazione guadagni in deroga (Cigd) con la certezza di un atto giuridico del Governo che detti il percorso: per esempio, un nuovo bando pubblico dove agganciare la ripresa lavorativa per gli enti formativi che ne giustifichi l’accesso temporaneo all’ammortizzatore sociale.

La terza soluzione abbisogna di tempi lunghi e non risponde all’emergenza attuale, ed è la creazione di un’Agenzia unica del personale della Formazione professionale con funzioni a tutto tondo sul sistema formativo regionale in termini di programmazione delle attività, di reperimento delle risorse e di gestione sul territorio sia del personale che delle attività.

 


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