Il rock di Peppe Pagano in campo per ‘la ‘Democrazia’

In una terra come la Sicilia dalla quale i nostri giovani sono costretti ad emigrare per potersi realizzare, si levano diverse voci fuori dal coro. Sono giovani che hanno deciso di restare. Di affermarsi qui. Di lottare per dimostrare che anche in questa terra si può crescere. Sotto tutti i punti di vista. Uno fra questi è sicuramente il rocker siciliano Peppe Pagano che torna sulla scena con un nuovo album in cui rock ed impegno civile si miscelano in un cocktail esplosivo.

Pubblicato, con la casa discografica toscana ” Smilax publishing ” il disco si chiama ‘DEMOCRAZIA’.  A dare il nome all’album, il singolo, di cui potete vedere il video qui sotto, che denuncia  lo stato in cui versa la democrazia italiana o quel che ne resta. In tutto sono 4 brani inediti e 8  riarrangiati, che non solo raccontano la rinascita artistica del solista, ma nascono come forma di denuncia al sistema affaristico, tipico della politica italiana degli ultimi anni.

L’ idea del disco nasce dopo il ritorno dal suo tour in Sud America. Avere guardato all’Italia da lontano, ha fatto emergere in Pagano, tutta la preoccupazione sulla crisi politica, prima che economica, che attraversa l’Italia.  E quindi il bisogno di scrivere qualcosa che potesse dare un input alle nuove generazioni, una sorta di protesta – denuncia affinché si vigili sempre sul concetto di democrazia e su quello che i politici spacciano per esso.
Pagano non è nuovo all’impegno sociale. Insieme con Silvia Pagni e Piero Pelù, ha lanciato un appello sul problema dell’Elettrodotto che Terna sta costruendo nella Valle del Mela. Il caso ve lo abbiamo raccontato qui. Infrastrutture che fanno male alla salute, in una zona già martoriata dall’inquinamento industriale,  e progettate troppo vicine ai centri abitati. Dalle loro denunce è nata una petizione on line per chiedere la “delocalizzazione del vecchio elettrodotto, e l’  interramento del nuovo nella Valle del Mela”.

Una battaglia che ha fatto onore al rock italiano, anche se i poteri forti dietro a Terna sono così agguerriti e hanno talmente tanti complici, da avere fatto passare in secondo piano il rischio tumori e leucemie che minacciano la Valle del Mela.
E’ giovane Peppe Pagano, ma non troppo ed ha quel senso di responsabilità e di orgoglio che nasce da un profondo amore per questa terra e dal bisogno di renderla più a misura d’uomo.

Come sogni la Sicilia? 
“Vorrei una Sicilia dove i giovani possano restare senza aver bisogno di emigrare altrove per poter sopravvivere. Noi qui abbiamo tanta ricchezza, data dalla situazione geografica della nostra Sicilia. Potremmo vivere di turismo e non solo. Invece siamo costretti, per colpa di altri, ad avere una Sicilia inquinata, un territorio massacrato in molte zone invivibile questo è inaccettabile e non può soddisfare le necessità di ciascuno di noi.”

Parliamo del tuo disco. C’è un brano a cui ti senti più affezionato?

“Più di uno i brani del disco Democrazia al quale sono particolarmente affezionato. Ad  esempio, ‘Dentro la paura’ scritto e dedicato alla mia ragazza Catia;  poi ‘Credici ‘; non ultimo proprio “Democrazia” il singolo che poi ha dato il nome all’ album. Mi fermo qui perchè sono tanti i brani a cui sono legato, perchè ognuno di questi ha il proprio significato”.

Se in tour adesso? 

“Il tour DEMOCRAZIA parte il 7 Luglio da Terme Vigliatore nel Messinese per una kermesse moto musicale: l’ evento chiamato ” Angels Forever” che mi vedrà impegnato in un concerto per le vittime della strada, poi le altre date durante il periodo estivo. Nel frattempo partecipo a trasmissioni televisive, di recente sono stato ospite di Insieme, di Salvo La Rosa!.

Cosa ti ha fatto pensare, in particolare, ad un allarme democrazia in Italia?

“Purtroppo la nostra grande Nazione non sta attraversando un bel periodo, anzi direi il contrario, i politici pensano solo ai cavoli loro e farsi la guerra, mentre la gente il popolo continua a soffrire; sembra un paese democratico, ma per certi aspetti non lo è per niente. Se non cambia il sistema di fare politica, di far girare l’ economia e sopratutto di creare nuovi posti di lavoro per i giovani e diminuire le tasse al popolo, la vedo davvero dura… si rischia davvero l’ emigrazione come parecchia anni fa”.

Pensi che i giovani ne sono consapevoli?

“I giovani sono consapevoli purtroppo della reale condizione che grava sul nostro Paese, tanti miei coetani e non emigrano per cercare un posto di lavoro per vivere, visto che in Italia sono tutti bravi a litigare tra loro, e non cercare le soluzioni a Roma per poter sboccare questa situazione di merda cui tutti assistiamo già da parecchio ( troppo tempo )”.

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