La Sicilia che verrà

La Sicilia che verrà sarà bellissima. Vi fiorirà la speranza e da tutto il mondo salirà il rimpianto di non esservi nati. Tutti coloro che amano ciò che è unico e irripetibile faranno a gara per conoscerla anche a distanza. Vi manderanno i propri figli a comprendere le radici del mondo, a scoprire che la natura, la storia, l’arte sono la sintesi della vita e generano la cultura. Vi trasferiranno i propri anziani perché l’aria profumata del “luogo dove fioriscono i limoni” restituirà nuova gioia di vivere a chi sembra non avervi più diritto.

La Sicilia sarà il nuovo modello dell’Europa per la qualità della vita urbana nei piccoli e nei grandi centri e vi cresceranno tantissimi bambini messi al mondo da coppie giovanissime, serene e fiduciose nel futuro. (a sinistra, la leggenda di Colapesce, foto tratta da lacompagniadeltratto.it)

Gli orribili paesi, lunari incubi incompiuti, saranno rasi al suolo e ricostruiti nel rispetto del paesaggio e della bellezza del territorio e sarà vietata ogni forma di inquinamento acustico, ambientale, estetico. Nelle grandi città si circolerà esclusivamente con mezzi pubblici elettrici e ogni forma di pubblicità sarà bandita dai muri e confinata nel web. Tutti gli edifici di pregio, i musei, le gallerie d’arte, gli impianti sportivi saranno circondati da un’area di rispetto ampia almeno 50 metri e coltivata a prato. Torneranno a scorrere i fiumi interrati, i torrenti soffocati, le fiumare cementificate in questi anni.

Ovunque saranno piantati alberi e piante e vista dall’alto dell’Etna, la Sicilia sarà un paradiso verde.

L’intero territorio sarà dichiarato “zona de-industrializzata” e saranno cacciate tutte le Compagnie che hanno provocato danni ambientali negli ultimi 50 anni. Con gli ingenti risarcimenti ottenuti in sede internazionale si finanzierà la bonifica di quanto fu danneggiato.

Non vi saranno più rifiuti perché la percentuale di riciclaggio sarà totale e la minore produzione di scarti domestici sarà uno dei parametri per il prelievo fiscale. Tutti i contenitori di vetro, alluminio, plastica saranno “vuoto a rendere” attraverso il conferimento presso punti di raccolta automatici che, sulla base del peso registrato, corrisponderanno il rimborso.

I trasporti regionali ruoteranno su tre principali vettori: treni a rapida percorrenza, voli intercomunali e, poiché tutta l’Isola è – in quanto tale – circondata dal mare, sarà possibile raggiungere ogni città con overcraft a propulsione idrica. Le squallide autostrade saranno in parte convertite in piste aeree e – specie dove deturpano il paesaggio – demolite.

L’attuale articolazione amministrativa sarà presto dimenticata. Tre grandi aree territoriali ripristineranno le tre Valli – Demone, Mazara e Noto – che saranno rappresentate in un’unica assemblea legislativa a Statuto speciale con il potenziamento di ogni sovranità relativa alle scelte delle politiche fiscali, dello sviluppo locale e dei rapporti con le altre macro regioni in cui sarà organizzata l’Unione Europea. (a destra, le tre Valli della Sicilia: Val Demone, Val di Mazara e Val di Noto, foto tratta da porzionicremona.it)

I siciliani potranno circolare e operare in tutto il bacino del Mediterraneo, per millenario diritto, in regime di reciprocità con tutti coloro che vivono sulle sponde del mare di cui, più di ogni altro, il mondo è debitore.

Per la specifica posizione geografica la Sicilia sarà il nuovo epicentro religioso del mondo occidentale. Vi avrà sede la Conferenza Permanente delle Religioni Monoteiste e il Dialogo tra le Culture e nelle Università verranno studiati il pensiero cristiano, quello musulmano e quello ebraico ritenuti fonti straordinariamente funzionali alla creatività, all’innovazione e allo sviluppo dei processi cognitivi.

La Sicilia avrà un inedito Museo del Riscatto. Avrà la propria sede dove Euno nel 139 a. C. guidò la rivolta degli schiavi e in esso saranno raccolte gli atti, le immagini e gli ologrammi di quanti hanno governato l’Isola dall’Unità d’Italia in poi. Sarà l’unico luogo in cui quei nomi, cancellati da strade e da documenti ufficiali, saranno riportati. Le scolaresche vi andranno in visita e gli studenti delle Università saranno tenuti a studiarne gli errori e le malversazioni che ne avranno per sempre dannato la memoria. Non sarà facile per i discendenti portarne il cognome e ad essi sarà consentito di modificarlo.

A Palazzo dei Normanni, restituito alla Cultura, avrà sede il Dottorato Internazionale per l’Amministrazione del Bene Comune. Ogni anno sarà assegnato un premio speciale al miglior amministratore europeo. Il premio sarà intitolato a Leonardo Sciascia e consisterà in un bozzetto raffigurante il legendario Colapesce che sostiene le colonne su cui, secondo il mito, poggia la Sicilia.

Il termine “mafia” designerà una nuova specie di zagara (citrum arantium) creata nell’Orto Botanico di Palermo ed esportata in tutto il mondo tra le essenze più profumate conosciute nel settore. I proventi del brevetto saranno impiegati per sostenere le organizzazioni che nel mondo combatteranno ancora tale fenomeno, scomparso ormai in Sicilia, nei propri Paesi.

La Sicilia che verrà sarà bellissima ed io la vedrò, la vedranno i miei figli ed i miei nipoti e, nelle soleggiate mattine di novembre, come i bambini del tempo della mia infanzia, seduto sul marmo tiepido delle tombe, la racconterò a quanti hanno sacrificato la propria vita perché un giorno tutto ciò divenisse realtà.

Dedicato a don Pino Puglisi: compagno di strada, fratello nella Fede, maestro di vita.

 

 (A destra, don Pino Puglisi, foto tratta da guidasicilia.it)


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