100 Sindaci siciliani all’Assemblea regionale: “Vogliamo la gestione pubblica dell’acqua”

Domani mattina alle 10.00, di fronte all’Assemblea regionale siciliana, nuova manifestazione per tornare a chiedere la pubblicizzazione delle reti idriche. Hanno già dato la propria adesione numerosi sindaci, assessori e consiglieri comunali in rappresentanza di circa 100 Comuni siciliani. In piazza anche numerosi comitati cittadini. Tra questi, il “Comitato acqua bene comune Valle del Belice”, che in questi anni ha lottato con forza per difendere il bene comune per eccellenza: l’acqua.

Il messaggio di questa manifestazione davanti a Palazzo Reale, la sede del parlamento siciliano, è chiaro:  l’immediata approvazione del disegno di legge, già depositato all’Ars, per la “ripubblicizzazione” delle reti idriche (un provvedimento già approvato in commissione ambiente lo scorso 21 marzo).

In poche parole, la richiesta, al quasi dimissionario Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e a Sala d’Ercole è quella di far rispettare l’esito del referendum popolare di un anno fa, che di fatto impedisce la privatizzazione dell’acqua, e la revoca delle diffide ai Comuni.

Numerose sono le diffide ai Comuni, che ancora non hanno consegnato le reti idriche, da parte delle società private che gestiscono il servizio idrico integrato. La volontà di privatizzare l’acqua è angosciante, ma i sindaci fino ad oggi sono stati granitici e non hanno ceduto a questa pressante situazione.

I deputati regionali dovrebbero velocizzare l’iter per approvare la legge che renderebbe nuovamente pubblica l’acqua a tutti gli effetti. Questa legge per la “ripubblicizzazione” seguirebbe la volontà referendaria, libererebbe i Comuni dalla pressione delle società private che chiedono le reti idriche e, soprattutto, manterrebbe un bene comune come l’acqua ancora pubblico e quindi scevro da qualsiasi logica di business.

La protesta è forte e continuerà anche perché i Comuni sono consapevoli che la parola fine al governo Lombardo si sta avvicinando sempre più ed il tempo stringe per legiferare a favore della pubblicizzazione delle reti idriche.

 


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