L’aperitivo/ Il sindaco Mazzarino e la sua laurea ad honorem…truffaldina

Cosa hanno in comune il sindaco di Mazzarino (in provincia di Caltanissetta) Vincenzo D’Asaro (nella foto) e un tale Luciano Ridolfi? E’ semplice: la passione per la LEGALITA’.

Il primo nel 2009 fu eletto a furor di popolo in quanto uomo del volgo, lontano dalle logiche dei vecchi baroni della politica locale e vicino alle esigenze della gente. Un pluripremiato rappresentante della Polizia di Stato, grande profeta della LEGALITA’ praticata e predicata.

Il secondo Ridolfi, ex ufficiale dell’esercito, giornalista iscritto all’Ordine del Friuli Venezia Giulia, con la vocazione di medico esperto nella difesa da guerre batteriologiche, inventore della “Gladio pontina”, di giochi di società, a tempo perso anche missionario, ma soprattutto grande cultore anch’egli della LEGALITA’.

I due personaggi in cerca d’autore si conoscono nel 2010 e si piacciono subito. Li mette in contatto Luciano Scambiato Licciardi, consulente del sindaco D’Asaro alle politiche estere (politiche estere a Mazzarino sic!), nonché docente e pro-rettore dell’Università Papa Giovanni Paolo I, di cui è rettore e capo supremo Luciano Ridolfi. Dalle prime mail di conoscenza partono baci e abbracci. D’Asaro manda regali al Ridolfi e il Luciano risponde con parole al miele: sono tutte rose e fiori praticamente.
A un certo punto, con una lettera firmata da una delle docenti dell’Università di cui sopra, Jessica Scambiato Licciardi (sorella del consulente e pro-rettore sic2!), il primo cittadino mazzarinese viene invitato a ritirare una Laurea Honoris Causa in Scienze Politiche per il suo alto impegno e valore nelle relazioni internazionali, per la pace e ovviamente per la LEGALITA’.

Asaro prende il primo treno per la Campania (costo 103,50 € a carico del Comune di Mazzarino!) e va a ritirare l’ambitissimo e meritatissimo riconoscimento. Con lui parte una delegazione ufficiale, munita di gonfalone comunale: il consulente, docente, pro-rettore Licciardi, l’addetto stampa del sindaco e l’Ispettore della Polizia Municipale di Mazzarino Vincenzo Scambiato (padre del consulente, docente, prorettore Luciano e della docente Jessica sic3!).

Il 23 Aprile a Grazzanise (Ce) tra squilli di trombe e fanfare vengono premiati D’Asaro e Vincenzo Scambiato. Quest’ultimo riceve dalla figlia-docente la prestigiosa pergamena di laurea, per un alto impegno e senso civico nell’assicurare sicurezza e ovviamente legalità alle persone più deboli.

Ricevere una laurea dalla prestigiosa università Papa Luciani non è una cosa che possono permettersi tutti: l’università Giovanni Paolo I con le sue pompose cerimonie di consegna di lauree ha premiato artisti del calibro di Lino Banfi, personaggi come Navarro Valls, Rocco Buttiglione e altri “onorati”.

Luciano Ridolfi, a sua volta laureato in un ateneo svizzero, fa sempre le cose in grande. Due anni in giro per l’Italia, in cappa di ermellino, a consegnare pergamene, partecipa alle cerimonie ufficiali e a Natale fa visita ai bambini ricoverati all’ospedale di Latina portando loro il messaggio dei Monsignori dell’università.

A interrompere la scampagnata ci ha pensato però la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, che ha disposto il sequestro del sito web dell’ateneo, perché l’Università Papa Luciani è finta. L’organizzazione era molto articolata e dotata di inesistenti strutture didattiche e scientifiche con tanto di facoltà, dipartimenti e scuole di specializzazione esistenti però solo sulla carta. Della creatura di Ridolfi rimangono su Youtube le immagini di una presunta inaugurazione dell’anno accademico avvenuta nel prestigioso Palazzo Marino, immobile di rappresentanza della Camera e l’ateneo ha dislocato la propria sede nei locali di servizio di una associazione di artigiani, mentre gli uffici del Rettorato, che si trovano in un appartamento di Latina, sono vuoti.

Il Ministero dell’Istruzione e dell’Università ha diffidato l’ateneo fantasma dal proseguire le attività abusive e ha inserito la Giovanni Paolo I nella «black-list» delle organizzazioni che rilasciano titoli di studio senza nessun riconoscimento nell’ordinamento universitario italiano.

A D’Asaro è rimasta la Laurea appesa nel suo ufficio, potrà contemplarla insieme al suo consulente che non è più docente e pro-rettore e quando vorrà potrà chiamare il suo amico Ridolfi per discutere di quanto sia bello predicare (ma non praticare?) la LEGALITA’.

Del caso di questa illustre università si è occupata anche Striscia la notizia qualche giorno fa. Con tanto di smentita da parte di Ezio Greggio, che era stato annoverato tra i docenti di questa ateneo dal sito de l’Espresso.


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