Fincantieri si rimangia i licenziamenti

E’ stata una lunga trattativa, durata oltre 14 ore, quella che si è svolta ieri in Prefettura a Palermo, per convincere Fincantieri a ritirare la proposta di 140 esuberi di Palermo. L’incontro si è svolto su convocazione del Prefetto di Palermo, Umberto Postiglione. C’erano i sindacati, l’assessore alle attività produttive Marco Venturi, il presidente e il vice presidente della terza commissione dell’Ars, Salvino Caputo e Pino Apprendi, oltre ai vertici di Fincantieri.

E i risultati sembrano essere buoni per le tute blu.  L’azienda, infatti, ha fatto un passo indietro sull’ipotesi di licenziamento forzoso. L’accordo prevede che il percorso di mobilità finalizzato al pensionamento venga attivato su base volontaria, solo per quei lavoratori, massimo 35 unità, che si diranno d’accordo e che matureranno i requisiti pensionistici entro il periodo di mobilità. A loro sarà erogata l’incentivazione all’esodo pari al 75% della retribuzione, mentre saranno messe in atto tutte le azioni possibili affinché i criteri pensionistici applicati possano essere quelli pre-esistenti alle recenti modifiche.

“Il mantenimento dei livelli occupazionali e dell’attività produttiva sono alla base dell’accordo, siamo soddisfatti parte così la fase del rilancio per lo stabilimento di Palermo che vede tutti impegnati, azienda, sindacati, istituzioni. Ci aspettiamo ora che anche il governo nazionale, il ministro allo Sviluppo Economico Passera, facciano la propria parte per sostenere lo sviluppo del settore navale”. Sono Mimmo Milazzo Segretario Cisl Palermo, Salvatore Picciurro Segretario Fim Cisl Sicilia e Giovanni Scavuzzo Fim Cisl Palermo, a commentare così l’accordo firmato la notte scorsa.

“Fra i punti salienti – spiegano i tre segretari – anche il mantenimento dei tre rami produttivi del cantiere, trasformazioni costruzioni e riparazioni, l’azienda inoltre si impegna ad utilizzare il proprio personale in caso di aggiudicazione dei lavori di ristrutturazione dei bacini di carenaggio e solo in caso di impiego di tutti i lavoratori Fincantieri, a fare ricorso a ditte esterne. Non è finita qui, continuerà la nostra azione di monitoraggio dei prossimi passi per la ripresa delle attività del cantiere, solleciteremo inoltre i governi nazionale e regionale affinché venga finanziato al più presto anche il bacino da 150 mila tonnellate , una infrastruttura che fornirebbe allo stabilimento palermitano, insieme all’alta qualità delle professionalità presenti, una marcia in più sul mercato navale per agevolare l’arrivo di nuove commesse che ridiano respiro allo stabilimento”
Per Apprendi “l’unità del sindacato e la compattezza delle Istituzioni ha permesso di superare ogni ostacolo che si è presentato al tavolo della trattativa, che, ovviamente, risentiva , negativamente, dell’accordo firmato a Roma e che i vertici di Fincantieri volevano far passare come il dogma”. E l’assessore Venturi sottolinea che “certamente, la Regione siciliana non puo’ che essere soddisfatta di un accordo che, oltre a non parlare piu’ di licenziamenti, restituisce la speranza e la prospettiva di un futuro meno incerto, da’ anche atto a questo Governo di avere operativamente lavorato per garantire lo sviluppo e il rilancio produttivo del Cantiere navale palermitano, attraverso i due bandi per complessivi 50 milioni di euro, con cui si potranno ristrutturare i due bacini di carenaggio da 19 e 52 mila tonnellate”.
Sarà così? Staremo a vedere


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