Vittorio Emanuele II? No, grazie!

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento inviatoci dal Fronte nazionale siciliano.

Gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu confermano la propria solidarietà al giornalista Giulio Ambrosetti, direttore di Linksicilia che ha contestato, con coraggio civile e con  argomenti di alto spessore, la riproposizione del mito di Vittorio Emanuele II, anche attraverso il restauro della statua equestre della Piazza della Stazione a Palermo. Un evento, quest’ultimo, che mira sostanzialmente a perpetuare l’agiografia risorgimentale, a discapito della verità dei fatti realmente accaduti in Sicilia. A discapito, soprattutto, della dignità e della intelligenza del Popolo Siciliano, ancora oggi costretto a vivere in un clima di colonialismo culturale, oltre che politico.
Nel caso specifico di Vittorio Emanuele, è notorio che la scandalosa vita privata e la funzione di “mosca cocchiera”, dello stesso Re piemontese, al servizio dell’Imperialismo inglese, si qualificano da sole.
Mentre da Siciliani, dovremmo almeno ricordare che, nel Settembre del 1866, il Re Vittorio Emanuele II fu il principale responsabile dell’ignobile, disastroso e “terribile” bombardamento di Palermo, eseguito contemporaneamente dalla flotta militare italiana e dall’Esercito Regio.  Un bombardamento che provocò migliaia di morti e danni incalcolabili proprio alla Città di Palermo, che fu trattata come la Capitale di una “colonna” da sottomettere ad ogni costo, in aperta violazione dei Diritti fondamentali dell’Umanità e dei Popoli.
Che senso ha quello di dedicare ai nemici della Sicilia monumenti e strade proprio a Palermo e nelle altre Città siciliane?

Finiamola con l’ascarismo!


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