Regione, il Bilancio recita a soggetto

Questo sabato – giorno insolito per noi, perché di sabato non vi tediamo con l’Assemblea regionale siciliana – abbiamo deciso di regalarvi un po’ di politica siciliana tanto al chilo.

Vi comunichiamo, ad esempio, che il Presidente del parlamento dell’Isola, Francesco Cascio, ha comunicato che la finestra legislativa, come aveva antipato la scorsa settimana il nostro giornale, è diventata un ‘finestrone’. Ad ingrandirla non sono stati gli abusivi tanto cari agli onorevoli Ciccio Musotto e Paolo Ruggirello, ma la solita sceneggiata sul bilancio a cui ci ha ormai abituati l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, che per il secondo anno consecutivo ha consegnato alla commissione Bilancio e Finanze dell’Ars un ‘bozzone’ di bilancio senza numeri (e, soprattutto, senza soldi) che l’Aula, per una questione meramente logica, non potrà approvare (approvare un bilancio senza soldi è una contraddizione in termini, anche se negli ultimi anni la Corte dei Conti e il commissario dello Stato, a ‘modo’ loro, hanno sempre cercato in tutti i modi di apprezzare questa ‘splendida’ aporia).
Morale: la sessione legislativa, che avrebbe dovuto concludersi il prossimo 7 dicembre, potrà dilatarsi non fino a gennaio del prossimo anno, ma fino a tutto marzo, se è vero che il governo Monti, checché ne pensino gli attuali governanti siciliani, non ‘caccerà’ un solo euro per far quadrare i conti della Sicilia.
In attesa di inventarsi quello che sarà, di fatto, un altro bilancio regionale rigorosamente falso, Sala d’Ercole, per continuare a garantire i 20 mila euro al mese ai 90 deputati e i 16 mila euro al mese ai 12 assessori regionali ‘tecnici’, lavorerà sui ‘importanti’ disegni di legge da trasformare in leggi.
Il Presidente Cascio, informa la newsletter di Palazzo Reale (che, detto per inciso, è una delle cose più intelligenti e serie fatte dall’Ars negli ultimi vent’anni), ha rinviato i lavori d’Aula a martedì 6 dicembre alle ore 16.00 con all’ordine del giorno la discussione di alcuni disegni di legge. Vediamoli per grandi linee.

  1. Riqualificazione urbanistica con interventi di edilizia sociale convenzionata. Misure urgenti per lo sviluppo economico (e qui c’è da stare ‘accura’, perché all’Ars le “riqualificazione urbanistica” annunciano sempre disastrose sanatorie edilizie).
  2. Schema di progetto di legge costituzionale da proporre al Parlamento della Repubblica ai sensi dell’articolo 41 ter, comma 2, dello Statuto recante “Modifiche all’articolo 3 dello Statuto della Regione siciliana, in materia di riduzione dei deputati dell’Assemblea regionale siciliana (si tratta di una ‘bacarata’ per due motivi: primo perché con i casini che ci sono a Roma – intesi come bordelli, l’Udc non c’entra – a nessuno viene in testa di ‘azionare’ l’articolo 138 della Costituzione per ridurre i parlamentari della Sicilia; secondo, perché appena il parlamento romano potrà mettere mano allo Statuto siciliano finirà per rovinarlo del tutto).
  3. Costituzione dell’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive (nulla da dire, perché prima si sbaraccheranno quei ‘carrozzoni mangiasoldi’ dei Consorzi Asi meglio sarà).
  4. Schema di progetto di legge costituzionale da proporre al Parlamento della Repubblica ai sensi dell’articolo 41 ter, comma 2, dello Statuto recante “Modifiche e integrazioni dell’articolo 36 dello Statuto della Regione, in materia di entrate tributarie” (un’altra ‘bacarata’ per le motivazioni dette sopra).

 


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