Palermo, ecco le prove dei brogli

I brogli elettorali, alle elezioni comunali di Palermo, ci sono stati. Che abbiano determinato la vittoria di Cammarata, che siano stati decisivi in una precisa direzione, che insomma – dopo averli denunciati – Leoluca Orlando possa sperare ancora di diventare sindaco, è cosa da dimostrare. Ma i brogli ci sono stati e le prove esistono. Le si possono vedere in un filmato realizzato da Repubblica Tv, il tg online del quotidiano di Ezio Mauro che ha portato una telecamera nascosta in giro per gli uffici incaricati del controllo dei risultati.

Si vede di tutto: verbali compilati a matita o corretti grossolanamente col bianchetto, candidati che spariscono dagli elenchi o cambiano nome, centinaia di preferenze vergate da centinaia di elettori diversi, ma tutte con la stessa identica grafia. Tra le prove, ce n’è qualcuna che ha l’aspetto definitivo di una pistola fumante: ci sono candidati che la mattina sono andati al seggio con le famiglie, hanno scritto il loro nome sulla scheda e se ne sono andati con la certezza, almeno, di aver preso in quella sezione il voto proprio e dei loro familiari. Ma quei voti, il giorno dopo, non c’erano più.

Oppure, c’è quel che è successo al signor Michele. Che si è recato al seggio nella serata di domenica ed ha scoperto di avere già votato. Nel senso che qualcun altro era andato a farlo a nome suo. Il tutto, ovviamente, è avvenuto con la complicità di molti presidenti di seggio. Che adesso rischiano grosso perché, di certo, la storia dei brogli palermitani finirà rapidamente nelle aule di giustizia.

Che i brogli ci siano stati, e che quello di Orlando non sia stato solo il rituale lamento dello sconfitto, s’era intuito da subito: perché, fin dall’indomani del voto, era stata direttamente la polizia a denunciare irregolarità e trucchi. Quanto abbia pesato il voto truccato, e in quali direzioni, è invece ancora da stabilire. La battaglia per la poltrona di sindaco tra Cammarata e Orlando (il primo si è affermato con un distacco che supera l’8 per cento) è solo uno degli aspetti di questa storia. Ci sono di mezzo anche le preferenze per il consiglio comunale, e qui la faccenda si fa più complicata. Perché le denunce non arrivano solo dagli sconfitti del centrosinistra. Ci sono molti candidati del centrodestra che si sono viste cancellate le loro preferenze e hanno quindi fatto ricorso.

Ricostruire in dettaglio i flussi del voto truccato, naturalmente, non sarà semplice. Ma che i brogli ci siano stati, alle elezioni comunali di Palermo del 2007, bisogna scriverselo bene nella memoria. Perché tra un po’ ce ne dimenticheremo. In Parlamento, a margine del caso Visco-Speciale, si son tornate a sentire le note affermazioni circa l’illegittimità della vittoria del centrosinistra alle Politiche del 2006, che sarebbe stata frutto di brogli di cui fin qui non s’è vista una sola prova. È curioso che di questi brogli immaginari si continui a parlare senza interruzione da oltre un anno. Sarà interessante vedere per quanto tempo si parlerà di quelli – accertati e documentati – alle elezioni Comunali di Palermo.

Guarda il documentario “Il popolo è sovrano?” realizzato da Dina Lauricella per Repubblica TV


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