Rifiuti, l’emergenza ancora per un paio d’anni «Ultimi ma non solo per colpa della Regione»

«L’emergenza rifiuti ci sarà per un paio d’anni, e non mi sorprende. Lo avevamo annunciato il 3 gennaio e non ci siamo sbagliati». Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci torna sull’emergenza rifiuti e lo fa ribadendo il braccio di forza con i Comuni inadempienti nell’Isola e, tra questi, anche il capoluogo siciliano. L’occasione, la presentazione di tre Piani per il risanamento della qualità dell’aria, per la gestione del rischio alluvioni e del rumore. I documenti, deliberati dalla giunta e trasmessi al ministero dell’Ambiente, sono stati presentati dal governatore e dall’assessore regionale al territorio e ambiente Toto Cordaro stamane a Palazzo d’Orleans, annunciando inoltre che il piano regionale dei rifiuti, atteso da almeno 15 anni, sarà pronto a dicembre.

«Abbiamo predisposto un piano stralcio, già votato dalla commissione Ambiente all’Assemblea regionale siciliana – ha detto – È uno dei temi che ha caratterizzato il nostro programma, legato alla necessità di dotare l’ente degli strumenti di pianificazione. In particolare, nel settore della tutela dell’ambiente e del territorio, la carenza di strumenti di pianificazione è apparsa subito evidente e assai grave in Sicilia. Non si può intervenire su quel fronte se non si ha una esatta conoscenza del territorio e delle emergenze ambientali, e se non individuano la vulnerabilità». Su questo versante, seppur in questi anni la legislazione nazionale non sia stata «particolarmente generosa», per Musumeci, soltanto nell’ultimo decennio, sono stati emanati alcuni provvedimenti di legge che avrebbero dovuto consentire alle regioni di attrezzarsi.

Ma la Sicilia «non l’ha fatto, o lo ha fatto tardivamente e in maniera incompleta – ha sottolineato – e la stessa vicenda ha riguardato il tema dei rifiuti». E su questo tema, il presidente ha rivleato la visita del ministro dell’Ambiente Sergio Costa in Sicilia: «Il ministro ha accolto l’invito da parte del governo a venire per la prima volta in Sicilia in qualità di ministro. In quella occasione avremo il piacere di fargli conoscere alcune realtà dell’Isola e di presentargli il programma delle iniziative realizzate sul fronte dei rifiuti. Ieri ho avuto un colloquio telefonico con il ministro: era informato delle cose da noi fatte e da quelle che faremo». 

Il governatore, infine, è tornato sul tema dei rifiuti e, in particolare, al traguardo minimo del 30 per cento di raccolta differenziata imposto alle amministrazioni locali con una ordinanza a sua firma. «Saremo comunque tolleranti con i sindaci di buona volontà» ha assicurato promettendo poi che «il termine potrebbe essere rivisto perché se entro uno o due mesi i sindaci presenteranno un cronoprogramma che incentiva la raccolta differenziata, riusciremo ad allineare la Sicilia alle grandi regioni d’Italia. Oggi siamo gli ultimi in Italia, purtroppo, e non solo per colpa della Regione» ha concluso. 


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