Secondo i dati ufficiali nel Comune del Palermitano solo poco più di un cittadino su tre si è recato alle urne, ma la realtà sembra essere diversa, con 4.172 persone andate alle urne su un numero di abitanti che all'ultimo censimento risultano 6.794. Ma sulle liste elettorali ne risultano quasi il doppio
Elezioni 2018, lo strano caso di Lercara Friddi Quando gli emigrati falsano i dati sull’affluenza
Lercara Friddi è stato il Comune nella provincia di Palermo con il record negativo di affluenza. Secondo i dati diffusi dai canali ufficiali, infatti, solo il 40,03 per cento degli elettori lercaresi si è recato alle urne. Poco più di un cittadino su tre: 4.172 su 12.142. Un numero enorme quello degli aventi diritto se si pensa che tuttavia gli abitanti censiti nel Comune del Palermitano risultano quasi la metà: 6.794. A risolvere il mistero ci pensa Luciano Marino, neoeletto sindaco, che di quegli oltre quattromila voti ne ha ricevuti 2.633: «Il nostro è un paese con tantissimi emigrati – spiega – che pur vivendo fuori hanno chiesto l’iscrizione all’Aire (l’anagrafe italiana per i residenti all’estero … ndr) e che quindi risultano a tutti gli effetti elettori».
Elettori non votanti però. «Quando si tratta di elezioni nazionali – prosegue Marino – loro hanno la possibilità di votare all’estero, ma per le amministrative dovrebbero tornare qui per esprimere la propria preferenza. Ed è chiaro che molti non lo fanno». Una foltissima comunità fuori dai confini nazionali, dunque, che dopa i risultati dell’affluenza per il proprio legame con il paese d’origine. E che si è persa, dunque, la scalata alla poltrona di sindaco da parte del 31enne Marino, che ha stravinto con distacco sul candidato, il sindaco uscente Giuseppe Pasquale Ferrara.
«Ci aspettavamo di vincere – ammette il primo cittadino – ma non con un margine così largo. Questo è un segnale chiaro della voglia dei cittadini di chiudere un ciclo, quello di Ferrara, che è durato per molti anni». Da qui la scelta del giovane Marino. «Abbiamo presentato una proposta credibile – dice ancora – Una lista che parte dal basso e che si è strutturata attraverso il dialogo. Dialogo che è mancato durante il periodo dell’amministrazione Ferrara, la gente evidentemente era stanca». E a breve si riunirà per la prima volta il nuovo Consiglio comunale che già trova sul tavolo un lavoro non semplice: quello di approvare il bilancio con massima urgenza. «C’è ancora tanto da fare – conclude Marino – 6.794, sono queste le cose di cui da subito dovremo occuparci»