Amministrative 2018, la nuova svolta a destra di Partinico Per Rao «fine anni bui», De Luca: «Sicuri cuore a sinistra?»

Le amministrative 2018 per Partinico non si sono ancora concluse, in un certo senso. E c’era da aspettarselo. Con i suoi oltre 30mila abitanti era l’unico Comune dei 26 del Palermitano al voto che, superando la soglia dei 15mila e con ben otto candidati in corsa per la poltrona di sindaco, potesse andare incontro al secondo appuntamento di questa tornata elettorale, quello del ballottaggio del 24 giugno. Un sindaco, quindi, ancora non c’è, ma i risultati consegnati dalle urne partinicesi restituiscono un quadro molto chiaro e anche diverso rispetto al passato: quello di una svolta a destra. Il testa a testa infatti è tra l’architetto Maurizio De Luca, il candidato di centrodestra che ha ottenuto il 24,29 per ceto di preferenze, e l’ex deputato nazionale vicino alla Lega di Salvini Pietro Rao, che ha raccolto invece il 20,15 per cento di voti. A dispetto dei cinque anni precedenti contraddistinti a Partinico da un’amministrazione più vicina alla sinistra, con Salvo Lo Biundo sindaco, che si è poi dimesso ad aprile 2017 per candidarsi alle regionali di novembre tra le fila del Pd. Un risultato a sorpresa, quindi? A sentire parlare i due contendenti finali, neanche troppo.

«Mi aspettavo questo risultato, assolutamente sì. Anzi, mi aspettavo anche di più onestamente, però la gente è andata al mare e non a votare». Mentre parla, sembra molto sicuro di sé De Luca. Il professore e architetto commenta così a MeridioNews il risultato delle votazioni del 10 giugno. Candidato quasi a sorpresa del centrodestra, la sua corsa alla poltrona di primo cittadino di Partinico si è avviata sul nascere sul solco di una polemica: tra i fondatori del comitato cittadino Partinico Città d’Europa – che rifiuta etichette e orientamenti politici ma che ha partecipato come lista civica a queste elezioni coalizzandosi con LeU -, sembrava dovesse essere il candidato designato; salvo tirarsi indietro a poche settimane dalla scadenza per consegnare liste e candidature e presentarsi invece come candidato di centrodestra, con ben quattro liste dalla sua: Forza Italia, Diventerà bellissima (la più votata), Rete civica e Idea Sicilia-Popolari autonomisti.

Una candidatura, quindi, minata già sul nascere da malumori e dubbi sull’«indispensabile caratura morale chiesta a un aspirante sindaco», per usare le parole con cui un suo ex amico militante del movimento ha scritto sui social. «Io sapevo la sinistra di sinistra. Io non rincorro ideologie, ma idee. E se non riconosco più il valore iniziale di un progetto, ho l’obbligo morale di fare una scelta», dice pubblicamente nei giorni a seguire per spiegare quello che per molti è stato interpretato come un improvviso cambio di rotta. E a proposito di sinistra ed etichette, De Luca non sembra convinto che sia stata esattamente quella la direzione percorsa in passato da Partinico. «Gli ultimi dieci-cinque anni di politica qui? Non so se Partinico ancora col cuore è a sinistra o se quella che rappresentava Lo Biundo era la sinistra, su questo aspetto non voglio entrare, io non sono nemmeno un politico – dichiara -. Chi mi ha votato ha detto di avere scelto me perché vengo dalla società cosiddetta civile. Non è che la politica sia incivile, anzi, preferirei che non lo fosse. Quindi voglio rappresentare una parte di politica che io credo possa essere assolutamente civile, che è quella del presidente Musumeci e del suo governo. Vedremo quello che succederà, sono assolutamente pronto ad affrontare la seconda parte della campagna elettorale».

Molto sicuro sembra, però, anche il suo sfidante Pietro Rao, che già a poche ore dalle urne chiuse, in piena fase di spoglio, si compiaceva delle percentuali parziali che iniziavano a venire fuori, ottenute «con sole due liste in appoggio». Un dato che, secondo lui, significa moltissimo. «Andiamo oltre le liste, vuol dire che la gente risponde e ha creduto in questo nostro progetto. In questa campagna elettorale siamo partiti per ultimi, dovevamo recuperare e l’abbiamo fatto». E fine a due notti fa si augurava di arrivare dove di fatto è arrivato, al fatidico ballottaggio del 24 giugno. Lì conterà lui in quanto personaggio politico, o almeno è quello in cui confida, e non le due liste che hanno accompagnato fin qui la sua corsa, cioè Alleanza dei Siciliani e LEGAti a Rao sindaco salviamo Partinico, con un chiaro riferimento al leader del Carroccio Matteo Salvini.

E a sentirlo commentare, Rao, sembra quasi parli già da sindaco. «Voglio dire alla mia gente che Partinico avrà un sindaco che farà della condivisione e del coinvolgimento popolare la sua forza. Abbiamo posto fine agli anni bui in cui in questa città a dettare legge era il primo cittadino con il suo stretto cerchio di amici – dichiara -. Definisco questo risultato una vittoria per i cittadini di Partinico che hanno scelto di cambiare e hanno scelto un sindaco del popolo», così si definisce, «un candidato che ha parlato alla gente». Una città che ha risposto alle sue sollecitazioni, quindi: è questo per lui adesso la sua Partinico, una città «che vuole cambiare». «Oggi ha vinto la città – dice ancora -, spero di poter dimostrare di essere il sindaco di tutti. Il mio ringraziamento non sarà mai abbastanza forte per manifestare il grande sentimento di riconoscenza per tutti i cittadini che mi hanno sostenuto e votato. Partinico va avanti scegliendo la grande sfida del cambiamento». E fan e sostenitori, in effetti, non gli mancano e c’è chi, almeno sui social, si è subito adeguato al suo modo di fare e adesso commenta proprio come se fosse già scritto che sarà Rao a uscire vincente dalla sfida del 24. 


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