#mipentounpò, la provocazione di Moltivolti ai 5stelle «Se dissenti da scelte del governo birra gratis da noi»

«Errare è umano, perseverare è salviniano. Hai creduto nei Cinque stelle in perfetta buona fede ma adesso i conti non tornano? Pensi che negare i diritti ai più deboli sia un prezzo troppo alto (oltre che inutile) da pagare per giustificare un cambiamento? Ami il tuo movimento ma sai essere anche critico? Allora, #mipentounpo! Manifesta il tuo dissenso su facebook con questo hashtag e martedì 12, mercoledì 13 e giovedì 14, vieni a Moltivolti ti accoglieremo con una birra gratis per alleviare il senso di colpa». Il post lanciato oggi dal ristorante coworking Moltivolti, nel cuore di Ballarò, va dritto al cuore di una questione tra le più calde degli ultimi tempi. E delle ultime ore, visto che la vicenda della nave Aquarius – costretta a vagare nel mar Mediterraneo, con a bordo 629 migranti, per il divieto imposto dal neoministro degli Interni Matteo Salvini di attraccare nei porti italiani – sta ulteriormente spaccando l’Italia tra fautori e contrari all’accoglienza.

L’iniziativa, ironica e allo stesso tempo politica, viene non a caso dal locale che più di tutti a Palermo ha fatto dell’integrazione (anzi, dell’interazione) il proprio vessillo. All’interno del quartiere multietnico di Ballarò, infatti, dal 2014 un gruppo di amici con diverse esperienze culturali, professionali e sociali provenienti da otto Paesi diversi (Senegal, Zambia, Afghanistan, Bangladesh, Francia, Spagna, Gambia e Italia) «ha dato vita a uno spazio pensato e strutturato – si legge nella descrizione del progetto per offrire dignità, cittadinanza e valore a partire dalla diversità». Un modello di «impresa sociale basato sulle relazioni», dove la diversità è un valore e che allo stesso tempo è strettamente «connesso con il quartiere di Ballarò a Palermo, che cresce in equilibrio con il variopinto mercato popolato dai vecchi e dai nuovi cittadini». Uno spazio sia commerciale che sociale, insomma, dove convivono iniziative strettamente politiche che di profitto. E che sempre più ha mal digerito la formazione del nuovo governo, sempre più improntato a una netta matrice autoritaria e che ha immediatamente tracciato, appena insediato, una linea dura sulle migrazioni. 

«La goccia che sta facendo traboccare il vaso è certamente la vicenda Aquarius – racconta Claudio Arestivo, uno dei soci di Moltivolti – I nostri spazi sono frequentati da africani che sono molto spaventati rispetto a questa clima. Ce lo immaginavamo da parte della Lega, meno da parte dei 5stelle. Anche parte del nostro entourage ha votato i pentastellati, immaginiamo e speriamo che ci siano persone che possano sentirsi in difficoltà nei confronti di quelli che consideriamo crimini contro l’umanità. Ecco da dove nasce la nostra iniziativa, un tentativo di ridere di questa deriva ma allo stesso tempo un modo per supportare chi non trova lo strumento per esternare questa delusione. Non c’è nulla di male nel dire che certe promesse sono state disattese».

Chi conosce un po’ le dinamiche del Movimento 5stelle, però, sa benissimo che difficilmente dall’interno vengono prese di posizioni critiche con la linea ufficiale. Il dissenso, insomma, se c’è rimane nei meandri del blog e dei social, mai viene espresso pubblicamente. «È vero – conferma Arestivo – ma all’interno della galassia pentastellata ci sono grande differenze. Qui a Palermo l’evidenza viene dal consiglio comunale, dove il gruppo consiliare fa comunicati per contraddire ciò che dice l’altra fazioneForello ad esempio viene da esperienze di un certo tipo, più simili alle nostre (cioè Addiopizzo …. ndr) e Gelarda invece va in un’altra direzione. Se questa contraddizione esce ancora, e più forte, è meglio. Noi d’altra partetendiamo la mano verso persone che hanno fatto percorsi di attivismo, anche eletti che sono vicini alle tematiche sociali».

Ma Moltivolti, che al proprio interno ha «il profit che supporta il no profit ma dal quale trae energia e significati», non teme con un’iniziativa così dichiaratamente antigovernativa di perdere parte della clientela? «Moltivolti ha un’identità chiara – risponde Arestivo -, il cibo e la birra sono per noi strumento per veicolare una serie di valori. L’aspetto commerciale è importante ma preferiamo mettere la faccia su principi che riteniamo intransigenti. Mettiamola così: preferiamo chiudere che cedere, ma in questi anni c’è stata una grande comunità che crede in noi. Perderemo magari qualche cliente ma ne rafforzeremo degli altri, non ci possiamo fare intimidire da ciò». E le prese di posizione, in questo senso, nella città che si auto-definisce capitale dell’accoglienza sono forti ed evidenti. Ieri il sindaco Orlando ha ribadito che intende mettere a disposizione il porto della città per far attraccare la nave Aquarius, e ha dato dello «scimunito» a Salvini.  «Anche noi abbiamo chiesto al primo cittadino una posizione netta – conclude Arestivo – e sono molti gli africani che ci chiedono da che parte stare. Noi lo abbiamo fatto, come facciamo da sempre. Vediamo se lo faranno anche i 5stelle».


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