Hotspot vicino al Velodromo, no della commissione «Area archeologica, sovrintendenza imbarazzante»

L’Europa chiede e Palermo, al momento, non risponde. La commissione Urbanistica dice no all’hotspot approvando con l’unanimità dei presenti la richiesta di bocciatura giunta dagli uffici comunali per «incompatibilità territoriale». La struttura dovrebbe sorgere in un terreno libero nei pressi del velodromo Borsellino.Terreno che però ha un valore dal punto di vista archeologico, vista la presenza di alcuni qanat e dei resti di un insediamento preistorico. Per questo contestualmente scoppia la polemica sul parere positivo espresso invece dalla sovrintendenza dei Beni culturali. Un parere che Giusto Catania, consigliere di Sinistra Comune e membro della seconda commissione definisce «imbarazzante».

«La sovrintendenza – continua l’ex assessore – dice che si può esprimere parere positivo malgrado ci sia un insediamento dell’età del rame per due ragioni: un problema di ordine pubblico, che prevale sui vincoli paesaggistici, e che non mi pare che ci sia; e perché si tratta di una struttura temporanea che durerà due anni. Sette milioni e mezzo per farla durare due anni? Mi sembra solo un modo per aggirare i vincoli paesaggistici». E alle parole di Catania fanno eco anche quelle di Giulia Argiroffi, consigliera del M5s, anche lei membro della commissione Urbanistica. «L’unico vincolo imposto è la presenza di un archeologo durante i lavori – dice – cosa normale in questi casi. Ma sappiamo bene come funzionano le cose a Palermo, non si spendono così tanti soldi per una struttura che deve durare solo due anni. Inoltre è previsto un grande movimento di terra, sarebbe impossibile procedere al perfetto ripristino del terreno una volta smontato l’hotspot».

Al di là della diatriba con la sovrintendenza, però, rimane il problema di quello che la Prefettura presenta come «centro attrezzato per il primo soccorso, identificazione e accoglienza dei migranti che sbarcano presso il porto di Palermo», ma che nelle more è un vero e proprio hotspot. «Le leggi europee dicono che questa struttura si chiama hotspot – continua Catania – poi si può le si possono dare mille nomi, ma sempre hotspot resta. E la costruzione di un hotspot è solo un fatto ideologico: sono inutili, criminalizzano le persone, creano insicurezza e noi siamo fortemente contrari». Parole anche questa volta condivise dall’area opposta di sala delle Lapidi, con Argiroffi che conferma la posizione non favorevole del Movimento cinque stelle riguardo questo tipo di centri in genere. Adesso la palla passa al Consiglio, che dovrà votare definitivamente la possibilità o meno della realizzazione della struttura in quell’area, ma la bocciatura a questo punto pare essere dietro l’angolo.


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]