Ostacolo Venezia sulla strada verso la A Tedino: «Vincere sarebbe un bel mattone»

Il vaporetto battente bandiera rosanero è pronto ad attraversare la laguna e proseguire la rotta verso la serie A. Tornato in funzione (in occasione del successo interno con l’Avellino) il motore che si era ingolfato a causa dei soli tre punti racimolati nelle precedenti quattro giornate di campionato, l’imbarcazione guidata da Tedino è nelle condizioni di eseguire il piano di navigabilità all’interno dei canali veneziani. Piano che prevede due passaggi fondamentali: evitare brusche manovre e, nel primo dei due anticipi della trentottesima giornata in programma domani alle ore 19, superare l’ostacolo colorato di arancioneroverde. Condizione necessaria per salire al secondo posto in classifica e mettere un po’ di pressione al Parma sfruttando il vantaggio psicologico determinato dal fatto di giocare un giorno prima degli emiliani, impegnati sabato a Vercelli.

Superare allo stadio Penzo l’ostacolo Venezia – insistendo sulla metafora relativa al trasporto d’acqua introdotta dall’immagine del vaporetto tipica del capoluogo della regione Veneto – significa che tutti i membri dell’equipaggio, al quale si è aggiunto Adriano Bacconi in qualità di collaboratore di Tedino, hanno recepito gli input del comandante. E significa anche avere contenuto l’onda anomala alimentata dalla forza della ‘terribile’ neopromossa guidata da Pippo Inzaghi. Meno terribile di un’altra squadra che nella scorsa stagione giocava in Lega Pro, ovvero il Parma, ma con i requisiti giusti per essere inserita nel novero delle sorprese di questo torneo cadetto. Il Palermo ha tutte le carte in regola per vincere ma per battere i lagunari, che Zamparini ha portato nell’élite del calcio scongiurando il rischio fallimento alla fine degli anni Ottanta e contribuendo in un decennio alla scalata fino alla serie A, quasi certamente dovrà soffrire. E lottare con il coltello tra i denti contro una squadra solida e fisicamente strutturata. Impostata dall’allenatore, accompagnato curiosamente da un’indole diversa rispetto alla versione dell’Inzaghi calciatore, per giocare prevalentemente di rimessa. E colpire con pericolosi contropiede facendo leva su una buonissima organizzazione difensiva.

«Sappiamo di affrontare un’ottima squadra, molta brava nelle transizioni e nel ribaltare le azioni con velocità – ha sottolineato Tedino durante la conferenza stampa odierna allo stadio Barbera – nel Venezia si vede il lavoro svolto dall’allenatore. Vanno fatti i complimenti ad Inzaghi, professionista che ha allenato anche nel settore giovanile e con nome e cognome altisonanti, per la promozione ottenuta lo scorso anno e per quello che sta facendo in questa stagione». Per dare un impulso importante al proprio cammino i rosanero dovranno conquistare l’intera posta in palio: «Andremo a Venezia con voglia ed energia. Dovremo giocare con umiltà, spirito di sacrificio e anche con equilibrio sapendo che, come suggeriscono le statistiche, il match potrebbe essere tatticamente bloccato. Vincere, domani, sarebbe un bel mattoncino per il futuro. L’inserimento di Bacconi nello staff? Avevamo bisogno di trasferire un certo tipo di lavoro con ancora più credenziali per entrare nella testa dei ragazzi e già da un po’ di tempo avevo chiesto la possibilità di avere quello che considero il numero uno in assoluto dal punto di vista didattico. Speravo di averlo prima».

Contro i lagunari, in piena lotta per i playoff con 57 punti (sei in meno del Palermo) in compagnia di Bari e Perugia e intenzionati a dare continuità ai successi consecutivi contro Entella e Novara, i rosanero dovranno dimostrare di non essere Coronado-dipendenti. Di avere le risorse, tecniche e caratteriali, per ovviare all’assenza per squalifica del fantasista brasiliano. Tedino, che in attacco confermerà Trajkovski e La Gumina, potrebbe dare un po’ più di imprevedibilità al fronte offensivo inquadrando Gnahoré (al rientro assieme a Jajalo dopo il turno di stop) non come mezzala ma, nell’ambito di un 3-4-1-2, come trequartista a supporto delle punte. Uomini contati in difesa. I forfait di Bellusci e Szyminski e la presenza solo numerica di Dawidowicz, che non ha ancora smaltito del tutto l’infortunio muscolare rimediato a Cittadella lo scorso 17 aprile, spianano la strada all’esordio stagionale dal primo minuto del palermitano Accardi. Il numero 4, salvo sorprese, agirà sul centrodestra della linea a tre completata da Struna e Rajkovic, che sarà regolarmente a disposizione così come Aleesami (reduce da un trauma contusivo all’emicostato sinistro) e Murawski, arruolabile nonostante la forte contusione alla rotula del ginocchio destro rimediata nel secondo tempo della gara contro l’Avellino.


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