Giarre, va via il centrocampista Daniele Compagno «Vorrei provare un’esperienza in realtà del nord»

«Dopo quattro anni è difficile andare via, ma si arriva a certi momenti in cui devi dire basta, cambiare aria e trovare nuovi stimoli». Il centrocampista Daniele Compagno, classe ’94, conferma così a MeridioNews le voci che parlavano di un suo addio al Giarre, squadra di cui ha vestito la maglia negli ultimi quattro anni. «A Giarre mi sono trovato abbastanza bene – continua il calciatore –, sia col presidente Nirelli, sia con il vecchio presidente Di Martino che non mi hanno mai fatto mancare nulla. Giarre è una piazza che merita, quest’anno purtroppo non siamo riusciti a centrare l’obiettivo play off. Spero però che nei prossimi anni riescano a fare il salto di categoria». Le ambizioni personali però sono diverse: «Sono ancora giovane, ho 23 anni e spero di trovare altre piazze come Giarre per il mio futuro. Ho lasciato la squadra per problemi personali, non è nulla che riguarda il presidente o la piazza. Ho deciso di tornare a casa, ho parlato con il presidente e mi ha dato la sua disponibilità».

Assieme a Compagno dovrebbero lasciare la squadra altri ragazzi come Leotta e Messina, voce però non confermata dal centrocampista: «Non so nulla degli altri ragazzi, io posso parlare per me e del fatto che a spingermi verso questa decisione sono stati dei motivi personali. Per quanto riguarda gli altri ragazzi direi soltanto una sciocchezza». Palermitano di nascita, il suo sogno però non è esclusivamente quello di avvicinarsi a casa: «Da diverse settimane penso di abbandonare la Sicilia a livello calcistico. Mi piacerebbe provare un’esperienza al nord o al centro, perché vorrei provarci. Sono legato alla mia terra, ma in queste categorie a livello economico non ci sono grosse soddisfazioni. Vorrei confrontarmi con altre persone, altre realtà e altri terreni di gioco». E il centrocampista sa già quali potrebbero essere le differenze: «A livello tecnico in Sicilia c’è molta più aggressività e grinta. A livello economico, però, tra noi e il nord c’è un abisso. Al nord c’è sicuramente un’altra mentalità e io vorrei provarci». Il calciatore ha già avuto modo di giocare in diversi campi del nord quando, qualche anno fa, ha vestito la maglia del Milazzo in C2: «Quando ero al Milazzo, ho giocato contro squadre del nord come Monza e Savona, con campi incredibili e con un manto erboso importante. Nulla da togliere al Giarre, ma con un campo in terra battuta si fa un po’ di fatica. E tornare tra i professionisti sarebbe un sogno, provarci non costa nulla».

Tornando al Giarre e alla stagione attuale, non si può non partire dall’obiettivo play off che ormai può definirsi fallito: «Mancano quattro partite e il distacco da colmare è di otto punti quindi è difficile da raggiungere. In una stagione se non si vincono gli scontri diretti si fa fatica a raggiungere la zona play off». La squadra era stata costruita a inizio stagione da mister Mirto, mentre poi, a campionato in corso, gli è subentrato Peppe Mascara: «Quando c’è un cambio in panchina vuol dire che c’è qualcosa che non va. Mister Mirto ha costruito la squadra a inizio stagione con l’aiuto del direttore Pagano. Poi è subentrato mister Mascara con dei nuovi innesti. La squadra però non ha fatto quello che avrebbe potuto, ma in tutte le partite che abbiamo perso non abbiamo mai preso più di un gol di distacco». E a proposito di rammarichi, c’è una partita in particolare che lascia l’amaro in bocca: «Nella sfida col Camaro abbiamo avuto diverse occasioni per passare in vantaggio ma non siamo riusciti a sbloccarla, soprattutto perché si trattava anche di una gara in casa, mentre fuori casa è difficile fare punti ovunque. Comunque complimenti al Camaro che è veramente una bella squadra».

Adesso il Città di Messina si appresta a vincere il campionato, anche grazie a un filotto di 14 vittorie consecutive, e a ottenere la promozione in serie D: «Non voglio parlare dei rigori a favore – spiega il giocatore – come hanno fatto alcuni, perché comunque a loro va il merito di trovarsi spesso in area di rigore. Hanno un buon organico, una buona difesa e un ottimo centrocampo oltre al portiere Paterniti che si è spesso rivelato decisivo. Bisogna fargli solo i complimenti». Infine, un saluto a tutti coloro che, in questi anni, lo hanno sempre supportato: «I tifosi sono sempre stati abbastanza calorosi, forse certe volte un po’ troppo (ride, ndr). Questo però vuol dire che ci tengono alla maglia, ricordo ancora che in alcune occasioni c’era allo stadio una tifoseria di altre categorie. Spero che il Giarre – conclude Compagno – possa tornare nelle categorie che gli competono e riempire lo stadio».


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