Bagheria, circolo del Pd escluso da presentazione candidati Amenta: «Colpo di Stato, in atto mutazione genetica partito»

«L’organizzazione a Bagheria di un’assemblea con i candidati Pd in una gelateria contro il circolo locale, orchestrata da Davide Faraone e dai suoi uomini, è una cosa di una gravità senza precedenti». A denunciarlo su Facebook è Carmelo Greco, ex coordinatore regionale del Partito Democratico – che si è dimesso assieme ad altri tre componenti della segreteria regionale ai primi di febbraio contro una gestione padronale del partito -, a nome dei Partigiani dem e che attacca la scelta del Pd di presentare i candidati del collegio di Bagheria, nel Palermitano, alle prossime politiche non nella sede locale ma in una gelateria del luogo, senza alcuna precedente informazione.

L’invito è per oggi pomeriggio alle 16, in una noto locale del centro alle porte di Palermo, ma non nella sede storica dei dem. Una decisione che ha sorpreso non poco i responsabili del circolo che hanno affidato ai social il proprio disappunto: «Il circolo del Partito Democratico di Bagheria apprende solo ora dalla stampa che lunedì 12 si svolgerà in città, in una gelateria, la presentazione dei candidati del partito alle elezioni politiche – si legge nel post – Per quanto possa sembrare paradossale tale notizia è veritiera e del resto si inserisce perfettamente nella cornice con cui tali candidature sono state selezionate, ovvero senza la minima consultazione e ignorando Bagheria e tutto il comprensorio. Pertanto, stando così le cose, il circolo esprime in pieno il suo disappunto e disimpegno da questo evento».

A farli eco, è ancora Greco che punta il dito contro il presunto regista occulto di questa operazione: «Conosciamo bene il Pd locale e sappiamo con quanta passione, anche in questa campagna elettorale, lavorano per il nostro partito Da quattro anni quei ragazzi sono impegnati in una battaglia ‘corpo a corpo’ con Il Movimento 5 Stelle». Il Questi gesti rischiano di isolarli a vantaggio dell’avversario. A questo punto Faraone offra il gelato pure ai grillini. Matteo Renzi non può più assecondare il sottosegretario in atti di questo tipo». 

Amareggiato dall’accaduto ma per nulla stupito si dice Orazio Amenta, il segretario cittadino del Pd che è rimasto all’oscuro di tutto fino a ieri, quando ha appreso la notizia dai giornali: «Non sono stato nemmeno invitato – sbotta Amenta che non ha aderito ai Partigiani dem ma ammette di sposare in pieno i loro principi – Non c’era alcun motivo, il primo incontro andava fatto tra gli iscritti nel circolo, così continuiamo a farci del male. Purtroppo le candidature hanno lasciato degli strascichi, sono stati scelti due canditati delle Madonie, uno di Carini e la Boschi, mentre il nostro territorio è stato dimenticato». 

Una scelta non casuale ma «meditata e simbolica» in linea con una «mutazione genetica» del partito che «abolisce i circoli per le gelaterie»: «C’è stato un colpo di Stato, le candidature sono state orchestrate da Faraone, mi pare che sia lui a tirare le fila di tutto – prosegue il segretario di Bagheria – E non mi sorprende perché già in altre occasioni aveva preferito ‘andare per casa’ piuttosto che per circoli. Faremo sicuramente un’assemblea per discutere di quanto sta accadendo ma voglio ribadire che noi come circolo democratico non ce ne andremo da casa nostra e continueremo la nostra battaglia». Dall’entourage di Faraone nessuna replica in merito, al momento si stanno occupando «soltanto della campagna elettorale».


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