Piazza Castelnuovo, oltre 200 contro il fascismo «Queste manifestazioni accrescono le libertà»

«Palermo è antifascista!». È al grido di questa frase che si è aperta la manifestazione per dire no al fascismo e al razzismo organizzata a piazza Castelnuovo e ancora in corso, così come nelle altre piazze italiane, organizzata per protestare in seguito ai fatti avvenuti a Macerata. Una manifestazione sentita e ribadita soprattutto alla luce di quanto successo dopo la sparatoria ad opera del fascista Luca Traini. La decisione, cioè, del direttivo nazionale di Arci che, insieme a Cgil e Anpi, ha deciso di annullare la propria partecipazione alla medesima iniziativa per le strade maceratesi, anche lì tuttora in corso. Una scelta discussa e contestata, che ha raccolto la sostanziale disobbedienza di oltre 50 circoli locali, compresi quelli di Palermo. Oggi infatti non manca nessuno all’appello. Dai circoli Arci al circolo Uaar, da Scorta civica a Palermo Pride, agli oltre duecento cittadini comuni che hanno deciso di scendere in piazza.

«Non aderiamo per solidarizzare a un’altra battaglia, aderiamo perché pensiamo che qualunque lotta che mette al centro concetti come accoglienza, rispetto delle differenze, convivenza tra persone che si arricchiscono a vicenda l’una della diversità dell’altra è la nostra battaglia, non di altre persone», esordisce infatti Luigi Carollo del coordinamento Pride. «Qualunque battaglia di civiltà accresce i diritti di ogni uomo e di ogni donna – continua -. Sono qui anche perché mi atterrisce quello che accade dopo i fatti Macerata, mi spaventa un sindaco che anche dopo aver ammesso che la manifestazione che ne è seguita non andava fermata dice “sono con voi con il cuore ma i tempi sono sbagliati”, una manifestazione che difende la libertà, che si schiera contro il razzismo e difende i valori della nostra Costituzione: se ha dei tempi sbagliati vuol die che io o lui siamo nel Paese sbagliato e questo non è possibile, non viviamo nella stessa Italia».

Ad atterrire, Carollo come altri intervenuti oggi, è anche la reazione a questi fatti del ministro degli Interni Minniti, che in conferenza stampa «è stato orgoglioso nel dire di aver voluto gli accordi con la Libia proprio perché avevo previsto un caso Traini». Affermazione passata quasi sotto silenzio e che nessuno ha ripreso in alcun modo. «Chi combatte per i diritti non divide niente, accresce le libertà di ogni persona, queste manifestazioni uniscono, per questo siamo qui oggi», aggiunge. A prendere la parola anche una giovanissima ragazza della Comune, Chiara, che definisce gli episodi di Macerata «un punto di non ritorno. Luca Traini poteva essere fermato. Per fermare quelli come lui abbiamo bisogno di unirci, ma non solo oggi, sempre. Perché – continua lei – non ci sono i buoni che arrivano, specie dalla politica, sempre più spostata pericolosamente a destra».

L’idea della giovane è quella di unirsi, cittadini, associazioni, cooperative e circoli, mensilmente, dandosi un appuntamento fisso, stabilito per «sedimentare la memoria, per coltivarla, ché ritualizzarla in realtà non serve a niente. Basta con le giustificazioni, con gli “ok, però”, con i “ma”. Iniziamo da oggi con le iniziative battenti e soprattutto come donne non accettiamo che alcun nazifascista strumentalizzi e sproloqui sulla vicenda di Pamela e su quanto subisce il corpo delle donne, visto che loro sono i primi patriarchi e maschilisti della storia». Tutti concordi, tra i tanti partecipanti, nell’essere arrivati oggi a questo punto. Al fatto di dover organizzare, addirittura con le unghia e con i denti, una manifestazione di questo tipo in tutta Italia. Per ribadire il proprio no contro qualcosa che, partendo dalla storia passata, dovrebbe essere di base estinto, superato, sconfitto.

«Siamo a questo punto proprio perché non abbiamo fatto i conti con la storia – sottolinea infatti Angelo Ficarra dell’Anpi Palermo -. Dobbiamo recuperare il passato, a partire dalla partecipazione siciliana alla lotta nella liberazione. E iniziamo soprattutto a dirci che consentire che i migranti vengano acchiappati e rispediti in Libia ci rende tutti degli assassini, nessuno escluso. Uniamo le forze, riflettiamo sugli errori commessi e ritroviamo il coraggio di credere ancora nei nostri ideali». «A Palermo si respira l’aria di una città che da sempre è stata antirazzista e antifascista – è poi il commento del sindaco Orlando, anche lui presente alla manifestazione -. L’essere antirazzisti e antifascisti tutti i giorni dell’anno e oggi con particolare evidenza, perché dietro populismi di maniera si nascondono rigurgiti fascisti e razzisti».


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]