Chiude una parte del mercato ittico Asp rileva carenze igienico-sanitarie

Una parte del mercato ittico di Palermo chiude per evitare di incorrere in altre sanzioni dell’Asp per carenze igienico-sanitarie. Ad annunciarlo è un’ordinanza sindacale affissa sull’albo pretorio che ricostruisce per filo e per segno la vicenda e che parla esplicitamente delle «inadeguatezze» riscontrate dall’azienda sanitaria durante i suoi controlli periodici. Un paradosso nella città che gli antichi definivano «tutto porto», votata al mare e alla pesca. 

Sono ben tre in poco più di un mese le ispezioni del Dipartimento di prevenzione Veterinaria di Palermo nella struttura di via Francesco Crispi: il 3 novembre, il 24 novembre e il 12 dicembre. Quasi una ogni due settimane. I veterinari rilevano una serie di «non conformità accertate in più occasioni e mai risolte», così sintetizzate dal dirigente comunale Domenico Musacchia: «Mancano le coperture dei cassoni delle saracinesche delle porte 3 e 4; le pareti esterne presentano in più punti scrostature per perdita dell’intonaco; i gradini d’accesso, le pareti e le relative lastre di marmo dei magazzini dei concessionari (lato mare) presentano soluzioni di non continuità; nella palazzina con gli uffici della direzione del mercato, lato Castello a Mare e via Francesco Crispi, sono presenti zone divelte con scrostature e mancanza di intonaco; nella zona degli accessi della sala vendita la pavimentazione presenta soluzioni di non continuità e ci sono ristagni d’acqua in prossimità dei marciapiedi; il tubo di scarico delle acque piovane vicino la cella risulta parzialmente divelto; sono presenti ragnatele all’interno della sala vendita».

E così, dopo la terza visita ispettiva del 12 dicembre, la capo area protempore di Attività Produttive Maria Mandalà (da poco trasferita nel nuovo ufficio Partecipate) fa rapporto al sindaco Leoluca Orlando e all’assessore Sergio Marino e li avvisa: dopo «l’ennesimo» controllo ufficiale, per l’azienda sanitaria le criticità sarebbero sufficienti a disporre la chiusura del mercato ittico e il blocco delle attività «nonostante si sia dimostrato dal punto di vista documentale che è in atto lo svolgimento della gara per il superamento delle prescrizioni igienico-sanitarie rilevate nei precedenti controlli ispettivi».

L’unica, drastica soluzione adombrata dalla capo area sembrerebbe proprio la chiusura del mercato: «Considerato che i controlli ispettivi da parte dell’Asp di Palermo si manifestano ormai con ciclicità quindicinale – scrive Mandalà -, con applicazione di relative sanzioni amministrative che vanno da 1.000 a 6.000 euro, la sottoscritta, per evitare danni erariali certi all’ente, nella considerazione che per definire gli atti di gara necessita ancora qualche mese e che per l’effettuazione dei lavori da parte della ditta vincitrice della gara è previsto come da capitolato speciale d’appalto un termine di 180 giorni (sei mesi, ndr), propone la chiusura dell’area mercatale, considerato che […] per sopperire alle richieste dell’Asp si prevedono ancora circa due anni di tempo».

Il 27 dicembre il dirigente veterinario responsabile Angelo Todaro rincara la dose in una relazione al Servizio Igiene degli Alimenti di origine animale: «A seguito degli ultimi controlli ufficiali […] sui prodotti ittici sono emerse gravi non conformità dalle quali sono scaturiti, ancora una volta, sanzioni e sequestri. Visti gli atti d’ufficio nei quali risulta che il mercato è stato autorizzato con riconoscimento provvisorio nel lontano 1997, senza tuttavia addivenire mai al prescritto riconoscimento definitivo […]; considerata l’assoluta immobilità dell’autorità comunale preposta, lo scrivente ritiene dover proporre con tempestività e immediatezza e suo malgrado un provvedimento di sospensione del numero di riconoscimento provvisorio che conseguenzialmente comporterà la chiusura dello stabilimento e il blocco delle attività mercatali». Che in soldoni significa che il mercato ittico per più di vent’anni è andato avanti in regime di deroga e l’Asp è arrivata a minacciare la sospensione delle autorizzazioni. Sarebbe un danno enorme per i concessionari. 

Nel frattempo però a Palazzo delle Aquile si corre ai ripari. Visto che per fare i lavori a regola d’arte ci vogliono due anni, il mercato ittico viene inserito nell’accordo quadro (uno dei tanti stipulati a dicembre dall’amministrazione comunale) per i lavori di manutenzione e di pronto intervento negli immobili di proprietà, dipendenza o pertinenza comunali. L’appalto è stato aggiudicato l’8 gennaio dalla ditta Icored, che già tre giorni dopo ha fatto il suo ingresso nel mercato ittico e avviato il cantiere, con la promessa di concludere i lavori entro il 30 gennaio. Più difficile da risolvere un altro problema sollevato dall’Asp: il soffitto del corridoio laterale adiacente la sala vendite presenta zone scrostate con mancanza di intonaco.

Musacchia sottolinea nella sua nota che «il distacco dell’intonaco dell’intradosso del solaio di copertura è causato da continue infiltrazioni di acque meteoriche derivanti dalla mancanza di una guaina impermeabilizzante sull’intera copertura della sala vendite». Questo intervento fa parte del più ampio progetto di manutenzione straordinaria del mercato ittico, che avrà tempi ben più lunghi: la proposta di Musacchia, accolta dall’amministrazione, è intanto quella di risanare l’intradosso del solaio di copertura e chiudere una parte della sala vendite.

Con questo pacchetto di proposte l’amministrazione si è presentata ai veterinari dell’Asp durante la conferenza di servizio convocata da Marino per il 17 gennaio, cioè ieri, mentre oggi Orlando ha firmato l’ordinanza di chiusura parziale del mercato. Il provvedimento sarà rivalutato quando si conoscerà il parere dei sanitari sulle soluzioni proposte dal Comune e dopo che la Icored avrà finito i lavori. 


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