Arcivescovo Lorefice fa visita a Biagio Conte in strada Colloquio riservato, tra le lacrime del missionario laico

«Raccontate quel che vedete». Sono le uniche parole che l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice riserva al cronista di Meridionews, dopo aver terminato questa mattina un lungo colloquio riservato con Biagio Conte. Ben 40 minuti la durata dell’incontro, col missionario laico che si è rivelato un fiume in piena e si è commosso più volte. Un appello, quello dell’arcivescovo, semplice ma non banale in quest’epoca di fake news e presunti fact checking. L’ideatore della missione Speranza e Carità è arrivato al quinto giorno di «abbandono in strada», come lo definisce l’ex cronista napoletano Riccardo Rossi che ha scelto di stare sotto i portici delle Poste Centrali in via Roma insieme a lui. 

«Ogni giorno c’è una persona nuova che è qui a dormire – racconta Rossi -. La risposta della città è grande, vengono anche da altri posti: da Catania, da Caccamo, da Villabate, da Piano degli Albanesi, da Messina. È un continuo: persone senza un tetto o senza fissa dimora che vanno a chiedere un aiuto a fratello Biagio, persone che portano i propri figli disabili, persone che vogliono soltanto salutarlo. Dalle 5 e mezzo del mattino fino all’una di notte, è un viavai di gente: dal cardinale in pensione Romeo al sindaco. Biagio ora chiede delle risposte concrete: dalle istituzioni vuole non più solo proclami. La realtà è attualmente di grande disagio: solo a Palermo ci sono tra le 400 e le 500 persone per strada, e anche se i dati sono discordanti fatto sta che sono troppi».

La situazione dei senzatetto nel capoluogo siciliano è nota: soltanto la missione Speranza e Carità accoglie circa 1500 persone. Troppe per quelle che sono le capacità della struttura, secondo molti, con persone che vengono sistemate in un sottoscala pur di fornire loro un tetto sopra la testa. Il rischio spesso è che nell’emergenza l’unico supporto che si riesca a fornire sia quello della mera assistenza. Da tempo in città qualcosa si muove: l’assessore alla Cittadinanza Solidale Giuseppe Mattina è molto attento alla questione e, pur con poteri limitati, sta organizzando la macchina comunale su questa priorità. Sono tante poi le associazioni e i volontari che ogni notte provvedono a dare una coperta e un piatto caldo a chi dorme e vive per strada. Mentre da tre mesi si è costituita l’assemblea permanente contro il disagio sociale e abitativo, che prova ad affiancare alle proposte avanzate alla giunta Orlando soluzioni autonome, come l’utilizzo dei beni confiscati alla mafia per i senzacasa e l’autorecupero di immobili abbandonati e in disuso.

«Vorrei provare a lanciare un appello alla città – dice Tony Pellicane, storico attivista per i senza casa e che fa parte dell’assemblea – chiedendo alla cittadinanza attiva di sostenere e supportare la protesta di Biagio, perché come dice lui ognuno deve fare la propria parte. Quando siamo andati a trovarlo da Biagio sono uscite parole importanti. Ha detto che l’obiettivo che deve mettere assieme tutti, istituzioni laiche e religiose, società’ civile e associazionismo e’ l’ottenimento della casa, che si parli di senza tetto o famiglie in emergenza abitativa. E’ stato inoltre lo stesso Biagio ad affermare che la sua attività’ che va avanti da 27 anni voleva essere una soluzione tampone ma, come succede spesso in questa città’, ciò’ che e’ provvisorio diventa poi cronico, chiaramente per la totale assenza delle istituzioni relativamente al problema. L’altro aspetto positivo e’ dovuto al fatto che Biagio non ha alcun interesse a chiedere strutture da gestire, ha voluto chiarire che la sua e’ solo un’azione di sensibilizzazione rivolta a tutti coloro che possono risolvere il problema, in primis l’amministrazione comunale».


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