Epifania, per Federalberghi presenze in calo «Una coda calante di Natale e Capodanno»

Un Natale e un Capodanno «tiepidi e una coda ancor più tiepida» per questi ultimi giorni di festa. Secondo le stime di Federalberghi, saranno pochi i turisti, in maggioranza italiani, che si metteranno in viaggio esclusivamente per l’Epifania. La maggior parte ha optato per la vacanza lunga, da Natale fino al 6 gennaio. E per coloro che decideranno di partire oggi, la durata media sarà di un fine settimana. Insomma, per l’ultimo ponte festivo si preannunciano minori presenze nel capoluogo siciliano, con numeri ben lontani dal pienone fatto registrare in occasione del Capodanno. In questi giorni, infatti, le stime di Federalberghi indicano un 50-60 per cento di occupazione delle strutture ricettive (anche extralberghiere), ma comunque inferiori al 2016. Una tendenza che si ripete puntualmente in questo periodo, come ricorda il presidente di Federalberghi Palermo Nicola Farruggio, ma che sembra col tempo essersi rafforzata.

«In base alle prenotazioni, il flusso turistico per l’Epifania – spiega – è una coda calante e molto leggera dei flussi di Capodanno. Se si escludono le notti del 30 del 31, di fatto è come se si parlasse di bassa stagione». Se nel weekend di fine anno, infatti, si è registrato quasi il tutto esaurito, con punte del 90 per cento di occupazione, non si può dire lo stesso degli altri giorni. Livelli «bassissimi» nel periodo natalizio (dal 24 al 25 con il 30-40 per cento di occupazione) mentre, se allarghiamo la forbice dal 27 al 6, quest’anno «c’è stata una ulteriore contrazione dei flussi anche rispetto al 2016». Un dato che per Farruggio si è consolidato negli anni perché il turismo nell’Isola risente ancora di «una forte stagionalità, non percepito come un prodotto invernale, e scartato in favore di mete sciistiche». 

Non a caso, le destinazioni balneari sono quelle più gettonate, ad esempio Cefalù dove l’utenza ha riempito le strutture. Anche se in molti casi «si tratta di siciliani che hanno scelto di trascorrere il 31 nell’Isola sfruttando pacchetti turistici particolarmente convenienti». Terminate le feste natalizie, poi, si assiste a un crollo delle tariffe che ripiombano nelle medie di bassissima stagione che il capoluogo siciliano sono febbraio e gennaio. «È paradossale che ciò avvenga proprio nell’anno in cui Palermo è Capitale della Cultura – aggiunge – Non vorrei che si trasformi in un’altra opportunità sprecata».

Ma non c’è solo l’arte: se da un lato il turismo può essere motore di sviluppo di un territorio, una leva non indifferente può essere rappresentata anche dallo shopping. E l’inizio dei saldi quest’anno coincide con il giorno dell’Epifania. Secondo un’indagine di Confesercenti Sicilia – eseguita intervistando 200 commercianti -, il quadro però sarebbe tutt’altro che incoraggiante e l’avvio degli sconti nel primo sabato di gennaio non convince fino in fondo: solo il 33,02 per cento degli intervistati si aspetta risultati migliori rispetto allo scorso anno. Addirittura, il dato cresce per i palermitani che nel 44,4 per cento non si attendono grandi risultati

A frenare la crescita delle vendite nel periodo natalizio, secondo una parte di loro, è la vicinanza con il Black Friday. Mario Attinasi, il presidente di Confesercenti Palermo, sottolinea il fatto che le vendite promozionali online potrebbero influenzare il buon esito dei saldi: «Sicuramente una parte del budget acquisti è stato già speso in quella occasione» ma, allo stesso tempo, invita a scommettere sull’acquisto nel negozio vicino, una «garanzia del rapporto di fiducia tra commerciante e acquirente a cui i consumatori non devono rinunciare, e che rivitalizza i nostri centri storici». La speranza, conclude Attinasi, è che le autorità vigilino sul corretto svolgimento delle vendite per «tutelare coloro che rispettano leggi e clienti».  


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Per il presidente Nicola Farruggio saranno pochi i turisti che si metteranno in viaggio per questo fine settimana. La maggior parte ha optato per la vacanza lunga, da Natale fino al 6 gennaio, con un 50-60 per cento di occupazione delle strutture: «Se si escludono le notti del 30 del 31, è come se si parlasse di bassa stagione»

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