Via Libertà, il muro di contenimento è danneggiato Coime: «Serve intesa sul tipo di lavori da effettuare»

Il muro di contenimento di via Libertà che regge la sovrastante via Marchese Ugo non gode di buona salute, come è sotto l’occhio di tutti i passanti. Tra spaccature, radici che hanno provocato distacchi nel fronte in cemento della parete, erbacce, murales, danni alla ringhiera e piccole zone transennate, sembra di assistere all’ennesimo cantiere abbandonato.

Eppure questo muro ha la sua dignità ed anche un po’ di storia alle spalle, dato che fu realizzato a metà dell’800 quando fu costruito il tratto di via Libertà tra le piazze Croci e Alberico Gentili, attraversando una parte del Firriato di Villafranca (il grande parco creato nel settecento da Giuseppe Alliata e Colonna, principe di Villafranca, che abbracciava una vasta area tra piazza Castelnuovo e il piano delle Croci). Ha la funzione di separare due strade dalla quota diversa: la curvilinea via Marchese Ugo (tratto residuo di una delle strade interne al Firriato) e la sottostante strada Favorita (all’epoca denominata così perché conduceva appunto nei pressi della Real Tenuta). Protetta in cima da una balaustra in ferro, la parte terrazzata superiore (accessibile tramite una scalinata che collega le due strade) è stata abbellita nel tempo con alberi, aiuole e panchine, mentre in basso la parete delimita il parterre Garibaldi, l’appendice del Giardino Inglese.

Negli ultimi tempi ha mostrato con sempre maggior evidenza gli acciacchi dei circa 150 anni di vita, e piccole riparazioni-spot sono state effettuate qualche anno fa nel punto più basso, cioè nei pressi dell’incrocio con via Notarbartolo. Ora però è necessario un intervento ad ampio raggio, ma – dato che si tratta di un manufatto antico e che sono interessate delle alberature – serve un’intesa tra i soggetti interessati a vario titolo: il Coime, che si dovrà occupare degli interventi; il settore Ville e giardini del Comune, responsabile del verde dell’area; la Sovrintendenza ai beni culturali.

«Stiamo aspettando – spiega Mario Scotto, ingegnere capo del Coime – che gli altri attori ci dicano in che direzione muoverci con gli interventi per sanare il manufatto. La colpa delle situazioni più evidenti di degrado è da attribuire soprattutto alle radici degli alberi presenti nello slargo di via Marchese Ugo che hanno provocato il distacco di porzioni della parete frontale. Una volta che si sarà giunti ad un’intesa sul tipo di lavori da effettuare saremo pronti a metterci subito all’opera». In tal senso sembra che qualcosa possa smuoversi a breve, come sostiene Domenico Musacchia, capo dell’area del Verde e della Vivibilità Urbana del Comune: «Attualmente stiamo facendo delle analisi sugli alberi e le radici, e contiamo di portare i risultati di queste indagini ad una conferenza di servizi con la Sovrintendenza e il Coime che è stata fissata per la prossima settimana». 


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