Nuova protesta degli ex Asu a Palazzo delle Aquile Orlando incontra Madia: «Stabilizziamo i precari»

Nuova protesta degli ex Asu contrattualizzati a tempo determinato a Palermo. Un centinaio di lavoratori e rappresentanti di tutte le sigle sindacali, confederali e non, si è radunato sotto la sede municipale di Palazzo delle Aquile dov’era in corso un incontro istituzionale tra la ministra della Pubblica Amministrazione Marianna Madia, il sindaco Leoluca Orlando e alcuni assessori comunali: il vicesindaco Sergio Marino, l’assessore al Personale Gaspare Nicotri, l’assessore ai Lavori Pubblici Emilio Arcuri.

La vicenda si trascina dal 2009 quando il Comune – attraverso una serie di bandi per diplomati e laureati – ha avviato una selezione tra i precari del bacino Palermo Lavoro per coprire i ruoli vacanti all’interno dell’amministrazione: istruttori contabili, istruttori amministrativi, collaboratori amministrativi, assistenti H e così via. Chi ha superato la selezione ha firmato un contratto a tempo determinato rinnovato ogni cinque anni. Chi non l’ha superata è rimasto precario. Sia i precari Asu sia gli ex Asu contrattualizzati sono pagati grazie a un fondo vincolato di 55 milioni del governo nazionale.

Importanti novità per 113 precari Asu, che nel frattempo hanno maturato a loro volta diritti e oneri previdenziali, potrebbero arrivare nel 2018, stando alle parole di Orlando durante l’incontro con Madia: «Abbiamo trovato le risorse e possiamo annunciare che saranno tutti stabilizzati». Nessuna buona nuova, invece, per gli ex Asu con contratto, che chiedono «l’incremento delle ore e il passaggio da determinato a indeterminato che alcuni aspettano, considerando anche il periodo da precario, dal 1997, cioè da 20 anni – dice Sandra Biasini della Uil Fpl -. Aumentare il monte ore significa migliorare i servizi: quando fai 20-25 ore a settimana e a mezzogiorno devi staccare che servizi offri alla città? Vogliamo sapere che fine abbia fatto una parte dei 55 milioni vincolati per gli ex lsu: ci dicono che sia stata già spesa».

«Abbiamo avviato il processo di stabilizzazione di tutti i precari che si concluderà nel 2018 e di fatto possiamo dire che al Comune di Palermo non ci sono più precari – sottolinea ancora Orlando -. Restano soltanto 40 precari che non possono accedere perché non hanno i requisiti previsti dalle norme della pubblica amministrazione. So che c’è una questione legata al monte ore – ammette il sindaco -, oltre che alla loro formazione, all’adeguamento dello stipendio e all’organizzazione, ma era importante intanto dare una stabilità con un contratto a tempo indeterminato».

Superata, è l’auspicio, la stagione del precariato, a partire dall’anno prossimo potrebbe aprirsi quella dei concorsi e delle assunzioni. Si parte da personale scuola, giornalisti e vigili urbani. Il primo cittadino fa il punto: «Allo stato attuale noi procediamo con riferimento ad alcune figure di personale del settore della scuola e dell’ufficio stampa, visto che non lo abbiamo. Ci avvaliamo infatti di esponenti della Polizia Municipale che sono pubblicisti. Provvederemo poi all’assunzione di 300 vigili urbani stagionali per fronteggiare il periodo estivo». 

Per assunzioni di altro tipo, invece, le cose si fanno un po’ più complicate: gli enti locali hanno per legge un tetto alla spesa per il personale che non possono superare. Il Professore ha chiesto a Madia – il cui mandato però scadrà tra qualche mese – di studiare «una norma nazionale che premi i comuni virtuosi, bravi a stabilizzare tutti, perché possano sforare questo tetto di spesa. Sarebbe bello poter usare risorse eventualmente esistenti per alcune figure professionali che il Comune non ha». Altrimenti poi la conseguenza è dover ricorrere agli incarichi esterni, come già successo due volte l’anno scorso (a ottobrea novembre), per trovare i professionisti e i tecnici necessari: impiantisti, ingegneri rocciatori, architetti, grafici, contabili e chimici. 


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