Tedino suona la carica per i giocatori rosa «A Carpi vedremo se siamo una squadra»

Parola d’ordine: resettare. «Tornare subito in carreggiata», «rialzare la china». Sono queste le molle che, soprattutto dal punto di vista psicologico, dovrebbero dare slancio al Palermo reduce dalla sconfitta casalinga contro il Novara. Sono queste le password da inserire in un sistema che deve essere riattivato dopo il blackout avvenuto sabato al Barbera. Se il ko interno contro la compagine di Corini ha lasciato delle scorie lo dirà la sfida in programma domani sera (ore 20,30) sul campo del Carpi e valida per l’undicesima giornata. Tutte le squadre scendono in campo per vincere ma domani i rosanero hanno un motivo in più per lottare con il coltello tra i denti alla ricerca dell’intera posta in palio. Bisogna dare un impulso importante alla classifica (gli uomini di Tedino, che non vincono dal 25 settembre, sono scivolati all’ottavo posto anche se con tante squadre in pochi punti gli scenari possono cambiare da un turno all’altro) ma soprattutto fornire un determinato tipo di risposte risolvendo la crisi di identità acuita dal passo falso con il Novara: il Palermo è la squadra che, pur non incantando sul piano del gioco, fino al match di due giorni fa aveva lanciato comunque dei segnali incoraggianti in termini di continuità o la squadra poco brillante che contro il Novara ha perso certezze e punti di riferimento?

La risposta è affidata alla gara di domani da giocare su un campo ostico (i tifosi rosanero ricorderanno la sconfitta per 1-0 del dicembre 2013 al Cabassi in un match condizionato dalle cervellotiche decisioni dell’arbitro Candussio) e contro una formazione competitiva. Un avversario ‘scomodo’ che ha ormai acquisito da diversi anni la mentalità della serie B e che ha i mezzi per potere alzare l’asticella delle proprie ambizioni come dimostrano la promozione in serie A conquistata nel 2015 e il percorso della scorsa stagione culminato con la finale playoff persa nella doppia sfida con il Benevento. «Ci aspetta una partita complicata contro una squadra strutturata anche dal punto di vista fisico – spiega Tedino – ma io mi aspetto tanto dai miei giocatori dopo la sconfitta rimediata contro il Novara. La reazione va dimostrata con i fatti e non con le parole. Nella gara di domani si capirà se siamo squadra, se siamo un gruppo con personalità e attributi. Mi dà molto fastidio vedere che le mie squadre non hanno intensità e cattiveria agonistica». Il tecnico friulano è rimasto spiazzato dalle risposte che ha ricevuto sabato dai rosanero: «Ero convinto che avremmo vinto perché in settimana avevo visto una squadra molto carica e che si era allenata benissimo. Forse la settimana migliore per intensità e valori, sia tecnici che morali. La partita, invece, ha detto una cosa diversa e la prestazione è stata nettamente insufficiente. Adesso dobbiamo reagire e dimostrare di essere una squadra con la bava alla bocca. Vincere fuori casa, domani, secondo me ci darebbe quella scossa di cui abbiamo bisogno in questo momento».

Sono ventuno i convocati. Contro gli emiliani, a quota 15 punti assieme al Palermo, Tedino sembra orientato a rispolverare la difesa a tre e, nell’ambito di un 3-4-1-2 (modulo provato questa mattina al Tenente Onorato), dare fiducia a centrocampo a Murawski e Dawidowicz, rimasti in panchina contro il Novara. Sul fronte offensivo bisogna valutare la piena efficienza di Coronado, alle prese con un problema tendineo. Il suo alter ego potrebbe essere Trajkovski provato oggi sulla trequarti a supporto del tandem Nestorovski-Embalo. Capitolo portiere: Pomini ha fatto bene in queste ultime gare in cui è stato chiamato in causa ma il titolare rimane Posavec, pronto a riprendersi il suo posto dopo avere smaltito l’infortunio all’avambraccio destro rimediato prima della gara con il Frosinone.


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