M5s, Mannino contro Cinque e il «commento signorile» «Non è la prima volta, sui rifiuti fui criticata da Trizzino»

Ancora una volta il Movimento 5 Stelle siciliano lava i panni sporchi in pubblico. E ancora una volta al centro delle attenzioni torna il Comune di Bagheria. Questa volta è il turno di Claudia Mannino, l’ex deputata pentastellata che dal 20 aprile è passata al Gruppo Misto. In un’intercettazione resa nota da LiveSicilia, in merito alle indagini della Procura di Termini Imerese sulla gestione dei rifiuti, Patrizio Cinque definiva Mannino «una minchiona», per via della norma risalente al settembre 2014 che l’allora parlamentare grillina era riuscita a fare approvare.

Mannino scrive che «ha ragione il sindaco di Bagheria, sono proprio una minchiona. Lo sono stata soprattutto quando ho presentato l’emendamento per l’inasprimento delle sanzioni per gli abusi edilizi. Norma poi approvata dal Parlamento. Mea culpa. Detto questo, però, vorrei informare Patrizio Cinque e tutti i silenti organi dirigenti del Movimento 5 Stelle (quelli che portavano ad esempio il modello Bagheria, ovvero l’indulgenza nei confronti degli abusivi e l’assenza di demolizioni) che, durante il mio mandato parlamentare, tale becero comportamento si è manifestato più volte. Tanto è vero che – continua la deputata, attualmente sospesa dopo la vicenda delle firme false  – forse il signorile commento del sindaco di Bagheria potrebbe finanche essere condiviso da Rosario Crocetta, Leoluca Orlando, Raffaele Lombardo e Diego Cammarata giacché questi signori, qualche giorno fa, si sono visti notificare un invito a dedurre conseguente alla mia denuncia depositata presso la Corte dei conti in merito al flop della differenziata a Palermo e provincia».

Essere osteggiati dal M5s di cui faceva parte fino a poco tempo fa, per Mannino, non è neanche una novità. A Meridionews l’esponente della Camera e originaria di Carini aggiunge che «non è la prima volta che capita. Anche quando feci interrompere la pluriennale gestione commissariale dei rifiuti siciliani, al fine di tornare a una gestione ordinaria e secondo legge, la reazione non fu diversa. Trizzino (Giampiero, ex presidente della Commissione Ambiente e Territorio … ndr) sosteneva che dovevo condividere l’emendamento prima con loro. A questo punto sono i deputati siciliani pentastellati che devono chiarire cosa hanno fatto su questi temi nel concreto».

Intanto si apprende che inizieranno lunedì e proseguiranno martedì gli interrogatori di garanzia degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sui presunti illeciti nell’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti da parte del Comune di Bagheria, nonché sulla vicenda relativa alla casa abusiva di un familiare del sindaco Patrizio Cinque. Si tratta in tutto di 23 persone: oltre al sindaco Patrizio Cinque, anche il vicesindaco, e poi alcuni imprenditori e diversi funzionari del Comune. Per 16 di loro, tra cui Patrizio Cinque, il giudice di indagini preliminari ha imposto l’obbligo di firma. Cinque è accusato di turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio, falso ideologico e rivelazione di segreto d’ufficio. La procura aveva chiesto nei suoi confronti gli arresti domiciliari, ma il gip ha optato per la misura cautelare minore.


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