Franco Franchi: un raduno per i suoi 89 anni «Lui e Ciccio hanno riqualificato questa città»

«Sai, ri cca mi partievu i cursi cu un certu Ninu u vrazzuddu, a cu viencieva ci ravano un cuppino ri pasta chi fasola suvecchiu». Quello delle corse di suo padre Nino insieme a Franco Franchi è uno dei ricordi per cui ancora oggi Gioacchino Tramuto celebra l’attore palermitano. È uno dei motivi, proprio quel ricordo così personale e intimo, che lo ha spinto ieri sera a radunarsi insieme a cittadini e appassionati nella piazzetta dedicata al celebre duo composto anche da Ciccio Ingrassia, alle spalle del teatro Biondo. L’occasione sono gli 89 anni di Franchi, festeggiati in seconda serata al San Lorenzo Mercato per rivedere pellicole e vecchi filmati della coppia. «Franco e Ciccio sono ancora il cuore di quel rione, Monte di Pietà – racconta ancora Tramuto – Io abito ancora nella stessa zona, ci sto da 56 anni e non ho intenzione di spostarmi di un millimetro, è un motivo davvero di grande orgoglio per me». «Siamo palermitani, è giusto provare questo trasporto nei loro confronti», aggiunge Gaspare Lo Presti, che ancora ricorda di quando, da bambino, per poco non li incrociò a Sferracavallo, durante una passeggiata coi genitori: «Sono passati alle mie spalle ma non mi sono voltato in tempo. Non li ho mai più incontrarti, peccato», bisbiglia commuovendosi.

Il raduno non poteva che avvenire nella cosiddetta villetta Domenico Modugno, sorta nel 2012 e curata personalmente dagli appassionati del duo Franchi&Ingrassia, dove avranno luogo altri appuntamenti: il 5 ottobre per i 95 anni di Ciccio e il 9 dicembre per il 25esimo anniversario dalla morte di Franco. Ma in ballo non ci sono solo raduni e commemorazioni. «Vorremmo realizzare un museo dedicato a queste due maschere siciliane – svela Giuseppe Li Causi, storico della coppia di attori – I rispettivi figli metteranno a disposizione tutto il materiale, dallo storico pianoforte agli abiti di scena, e poi la fisarmonica, le fotografie e tanto altro, a disposizione dei cittadini e di tutti gli italiani che vorranno visitare il museo. Speriamo che l’anno prossimo, anno di Palermo capitale della cultura, Franco e Ciccio possano finalmente fare parte a tutti gli effetti della cultura palermitana».

Ma che c’entra il cantautore pugliese con il duo i comici? A spiegarlo è il sosia ufficiale di Modugno in persona, Lino Zinna: «È da questo luogo che fece volare Franchi e Ingrassia, li ha lanciati – dice – In questa piazza, come in molte altre, il duo si esibiva ed è così che il cantautore li scoprì, se li portò a Roma per farli studiare facendoli diventare una delle coppie più apprezzate di attori. E poi Modugno, da buon pugliese, amava la Sicilia, infatti è anche morto a Lampedusa: da giovane scriveva le canzoni in dialetto siciliano, pur non essendolo». A questa speciale festa di compleanno ci sono anche ospiti d’eccezione. Come il fotografo Gabriele Brucculeri, venuto a posta da Agrigento: «Io seguo tutte le manifestazioni a loro dedicate, vado anche a trovare spesso Franco Franchi al cimitero in cui riposa, è una tradizione per me – racconta – È una passione nata da sola, da una loro pubblicità tra un cartone e l’altro che mi ha colpito quando avevo solo cinque anni». Da lì al primo film con loro il passo è stato breve. «Spesso chiudo la giornata riguardandoli, magari per dimenticare quello che non è andato».

Tra i tanti appassionati di vecchia data, però, spicca anche anche un ragazzo di 18 anni, Alessandro Busciglio, che Franco e Ciccio li ha conosciuti da bambini grazie al padre, è lui che glieli ha tramandati attraverso i film: «Mi sono appassionato subito, per me rappresentano due simboli del cinema italiano ma anche di quello mondiale, sono due attori che nessuno dovrebbe dimenticare perla qualità dei loro film e per la morale trasmessa atraverso ognuna delle pellicole», dice. palermo, insomma, comincia a curare i propri ricordi, i propri tesori. «Tutto questo accade grazie a due mostre fatte ai Cantieri culturali alla Zisa nel 2012 e nel 2013: una con dischi, locandine, bobine e cartoline, l’altra riproponendo alcune location dei loro film. Poi è stato pubblicato un catalogo finale», spiega Leoluca Cascio, curatore delle mostre che hanno innescato i successivi eventi collaterali, dall’intiolazione della piazzetta al bassorilievo.

Non mancano, infine, all’appello neppure i rappresentanti delle istituzioni. In prima linea c’è Francesco Bertolino, presidente della commissione cultura del Comune, impegnato nell’opera di conoscenza e divulgazione dei due artisti tra i giovanissimi: «I ragazzi di oggi non sanno nemmeno chi sono Franco e Ciccio – commenta – Quello che loro hanno rappresentato per questa città non può essere relegato soltanto ai ricordi dei più grandi, dev’essere qualcosa di conosciuto e veicolato anche dalle istituzioni, perché è un patrimonio di tutta la città, non soltanto di pochi amici». È d’accordo anche Ottavio Zacco, consigliere comunale e presidente della commissione attività produttiva del Comune: «Servono più eventi come questo, fondamentali per lasciare una memoria ai giovani – aggiunge – Questi due artisti hanno riqualificato l’immagine della nostra città, meriterebbero un festival in loro onore, per farli riscoprire a quella Palermo che li ha dimenticati, invitando artisti a livello nazionale che possano risollevare le sorti della città».


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